Il presente articolo è parte di una conferenza sul tema del Puer aeternus, il bambino interiore nei sogni che ho tenuto nel novembre 2004. Il testo della conferenza è stato in seguito diviso in parti e pubblicato sulla Guida Supereva e riadattato per altri articoli sullo stesso argomento e sulle interazioni fra i Sé.  

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Puer Aeternus Il bambino interiore

Scopo di questo articolo è mettere in evidenza l’importanza del Sé psichico conosciuto come Puer aeternus o bambino interiore e la sua influenza nei sogni.

  • Che cos’è.
  • Perchè è così importante.
  • Come nasce ed attecchisce nel nostro sistema psichico.

Il Puer aeternus o bambino interiore è una parte della personalità che mantiene in sé le caratteristiche legate al mondo dell’infanzia.

E’ l’aspetto  che esprime la giocosità, la creatività, lo stupore, il contatto con lo spirito, ma anche il bisogno, la vulnerabilità. Il Puer aeternus o bambino interiore  è una realtà nella nostra struttura psicologica che non scompare e non invecchia con la crescita dell’individuo.

E’ Jung  nel 1912 a coniare il temine  “Puer aeternus” (Fanciullo eterno)   che sarà ripreso da altri studiosi dell’epoca che ne enfatizzeranno l’importanza e la centralità nel sistema psichico individuale definendolo  il vero io o l’io reale.

Perché Jung focalizza tanto la sua attenzione sul Puer aeternus?

Per Jung il Puer aeternus il bambino interiore bambino rappresenta l’inizio e la fine dell’avventura umana, è l’essere che esiste prima di incarnarsi come uomo e ciò che diverrà, l’immagine di ciò che sarà, l’ampliamento di una visione non più legata all’esclusivo corpo fisico e all’unicità dell’esperienza terrena.

Quindi l’archetipo del Fanciullo è legato alla nascita e rinascita, è legato a tutte le qualità di gioia, creatività e rinnovamento, ma può avere anche una connotazione negativa. L’allieva di Jung, Marie Louise  Von Frantz, nel suo libro sul  Puer aeternus  prende in esame l’aspetto di ombra  che può rivelare la parte bambina.

Infatti, se il bambino rappresenta la rinascita ed il cambiamento continuo, la spontaneità e la capacità di agire con creatività e di aprirsi al nuovo, porta in se’ anche un aspetto distruttivo: l’infantilismo che deve essere sacrificato per poter crescere: tutti gli atteggiamenti di dipendenza, bizzarria, pigrizia che portano l’adulto a fuggire le responsabilità della vita e a far emergere un potente Puer aeternus che si esprime battendo i piedi e facendo capricci.

Come dicesse: “Voglio tutto, voglio averlo ad ogni costo e sono gli altri che me lo devono dare”.

Cosa accade quando si è identificati con il Puer aeternus

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Puer Aeternus Il fanciullo eterno

Se una persona adulta è troppo identificata con il Puer aeternus, può apparire  simpatica, spontanea ed estroversa, ma essere del tutto  incapace di prendere decisioni, di assumersi delle responsabilità, di sacrificarsi, di fare le cose con costanza.

Sarà considerata una cara persona, ma avrà sempre bisogno di appoggiarsi agli altri e non saprà accudirsi né cavarsela da solo. Allora, crescere e diventare adulti è necessario, è buono.

Ma come crescere e diventare adulti senza perdere il contatto con l’essenza, il senso globale dell’esistenza, la creatività?

Come uscire dalla vita fantastica dell’infanzia mantenendo intatti i valori del Bambino eterno?

Bisogna conoscere il proprio Puer aeternus il Bambino interiore nelle sue contraddizioni, nei suoi aspetti molteplici, nei suoi lati luminosi e di ombra. Conoscere, riconoscere, accettare questa parte, farla fiorire per recuperarne le qualità.

“ E’ necessario restare bambini pur essendo divenuti adulti” dice lo psicoanalista e scrittore Aldo Carotenuto affrontando questo tema nel suo saggio La strategia di Peter Pan.

E’ necessario recuperare la spontaneità, la creatività, la fantasia per equilibrare un mondo adulto spesso svuotato, in cui viene a mancare l’entusiasmo, in cui non si sa godere del qui ed ora, in cui ci si vergogna ad esprimere le proprie emozioni, ci si vergogna a chiedere.

Anche Cristo con la frase:” Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”   ribadisce la necessità di questo contatto.

Diventare come bambini significa nutrire il proprio Puer aeternus il proprio Bambino interiore, recuperare lo sguardo infantile, lo sguardo incantato. Il bambino è l’apertura nei confronti del mondo e nei confronti degli altri, è la spinta verso la vita e verso lo spirito.

E quando questa spinta si esaurisce la causa è sempre da ricercarsi nel fanciullo eterno, il cui potere represso dai mille impegni della vita adulta si trasforma in sè rinnegato o non agito e si esprime solo come frustrazione, malessere, depressione.

Significato del Puer aeternus. Il bambino interiore nei sogni

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Il bambino interiore nei sogni

Il significato del Puer aeternus, il bambino interiore nei sogni è legato alla sua qualità archetipica ed alla sua  presenza nella costellazione psichica di ciascun essere umano.

Anche quando non se ne ha coscienza e non lo si   percepisce, il Bambino interiore si fa manifesta nella realtà dell’individuo, ma sopratutto si manifesta nei sogni.

Dove è una presenza costante.  Individuare  questa  presenza, analizzarne l’aspetto, sentirne il grande potere, creare un contatto con la sua energia, amplifica la consapevolezza e la propria esperienza personale.

Conoscere il Puer aeternus, il bambino interiore è  un modo per imparare a conoscere se stessi, per dare un nome ed  un volto a certa inquietudine che assale l’uomo moderno, al bisogno irrefrenabile, a volte, di fare qualcosa che sia  fuori del solito modo di essere, oppure al senso di vuoto e di disperazione, al bisogno famelico di amore e di attenzione, alla paura dell’abbandono.

Per questo i sogni ci vengono in aiuto  e nei sogni il Puer aeternus si rivela attraverso le sensazioni di cui sopra, mostrando  tutte le sue innumerevoli sfaccettature: bambino felice, bambino ferito, bambino capriccioso, bambino invadente, bambino giocoso, bambino tenero, bambino arrabbiato, bambino spirituale, bambino magico. Come  accade nei sogni seguenti:

Sogni con Puer aeternus il bambino interiore:

1. Paola, una  cara amica, sogna di finire con l’auto in una scarpata, trovare qui una casa sconosciuta al cui interno c’è una culla. Dentro la culla vede un uovo grande e luminoso ed un fanciullo sorridente e con i boccoli d’oro. Paola mi scrive: “La vista di quel fanciullo mi ha riempito il cuore di un grande sentimento di gioia e speranza”.

2. Eugenio, sposato e senza figli, sogna di avere un bambino di circa un anno che già sa parlare. Lo prende in braccio e mentre lo ascolta sente il suo peso aumentare sempre di più, al punto da doverlo mettere giù. E si domanda:“Perché quel bambino assomigliava tanto a me, e perchè era così pesante?”

3. Gabriella sogna di portare in grembo una bambina e di sentire nei suoi confronti un amore fortissimo. Dice: “Mi meraviglio ancora di quanto amore ho provato per quell’ esserino che ancora non avevo conosciuto. Sono felicissima! Mi mette così di buon umore.”

E per ultimo il sogno più significativo mostra il cambiamento che può avvenire nello stato onirico  e che si può riflettere nella realtà del sognatore:

4. Ivana sogna di andare in una parte della città sconosciuta in cui vivono bambini poveri e delinquenti. Questi bambini sembra vogliano farle del male e lei  è impaurita,   poi si avvicina ad uno di questi, sporco e scuro di carnagione e, nonostante lui si divincoli,  lo prende in braccio. Lo abbraccia,  lo coccola  e quando lo rimette giù, il bambino è diventato “buono”. Fa lo stesso con altri bambini e tutti, dopo le coccole, si trasformano in bimbi docili, buoni ed affettuosi.

Questo sogno è un esempio straordinario: quando il Puer aeternus è stato trascurato o ferito, fatica a manifestarsi, oppure si mostra arrabbiato, aggressivo, con un aspetto sgradevole o addirittura morto. Nel sogno di Ivana il bambino  appare scuro e sporco,  sgradevole e diverso. Nel sogno l’Io onirico vince il timore e lo prende in braccio.

E qui  avviene il cambiamento: il bambino diventa buono. Si crea  un canale fra le parti consce e quelle  inconsce, si crea  una connessione grazie alla quale  il Sé Puer Aeternus  il bambino interiore può essere integrato,  perchè è stato  accettato ed amato nella sua forma simbolica nella dimensione  onirica.

Questi  sogni sono solo un piccolo esempio che ci fa comprendere quanto spesso il Puer Aeternus il Bambino interiore compaia nei sogni ed in quali molteplici forme: bambini feriti, maltrattati oppure morti sono purtroppo molto frequenti ed indicano la distanza da questa parte dalla coscienza, l’inconsapevolezza, la trascuratezza nei suoi confronti. Così come la gioia di altri sogni indica il contatto, la sua presenza, la sua accettazione.

Accade la stessa cosa con  tutte le sub-personalità rinnegate e ricacciate nella profondità dell’inconscio, quando le si conosce ed accetta  quando non ci lascia intimorire dal carico emotivo e di dolore che portano, si “sgonfiano”, si trasformano e perdono gli aspetti intimidatori o demoniaci. C’è da domandarsi come mai l’inconscio rimandi tanto spesso questa immagine.

Il Puer aeternus il Bambino interiore è il perno su cui poggia tutta la nostra dinamica psichica?

Se questo è vero, se è il Puer aeternus il nucleo attorno al quale si struttura tutta la nostra personalità, perché allora il bambino interiore non è riconosciuto ?

Perché per farsi sentire deve mostrarsi nei sogni?

La risposta a questa domanda si rivela nel comune processo di crescita, assimilazione dei valori familiari ed integrazione dei valori sociali. Perché con lo strutturarsi della personalità  intorno a questa parte, attorno al Puer aeternus, si sviluppa il  sistema protettivo che difende la sua vulnerabilità: i Sé primari, le maschere, le corazze.

Tutto questo è comune, normale:si vive in un contesto sociale dove gli altri sono riferimento e specchio di sé, ma anche minaccia e omologazione, ed è giusto difendersi, ma il sistema protettivo, nell’intento di proteggere, spesso finisce per soffocare questa parte, per renderla inaccessibile. Non la si sente più, si è ormai identificati con il mondo dei grandi.

Siamo diventati adulti, siamo seri, siamo responsabili.

Però il Puer aeternus il bambino interiore resiste e sopravvive dentro  ed anche fuori, anzi se facciamo un passo indietro lo troviamo in ogni epoca e come parte di ogni cultura.

Basta pensare ai miti, alle favole in cui compaiono bambini maltrattati, abusati, in cui mostri e streghe cattive li inseguono, li imprigionano, li divorano, ed all’ abilità, all’ astuzia, alla magia che portano infine alla loro salvezza.

Anche le favole ed i miti sono un modo per tornare in  contatto con il  Puer aeternus il Bambino interiore, grazie alla capacità di identificarsi: tutti siamo stati piccoli ed indifesi, tutti abbiamo avuto paura di perdere la sicurezza, l’approvazione, l’amore dei genitori, e tutti avremmo voluto per magia recuperare l’amore, il calore, il benessere originario.

Ecco che la fantasia  ed i sogni, la creatività, il gioco ci vengono in aiuto e possono  recuperare questo contatto  rivitalizzante e  nutriente.

Ma  saranno  i sogni con i loro linguaggio metaforico la guida che saprà condurci al puer aeternus il bambino interiore e comprenderne lo stato di benessere o malessere, così che, analizzare i contenuti dei nostri sogni, portare l’attenzione ai tanti bambini conosciuti o sconosciuti, sarà un primo grande passo per scoprire qualcosa di più di Sé.

E la possibile connessione con il Puer aeternus il bambino  interiore nei sogni, sarà l’inizio di un’avventura piena di sorprese.

Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Bibliografia:

  • La strategia di Peter Pan, Aldo Carotenuto, Milano, Bompiani, 1995
  • M. L.Von Frantz L’eterno fanciullo, l’archetipo del «Puer aeternus»,  Como: Red, 1989;
  • J. Hillmann Puer aeternus, Adelphi, MI, 1999
  • C. G. Jung  Psicologia dell’archetipo del fanciullo,  in Opere IX, Boringhieri TO 1970
  • Hal Sidra Stone Il dialogo delle voci, Amrita To 1975

 

AVVERTENZA:  Questo è uno dei miei articoli più copiati sul web,  lo ritrovo intero o spezzettato in tanti  blog  o siti e, incredibile ma vero, anche nella presentazione di alcuni video.

Tutto questo senza nessun accenno all’autore e senza link alla pagine di origine.  Questo mi rende molto triste.

Caro lettore se sei interessato a questo argomento e vuoi riportare alcuni brani di questo articolo nei tuoi spazi, ti chiedo di scrivermi  a questo indirizzo e sarò felice di darti la mia autorizzazione concordando insieme le modalità di pubblicazione. GRAZIE!

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Puer aeternus. Il bambino interiore nei sogni ultima modifica: 2014-11-19T07:00:35+01:00 da Marni