Sognare mandala segnala spesso momenti di crisi o di riorganizzazione psichica mostrandosi come rappresentazione dell’integrazione e della totalità dell’essere. Questo articolo esplora il mandala nei sogni dal punto di vista psicologico, con particolare attenzione alla prospettiva junghiana, alle tradizioni orientali, alla relazione con il simbolo del labirinto e ai suoi usi nei contesti terapeutici, meditativi e neurobiologici. Attraverso l’analisi di sogni clinici e l’approfondimento delle pratiche legate al disegno del mandala, viene evidenziato il potere di guidare verso la centratura, il contenimento e l’evoluzione del sognatore.
Sognare mandala non arriva per caso, ma porta con sé un senso di ordine che sembra nascere proprio dal caos: un disegno che si struttura attorno a un centro, quasi a voler raccogliere frammenti sparsi della psiche in una forma più coesa. Circolare, simmetrico, ma mai rigido, il mandala parla alla psiche profonda con un linguaggio che precede le parole.
Da sempre presente nelle culture spirituali, questa immagine ha trovato nella psicologia junghiana uno spazio di ascolto e significato. Jung lo ha riconosciuto come espressione spontanea del Sé, il mandala non era solo un simbolo estetico, ma una vera mappa interiore: qualcosa che può emergere nei momenti in cui l’individuo ricerca un nuovo equilibrio, o semplicemente prova a ritrovare la “strada di casa”.
Indice
La visione di Jung: il Mandala come simbolo archetipico
Nella prospettiva junghiana il mandala è un archetipo, ovvero un simbolo primordiale che emerge dall’inconscio collettivo e rappresenta il Sé inteso come totalità psichica che integra conscio e inconscio.
Jung osservò che i mandala comparivano spontaneamente nei sogni e nei disegni di pazienti che attraversavano momenti di disorientamento, crisi o riorganizzazione interiore. La comparsa del mandala non era mai casuale, ma segnalava un movimento interiore volto alla ristrutturazione e all’integrazione. In tal senso, il mandala svolgeva una funzione auto-terapeutica, guaritrice e compensativa rispetto alla frammentazione dell’Io.
La forma circolare, spesso quadripartita o radiale, richiama la ciclicità della vita, l’equilibrio tra opposti e il tentativo della psiche di costruire un centro stabile, un axis mundi interno che permetta all’individuo di attraversare il caos dell’esperienza senza esserne sopraffatto.
Il Mandala come immagine del Sé e strumento di autoguarigione psichica
Jung scoprì la potenza simbolica del mandala durante un periodo di crisi tra il 1916 e il 1918, quando iniziò a disegnare spontaneamente nel suo Libro Rosso. Questi disegni di forme circolari non avevano una valenza decorativa, ma erano vere e proprie rappresentazioni dei suoi processi interni che ritrovò anche nei sogni e nei disegni dei suoi pazienti.
Questo lo portò a pensare che il mandala comparisse più di frequente nei momenti di caos e trasformazione psicologica a segnalare il movimento verso una nuova consapevolezza e coesione interiore. Quindi l’apparizione del mandala era il segno della capacità auto-regolativa dell’inconscio: come se la psiche cercasse spontaneamente di guarirsi generando un’immagine di ordine.
Il Mandala guaritore: ordine, integrazione e individuazione
Il valore terapeutico del mandala risiede nella sua capacità di orientare la psiche verso la totalità. Disegnarlo, sognarlo o anche solo contemplarlo favorisce un processo di contenimento e crea uno spazio interiore di ordine ed equilibrio.
Il mandala, dunque, per Jung è uno strumento di trasformazione. La sua struttura fatta di tante parti che convergono verso un centro, riflette un processo dinamico, in cui gli opposti (maschile/femminile, luce/ombra, conscio/inconscio) si incontrano progressivamente e altrettanto progressivamente vengono integrati. L’incontro con il mandala nei sogni o nell’immaginazione attiva rappresenta un passo fondamentale nel cammino di individuazione, percorso attraverso cui l’individuo tende verso ciò che è destinato a essere.
Il Mandala in Oriente: cosmologia sacra e via contemplativa
Prima ancora di essere esplorato dalla psicologia analitica, il mandala affonda le sue radici nelle tradizioni spirituali orientali in cui assume un significato simbolico, rituale e cosmologico ed è considerato uno strumento di meditazione e visualizzazione capace di guidare verso la contemplazione e il superamento dell’illusione dell’Io.
Il termine sanscrito maṇḍala significa letteralmente “cerchio”, ma il suo significato si estende a “contenitore dell’essenza” o “centro sacro”. In India, in Cina, in Tibet e in Giappone, i mandala sono stati utilizzati per secoli come mappe simboliche del cosmo e rappresentazioni dell’essere “interi”.
Nel buddhismo tibetano, il mandala è al centro di complesse pratiche rituali che hanno lo scopo di guidare il praticante nel processo di trascendenza dell’ego e realizzazione dell’illuminazione. I monaci creano mandala di sabbia finissima, disegnando con precisione e pazienza strutture geometriche ricche di simboli e divinità.
L’intera opera che richiede giorni o settimane, viene infine distrutta in un gesto rituale per sottolineare l’impermanenza di tutte le cose e il distacco dal desiderio di controllo.
Mandala come percorso esperienziale
Il mandala, in questa prospettiva, non è solo un’immagine, ma un cammino da compiere, un percorso in cui il viaggio verso il centro è un processo di trasformazione spirituale.
I quattro cancelli orientati ai punti cardinali, i cerchi concentrici, le divinità centrali, sono tutti simboli psichici di purificazione e integrazione. Secondo Giuseppe Tucci, orientalista e studioso del simbolismo buddhista, il mandala è sia cosmogramma che psicogramma, cioè rappresenta simultaneamente l’universo e la psiche, quale simbolo della struttura profonda dell’essere.
Questa concezione entra in profonda risonanza con la lettura junghiana: se per i monaci tibetani il mandala è strumento di realizzazione del vuoto e dell’illuminazione, per Jung è via simbolica verso il Sé e verso l’unità interiore. In entrambi i casi, il cammino verso il centro rappresenta il cuore della trasformazione.
Sognare Mandala: funzione simbolica e trasformativa
Sognare mandala segnala un processo di trasformazione che mostra il sognatore pronto, o già impegnato in un processo di integrazione degli opposti psichici o di riorganizzazione del Sé.
Pur assumendo forme molto diverse (cerchi decorati, rosoni, piazze, labirinti, oggetti o simboli disposti in cerchio) il mandala ha una forza centripeta: guida il sognatore verso un centro interiore, un punto di coerenza e verità personale. È come se l’inconscio, tramite il sogno, offrisse un’immagine-guida per ritrovare la direzione smarrita o per sostenere una nuova coesione identitaria.
Le forme del Mandala nei sogni
Sognare mandala significa incontrare in sogno immagini circolari o simmetriche che richiamano un senso di ordine profondo. Queste raffigurazioni possono assumere molteplici forme: un disegno geometrico complesso, una struttura architettonica come una cattedrale, una rotonda o una piazza, una composizione naturale come un fiore visto dall’alto, una ragnatela o il disco del sole, oppure una figura simbolica centrale circondata da elementi disposti in equilibrio intorno, come animali, oggetti o colori.
Qualunque sia la forma con cui si presenta, sognare mandala svolge una funzione psicologica precisa: rappresenta un movimento di integrazione in cui l’Io non si dissolve nell’inconscio, ma si relaziona consapevolmente con i suoi contenuti per far emergere una visione di sé più coerente e armonica.
Sognare Mandala: un esempio clinico
Claudia (nome di fantasia), 42 anni, arriva in terapia dopo un periodo di forte instabilità emotiva, caratterizzato da crisi di panico e senso di depersonalizzazione. Durante le prime fasi del lavoro terapeutico si mostra molto identificata con un Sé attivista e performante che fatica a lasciar andare il controllo e che non ha alcuna connessione (e compassione) con il corpo. Dopo alcune settimane, mi porta questo sogno:
Il lavoro clinico
L’emergere del mandala in questo sogno è stato visto come simbolo di una possibilità di centratura e riconnessione profonda, un archetipo che la psiche ha attivato per sostenere un movimento interno verso l’integrazione. Il fatto che la sognatrice si sieda nel centro del mandala rappresenta, in chiave junghiana, l’avvicinamento spontaneo dell’Io al Sé, inteso come totalità psichica.
Il dissolversi del disegno, che dapprima Claudia ha avvertito come qualcosa di negativo, è stato in seguito compreso nel lavoro terapeutico come bisogno di lasciar andare forma e apparenza e fidarsi di sé.
Nelle settimane successive, Claudia ha iniziato piccole pratiche di mindfulness a sostegno del percorso intrapreso e ha introdotto anche alcune attività espressive (tra cui la colorazione di mandala e i disegni di Zentangle Art), che la aiutano a mantenere il contatto con la parte di sé che nel sogno si è “seduta al centro”.
Il sogno si è rivelato quindi una immagine guida, un contenitore simbolico che ha orientato il lavoro terapeutico verso il processo di individuazione.
Mandala e Labirinto: simboli del viaggio e della ricerca del centro
Sia il mandala sia il labirinto rappresentano un percorso verso un centro sacro o essenziale e svolgono una funzione contenitiva e trasformativa.
Mentre il mandala mostra la totalità psichica in una forma statica, ordinata e circolare, il labirinto incarna l’idea del viaggio dinamico e processuale verso quel centro. Entrambi simboleggiano la ricerca interiore, ma il labirinto enfatizza la complessità e la fatica del cammino, con i suoi percorsi tortuosi che possono disorientare, mentre il mandala è l’immagine della meta stessa, del centro trovato.
Un archetipo universale di centratura
Entrambi i simboli appartengono a un archetipo universale: quello della ricerca che si ritrova in culture e tradizioni spirituali diverse, sottolineando il bisogno collettivo di “andare” verso una meta e di “cercare” qualcosa che abbia un valore unico e prezioso.
Con il mandala e il labirinto si cerca un centro che renda coesa la psiche e dia senso all’esperienza umana, ma raffiguri anche la sensazione di perdita e ritrovamento, di disorientamento e ri-centratura che si sperimentano lungo il percorso.
Sognare Mandala: ordine vs. disordine e reintegrazione
Il mandala rappresenta l’ordine simbolico, la totalità armoniosa, il centro come punto di equilibrio interiore e svolge una funzione di contenimento visivo e simbolico dell’ordine psichico.
Il labirinto, invece, può evocare un’apparente confusione, una struttura complessa che però è progettata per guidare il viaggiatore in modo non lineare ma coerente verso la destinazione finale.
Si può considerare simbolo dei processi inconsci (complessi e tortuosi) necessari per accedere al centro del Sé, che il mandala invece rappresenta come immagine di integrazione.
Mandala, trauma e ricostruzione dell’identità
Sognare mandala per i pazienti che hanno vissuto traumi o fratture identitarie è una sorta di matrice rigenerativa. Il suo simbolismo non è solo contenitivo, ma anche rivitalizzante: rappresenta la possibilità che, dal disordine interno, possa nascere una nuova forma. Questo lo rende un simbolo resiliente, con una funzione trasformativa profonda.
Spesso, chi sogna un mandala si trova in una fase in cui le parti di sé iniziano a manifestarsi con maggiore chiarezza, chiedendo ascolto e spazio. Il mandala è allora la rappresentazione simbolica di questo processo: un luogo psichico dove le polarità trovano ordine e la vulnerabilità può essere contenuta senza essere negata.
Il mandala è, dunque, molto più di una forma estetica: è una psico-icona del centro, un’immagine interiore che favorisce il contatto con la totalità dell’essere. La sua comparsa nei sogni suggerisce un momento cruciale del cammino evolutivo del sognatore, un’opportunità per ri-centrarsi, attraversare la crisi e accedere a una visione più ampia e integrata del Sé.
Per il terapeuta che lavora con i sogni la presenza del mandala significa cogliere un orientamento prezioso offerto dall’inconscio del sognatore, una mappa simbolica verso l’unità interiore.
Mandala e Neurobiologia: armonia visiva e regolazione emotiva
Dal punto di vista neurobiologico, la struttura simmetrica e ripetitiva del mandala stimola aree cerebrali coinvolte nella regolazione emotiva, nella gestione dello stress e nel senso di ordine interno. Studi neuroscientifici suggeriscono che l’esposizione a forme geometriche armoniche e circolari attiva il sistema nervoso parasimpatico, responsabile del rilassamento e della riduzione della risposta allo stress. In particolare, la simmetria visiva favorisce l’attivazione della corteccia prefrontale dorsolaterale, una regione chiave per il controllo dell’attenzione, l’inibizione delle emozioni negative e il mantenimento di uno stato di equilibrio psicofisiologico.
Effetti clinici e pratici del Mandala sulla mente e il corpo
La ripetizione dei pattern tipica del mandala aiuta a organizzare l’esperienza sensoriale, offrendo al cervello una “mappa” visiva che riduce la sensazione di caos interno e facilita l’accesso a uno stato di calma profonda. Questo spiega perché attività come il disegno o la colorazione del mandala siano sempre più utilizzate in ambito clinico per migliorare la capacità di regolazione emotiva, riducendo ansia e tensioni.
Inoltre, la dimensione contemplativa del mandala si allinea con meccanismi neurobiologici di modulazione dell’attività limbica, coinvolta nelle emozioni e nella memoria, promuovendo così una integrazione più funzionale tra le componenti emotive e cognitive della psiche. Da questa prospettiva, il mandala non è solo un simbolo psicologico, ma anche un potente stimolo visivo e sensoriale che agisce a livello corporeo-mentale, contribuendo al benessere psicofisico complessivo.
Mandala e Disegno terapeutico: un ponte simbolico verso l’inconscio
Nell’ambito della psicoterapia espressiva e dell’arteterapia, il mandala riveste un ruolo centrale come strumento simbolico di comunicazione non verbale. Il processo di disegnare o colorare un mandala permette al paziente di accedere a contenuti inconsci, favorendo la connessione tra conscio e inconscio. La forma circolare e la simmetria del mandala agiscono come un contenitore psichico, offrendo una struttura sicura entro cui possono emergere emozioni, conflitti e risorse spesso difficili da verbalizzare.
Questo processo creativo facilita la riorganizzazione interna, permettendo di mettere in luce aspetti rinnegati o frammentati del Sé, e promuovendo un’esperienza di integrazione e centratura. La creazione del mandala, dunque, non è solo un esercizio estetico, ma un vero e proprio atto terapeutico che accompagna il paziente nel percorso di individuazione e trasformazione personale.
Numerosi studi clinici evidenziano come il disegno del mandala possa ridurre l’ansia, migliorare la regolazione emotiva e favorire stati di Mindfulness, confermando la sua efficacia come strumento psicoterapeutico complementare.
- Nelle donne in menopausa: la colorazione di mandala ha mostrato effetti positivi nel ridurre l’ansia e migliorare la qualità della vita delle donne che vivono questa fase.
- Nei pazienti oncologici adolescenti: uno studio randomizzato controllato ha dimostrato che solo due sessioni di disegno di mandala hanno significativamente ridotto i sintomi psicologici, l’ansia e la depressione in adolescenti ospedalizzati con cancro, rispetto a un gruppo di controllo.
- Negli studenti universitari: un altro studio mostra che studenti universitari che hanno partecipato a sessioni di colorazione di mandala hanno riportato una significativa diminuzione dell’ansia da esame e un aumento dello stato di mindfulness, rispetto a gruppi di controllo.
Mandala e Zentangle Art: strutture visive che calmano e riorganizzano la psiche
La pratica della Zentangle Art, una forma di disegno astratto basata su schemi ripetitivi all’interno di uno spazio definito, condivide con il mandala l’intento di generare uno stato di presenza, ordine interiore e rilassamento mentale. Entrambi i metodi si fondano su forme ripetitive e strutture contenitive (il cerchio nel mandala, il quadrato o la sezione delimitata nel Zentangle), che guidano la persona in un processo di auto-esplorazione non verbale e meditativa.
Come il mandala, la Zentangle viene spesso utilizzato in contesti clinici, educativi e di auto-aiuto per facilitare la regolazione emotiva, l’attenzione focalizzata e l’accesso a stati di calma. Le due pratiche attivano aree cerebrali simili, in particolare la corteccia prefrontale, legata alla concentrazione e alla modulazione degli stati affettivi, e favoriscono un’esperienza di “flusso” (flow), secondo la definizione di Mihàly Csikszentmihalyi: uno stato di coinvolgimento totale e assorbimento dove il senso del tempo e del sé si attenua.
Sognare Mandala Significato
- Centratura
- Integrazione
- Trasformazione
- Viaggio interiore
- Ricerca
- Equilibrio
- Totalità
- Ordine
- Complessità
- Autoconoscenza
- Meditazione
- Contenimento
- Rinascita
- Guarigione
- Individuazione
Sognare Mandala 10 Immagini oniriche
1. Sognare di colorare un mandala
Può indicare il desiderio di ritrovare equilibrio e armonia dentro di sé. È come se, con questo gesto, la mente cercasse di mettere ordine tra i pensieri e le emozioni, trovando calma e sicurezza. Può rappresentare anche la voglia di esprimere la propria creatività e di conoscersi meglio.
2. Sognare di fare un mandala a terra
Richiama il desiderio di costruire una base solida e sicura, un equilibrio interiore, un senso di stabilità emotiva. Nello stesso tempo questa immagine indica un contatto diretto con la materia, la realtà, il proprio corpo e questo porta a galla l’importanza di un’integrazione mente-corpo.
3. Sognare un mandala orientale
Riflette la ricerca di armonia e di equilibrio spirituale e la connessione con una dimensione più ampia della realtà, oltre al desiderio di calma, meditazione e apertura verso una saggezza interiore che sappia guidare il percorso di crescita.
4. Sognare di scoprire un mandala sulle pareti di casa
Anche questo sogno suggerisce il bisogno di armonia e completezza all’interno del proprio spazio personale e familiare. Ma può indicare anche una trasformazione interiore che si riflette nella vita quotidiana e un invito a riconoscere e valorizzare le risorse interiori che sostengono il senso di sicurezza e appartenenza. Il mandala che appare in casa può simboleggiare anche il desiderio di portare equilibrio emotivo e ordine nelle relazioni più intime e familiari.
5. Sognare mandala fatto di fiori
Rappresenta un’immagine di armonia che può indicare un processo di rinnovamento e una “fioritura” dei propri potenziali nascosti. Invita inoltre a coltivare l’attenzione verso di sé per favorire uno sviluppo equilibrato tra mente e corpo.
6. Sognare mandala con un serpente in mezzo
Sognare un mandala con un serpente al centro evoca la presenza di energie e forze istintive legate alla trasformazione e alla rinascita interiore, che forse devono essere riconosciute e integrate diventando parte della propria “armonia interiore”.
7. Sognare un mandala gigantesco
Può collegarsi all’espansione della coscienza con la percezione di un processo interno di trasformazione. Di qui l’apertura a livelli più ampi di consapevolezza e la connessione con dimensioni più profonde del sé. E’ un sogno che invita a riconoscere l’importanza di un lavoro psicologico che coinvolga il sognatore nella sua totalità.
8. Sognare di calpestare un mandala
Indica un conflitto interiore e la difficoltà nel riconoscere o accettare parti di sé oppure la resistenza a integrarne il significato simbolico e i bisogni.
9. Sognare un mandala che si distrugge
Segnala la necessità di affrontare processi di disorganizzazione emotiva o conflitti inconsci, momento di crisi o disgregazione interna, in cui il senso di equilibrio interno sembra vacillare Ma la distruzione del mandala può anche preludere a una fase di trasformazione e rinnovamento o, come accade per la paziente del caso clinico (vedi sopra), può indicare una nuova fase in cui la dissoluzione si associa al “lasciar andare” una precedente struttura psichica e i relativi funzionamenti, per accedere a qualcosa di diverso.
10. Sognare un ciondolo con il mandala
E’ il simbolo di qualcosa di importante che è sempre presente per il sognatore e che non deve dimenticare: un centro di equilibrio dal significato stabile e protettivo. Il sogno ha quindi uno scopo incoraggiante e potenziante.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
Bibliografia
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Crediti: Foto di kfccc58 e biddutkumarsd by Freepik
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