Dopo aver parlato della nascita della personalità e dei Sè primari indaghiamo il polo opposto: i Sé rinnegati, gli aspetti d’ombra presenti in ogni essere umano. In questo articolo scopriremo cos’è l’ombra junghiana, cosa sono e come si formano i Sé rinnegati, come si manifestano e come riescono a fuggire il controllo della coscienza.

Ombra junghiana
Nel modello del Voice Dialogue, Hal e Sidra Stone definiscono Sé rinnegati tutte quelle parti della personalità che, nel corso dello sviluppo, vengono represse e spinte nell’inconscio perché considerate inaccettabili o inadeguate rispetto ai valori dominanti dell’ambiente in cui si cresce.
I Sé rinnegati sono l’opposto speculare dei Sé primari: ne rappresentano l’opposto, le energie interiori che non hanno trovato spazio nella vita conscia, perché ritenute pericolose o scomode. A differenza dei Sé primari, che vengono incoraggiati, rinforzati e assumono il controllo della personalità, i Sé rinnegati vengono esclusi dal sistema psichico visibile.
Come si origina questo processo?
Per ogni energia psichica che si sviluppa attorno al nucleo vulnerabile del bambino, ne esiste una opposta che, se percepita come sgradita o inadeguata all’ambiente, viene giudicata e confinata nell’inconscio. Il bambino, fin dai primi mesi di vita, si confronta continuamente con le risposte che riceve: pianto, riso, bisogno di attenzione, entusiasmo, rabbia, gioco… ogni espressione provoca una reazione nel mondo adulto. E queste reazioni, che siano di accoglienza o di distacco, di amore o di rifiuto, non passano inosservate.
I Sé primari, che già in tenerissima età iniziano a formarsi, hanno il compito di interpretare questi segnali, adattarsi e strutturare comportamenti che garantiscano protezione, accettazione, accudimento. Il bambino, infatti, non può permettersi il rischio di essere escluso: la sua sopravvivenza dipende dalla relazione con l’altro.
In questo modo, il sistema psichico impara a conformarsi: i Sé primari guidano il comportamento e si modellano in risposta ai feedback ambientali, assicurando la sopravvivenza. Ma questo adattamento ha un costo: ogni volta che un’espressione spontanea viene respinta, un Sé opposto viene rinnegato. Così, tutte le parti che non corrispondono ai modelli accettati da famiglia, scuola, cultura di appartenenza, vengono automaticamente archiviate come “sbagliate”, pericolose, da non mostrare.
Si genera allora una prima frattura tra ciò che può emergere alla coscienza e ciò che deve rimanere nascosto.
Una divisione che col tempo si irrigidisce, dando luogo a un processo automatico di selezione interiore: ciò che è “giusto” secondo l’ambiente viene potenziato e reso visibile, mentre ciò che è “sbagliato” viene rimosso e relegato ai margini della psiche.
Ogni Sé primario che consente alla persona di sentirsi amata, accolta, stimata, prevede dunque, implicitamente, l’esclusione di un potenziale Sé rinnegato. Eppure, questi aspetti non scompaiono: restano attivi nell’inconscio, pronti a riemergere in momenti di crisi, nei sogni, nelle fantasie diurne, nei sintomi psicosomatici, nei lapsus o attraverso il lavoro interiore.
I Sé rinnegati non scompaiono: si nascondono nell’Ombra
Ma i Sé rinnegati vengono davvero eliminati? La risposta è NO.
Queste parti non spariscono: vengono semplicemente rimosse dalla coscienza, spinte ai margini della psiche e sepolte in profondità, in quella che Jung ha definito l’Ombra. È come se venissero chiuse in una sorta di cantina interiore: non più visibili, ma ancora vive, pulsanti, attive.
E proprio perché represse, queste energie non smettono di agire. Al contrario, più vengono negate, più tendono a sfuggire al controllo del sistema primario, cercando una via per esprimersi. La loro forza, a lungo trattenuta, può trasformarsi in un’energia compressa e pericolosa, pronta a deflagrare sotto forma di rabbia, sabotaggi interiori, comportamenti distruttivi.
- I Sé rinnegati non restano quieti nell’inconscio: si muovono, ribollono, reclamano attenzione.
- Influenzano pensieri, emozioni, scelte.
Si manifestano nei sogni e negli incubi, nei tic nervosi, nei lapsus, nelle coazioni a ripetere, nei sintomi psicosomatici. Appaiono sotto forma di fantasie improvvise (daydreams), esplosioni emotive, gesti che sfuggono al controllo dell’Io cosciente.
Talvolta riemergono nei momenti meno opportuni, lasciando il sistema primario in preda alla vergogna, alla confusione, al dolore. Nei casi più estremi, questa irruzione dell’Ombra può condurre a gesti drammatici e irreparabili.
Non è raro, nei fatti di cronaca, sentire vicini e conoscenti descrivere l’autore di un gesto estremo come “una persona tranquilla, gentile, riservata”. Ed è proprio lì, dietro quella maschera costruita dai Sé primari, che l’Ombra ha covato a lungo, fino al momento della sua violenta emersione.
Cosa accade quando l’Ombra ha il sopravvento?
In questi casi drammatici, la persona che arriva a compiere un gesto estremo ha spesso represso per anni, talvolta per tutta la vita, le sue pulsioni più istintive, le emozioni ritenute “sbagliate” o “inaccettabili” dal proprio sistema primario: rabbia, aggressività, desideri, fragilità.
Ha esercitato un controllo rigido, capillare, così efficace da non lasciare trasparire nemmeno il minimo segnale di ciò che stava accadendo dentro di sé. Ma ogni emozione negata si è ingigantita nell’inconscio, ogni Sé rinnegato ha accumulato forza fino a trasformarsi in un nucleo esplosivo. Proprio come una pentola a pressione senza valvola di sfogo, che alla fine esplode.
È un caso estremo, certo. Ma è davvero così raro?
Quante volte ci capita di vedere, o di vivere in prima persona, reazioni sproporzionate, scatti d’ira improvvisi, crolli emotivi, azioni che sembrano “venire da fuori” e che lasciamo accadere senza comprenderne il significato?
Ci sentiamo allora confusi e vergognosi e pensiamo: ” Ma io NON sono questo! IO non sono così!”
Come riconoscere i Sé rinnegati
Riconoscere i propri Sé rinnegati può rivelarsi sorprendentemente semplice: tutto ciò che ci disturba, che ci provoca fastidio, giudizio, disagio o addirittura disgusto… vibra dell’energia di un Sé rinnegato.
Mentre i Sé primari ci fanno sentire “nel giusto”, integri e coerenti con l’immagine che abbiamo di noi stessi, i Sé rinnegati ci mettono a disagio. Ci fanno sentire vulnerabili, esposti, a volte persino inadeguati o vergognosi.
Il campo privilegiato in cui intercettarli è quello delle relazioni: famiglia, coppia, amicizie, colleghi. È lì che i Sé rinnegati trovano il modo di farsi vedere, specchiandosi negli altri.
Ogni volta che una persona ci affascina irresistibilmente, oppure ci provoca un’irritazione “a pelle”, che non sappiamo spiegare razionalmente… è probabile che si stia attivando un nostro Sé rinnegato.
Il giudizio che proviamo verso quella persona è spesso una reazione difensiva dei nostri Sé primari, che percepiscono una minaccia nella risonanza con un aspetto interiore escluso, ma ancora vivo e vibrante dentro di noi.
Queste reazioni sono messaggi, segnali di allerta. Sono campanelli d’allarme che ci invitano a guardare più da vicino una parte di noi che abbiamo allontanato, ma che desidera essere vista, riconosciuta, accolta.
Confrontarsi con i propri Sé rinnegati, soprattutto quando ci vengono riflessi dagli altri, è tutt’altro che facile. La reazione più spontanea è evitare la persona che ce li fa incontrare, magari etichettandola come tossica, esagerata, sbagliata.
Ma la vita è tenace, e continuerà a farci incontrare quel tipo di persone in contesti diversi, finché non inizieremo a lavorare dentro di noi. Finché non ci fermeremo ad ascoltare e integrare quegli aspetti interiori che abbiamo rinnegato, ma di cui, paradossalmente, abbiamo profondamente bisogno.
Un esempio concreto? Chi si identifica fortemente con l’ideale di pace, calma, non violenza, tenderà ad attirare nella propria vita persone aggressive, spesso con vissuti da vittima. Il messaggio è chiaro: quell’aggressività non riconosciuta all’interno cerca uno spazio per esprimersi attraverso l’esterno. L’altro diventa così lo specchio di un Sé rinnegato che reclama voce.
Cosa significa integrare l’aggressività?
Integrare un Sé rinnegato come l’aggressività, non significa diventare aggressivi o violenti. Non si tratta di assomigliare a chi incarna quella forza in modo distruttivo o incontrollato, ma di riconoscere e recuperare la qualità positiva che si cela dietro quell’energia.
Nel caso dell’aggressività, ciò che va integrato è l’assertività, la capacità di dire “no”, di difendere il proprio spazio, di stabilire confini chiari, di proteggere la propria vulnerabilità senza sentirsi in colpa.
Quando un Sé rinnegato viene riconosciuto e accolto, smette di agire in modo esplosivo o sabotante e può diventare una risorsa vitale nella nostra esperienza quotidiana.
Altri esempi di Sé rinnegati
Chi è molto identificato con il senso di responsabilità, con il dovere e l’efficienza, tenderà a rinnegare gli aspetti più leggeri, emotivi, creativi, giocosi. Quei Sé rinnegati si presenteranno allora come persone frivole, irresponsabili o infantili, spesso irritanti… eppure portatori di un’energia che manca e di cui si ha bisogno.
Chi si identifica con la fragilità, la dolcezza, la sensibilità può rinnegare gli aspetti più forti, determinati, diretti. E si troverà spesso a sentirsi sopraffatto da persone dure, autoritarie, decise.
Chi vive fortemente nell’energia mentale, nella logica e nel controllo razionale tenderà a rinnegare l’intuizione, l’istinto, l’estroversione e l’espressività. E si sentirà a disagio con chi agisce “di pancia”, spontaneamente, senza pensarci troppo.
Gli esempi potrebbero continuare all’infinito. Ognuno può guardare dentro di sé e chiedersi:
-
- Cosa mostro agli altri di me?
- Cosa mi è facile esprimere?
- E cosa, invece, non riesco nemmeno a tollerare quando lo vedo negli altri?
Familiari, partner, figli, colleghi, amici stretti… spesso sono proprio loro a incarnare i nostri Sé rinnegati.
Sono la nostra Ombra che cammina.
I Sé rinnegati nei sogni
Nei sogni, i Sé rinnegati appaiono spesso sotto forma di figure disturbanti, minacciose o ripugnanti. Tutto ciò da cui l’io onirico fugge, tutto ciò che genera paura, rabbia o disgusto… parla di un Sé rinnegato.
E quanto più questa parte è stata esclusa dalla coscienza, repressa, ignorata, temuta, tanto più nei sogni prenderà forme spaventose, mostruose, demoniche.
Il diavolo, ad esempio, è una delle immagini oniriche più ricorrenti: rappresenta un Sé rinnegato “compresso”, arrabbiato, che non ha trovato altro modo per manifestarsi.
Ma anche ladri, assassini, uomini neri, creature deformi, ombre che inseguono, stanze buie, fughe, attacchi improvvisi… sono tutti modi in cui l’inconscio tenta di mostrare al sognatore ciò che è stato escluso, ma che vuole essere visto.
E tuttavia, il sogno è un luogo sicuro. È uno spazio protetto in cui questi aspetti possono essere avvicinati con delicatezza, ascoltati, compresi. E piano piano, integrati.
I Sé rinnegati nei sogni sono una grande opportunità evolutiva: contengono risorse dimenticate, energie vitali, possibilità di espansione del proprio essere. Ma per accoglierle serve un lavoro consapevole.
Un lavoro che può essere fatto attraverso due strumenti potenti:
Le sedute di Voice Dialogue, in cui le sub-personalità vengono ascoltate direttamente.
Il rientro guidato nel sogno, che permette di esplorare in modo vivo e protetto le immagini oniriche disturbanti, per comprenderne il messaggio profondo.
Per iniziare a riconoscere i tuoi Sé rinnegati, puoi provare questo semplice esercizio di auto-osservazione. Ti aiuterà a portare luce su quelle parti di te che hai messo da parte, ma che continuano a farsi sentire nei gesti quotidiani.
Esercizio: Individua i tuoi Sé rinnegati nella vita quotidiana
Pensa alle persone che ti danno fastidio, che ti infastidiscono “a pelle”, che ti irritano, che giudichi come “troppo” (troppo rumorose, troppo superficiali, troppo arroganti…). Scrivile su un foglio e accanto a ciascun nome annota quali tratti ti danno fastidio.
2. Fai una lista delle persone che ammiri profondamente
Ora pensa alle persone che ti affascinano, che ammiri intensamente al punto che vorresti essere un po’ di più come loro, ma che allo stesso tempo ti sembrano “irraggiungibili” o “diverse da te”. Annota anche qui i tratti che le rendono così attraenti per te.
3. Cerca le energie rinnegate
Guarda entrambe le liste e chiediti:
- C’è qualcosa di questi tratti che io non mi permetto mai di esprimere?
- Mi sentirei in colpa, inadeguato o in pericolo se agissi in quel modo?
- Come mi hanno insegnato a giudicare queste qualità nella mia storia personale o familiare?
Le risposte che emergono ti aiuteranno a riconoscere le qualità che hai escluso dalla tua identità: sono i tuoi Sé rinnegati.
4. Osserva le ricorrenze
Ritorna a questo esercizio ogni volta che incontri qualcuno che ti scatena una reazione emotiva intensa (positiva o negativa). Quelle emozioni sono il campanello d’allarme: un Sé rinnegato sta cercando di farsi sentire.
Ricorda:
Ciò che tendiamo a giudicare (o ammirare) negli altri è spesso l’espressione di parti di noi che abbiamo escluso per adattarci, ma che restano essenziali per ritrovare un senso di pienezza e autenticità.
Non c’è nulla di “sbagliato” nei tuoi Sé rinnegati. Sono solo energie che aspettano di essere viste, riconosciute e trasformate. E spesso contengono proprio la chiave di cui hai bisogno per evolvere, guarire o compiere un passo nuovo nella tua vita.
Se desideri esplorare in modo guidato questi aspetti attraverso il Voice Dialogue o il lavoro onirico, puoi prenotare una seduta individuale scrivendo a questo indirizzo email. È un’opportunità concreta per approfondire la conoscenza di te stesso e aprirti a nuove possibilità di crescita.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
Bibliografia:
- Stone, H., & Stone, S. (1989). Embracing Our Selves: The Voice Dialogue Manual. Novato, CA: Nataraj Publishing. (trad. it. Il Dialogo delle Voci: Conoscere ed integrare i nostri sé nascosti, Piacenza: Amrita, 1996).
- Stone, H., & Stone, S. (1993). Embracing Your Inner Critic: Turning Self-Criticism into a Creative Asset. New York: HarperCollins. (trad. it. Il critico interiore. Come trasformarlo in un potente alleato, Roma: Futura, 2002).
- Errani Civita F. (2005). Il Caleidoscopio interiore, Firenze: M.I.R., 2005
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Caro lettore, spero che questo articolo ti abbia offerto una maggiore comprensione del processo psicologico che accomuna tutti gli esseri umani, te compreso.
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Ti ringrazio per l’attenzione e per il supporto nel diffondere il mio lavoro.
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Ciao Marni, come va? Ti scrivo per parlarti di questo sogno particolare. Ero su un muretto, da una parte c’era una psicologa dall’altra c’era il vuoto e sotto un fiume in piena. Non ricordo bene quello di cui stavo parlando con la psicologa ma noto che il mio corpo inizia a non rispondere più ai miei comandi e si comporta in modo strano. Si muove da solo e aggiunge parti del mio corpo ( tipo vedevo dita aggiuntive). Ad un certo punto la psicologa mi dice “è un me stesso che rifiuta me”. Al che io mi lascio cadere nel vuoto e sento che quell’altra parte di me cerca di fondersi con me. Dopo mi sono svegliato. Grazie in anticipo
Buongiorno Marcos la psicologa di cui parli esiste? E’ la tua psicologa? Dimmi qualcosa di più. Se esiste dimmi com’è il rapporto con lei. a presto marni
Ciao Marni, esiste uno psicologo maschio. Con lui cerco di essere il più sincero possibile. Ma come ho detto a lui, lo vedo come una figura con la quale posso parlare per via del segreto professionale.
Buongiorno Marcos, come ho detto già ad altri sognatori sono dell’idea che i sogni vadano portati nella relazione terapeutica e non a me. Proprio perchè vedi il tuo psicologo come qualcuno con cui puoi parlare devi parlare CON LUI anche dei tuoi sogni, perchè hanno un senso all’interno della vostra alleanza terapeutica. Mentre io devo brancolare ( spesso nel buio) e rischio di dirti cose poco utili. E col rischio anche di essere fraintesa se il tuo psicologo venisse a sapere di questo lavoro in parallelo. Spero che tu capisca. Un caro saluto Marni
Buongiorno Marni. Se mi posso permettere di dire qualcosa sei davvero incredibile nel tuo lavoro, in tutto i sogni che ti ho inviato hai sempre trovato il messaggio nascosto, e anche altre strade di interpretazione a cui non avevo pensato. Non mi avresti mai mandato fuori strada come non hai mai fatto. Detto questo, ne parlerò con lui
Marcos, ti ringrazio davvero, apprezzo ciò che dici e sono sempre felice di aiutarti. Ma come puoi immaginare c’è anche un problema di correttezza professionale, di fraintendimenti o di rivalità che si possono creare con un collega. Sono fastidi. In passato mi sono capitate persone che condividevano le mie risposte con il loro psicologo che naturalmente si sentiva scavalcato. Ne sono nate situazioni sgradevoli. Voglio evitare. Quando finirà il tuo percorso o quando sarai mio paziente tornerò a lavorare sui tuoi sogni. 🙂 Penso che tu possa capirmi. un caro saluto e un abbraccio Marni
Buongiorno Marni,
nel sogno un’ombra scura copre la terra e tutte le persone che sono fuori all’aperto muoiono. Io assisto al momento in cui, tutto ha inizio. Qulcuno si è comportato male, è stato arrogante, superbo nel parlare di sé, non ricordo bene…subito dopo, un’entità scatena l’ombra per uccidere tutti gli esseri umani, chi resta negli edifici si salva. Inizio a correre per avvisare tutti quelli che incontro, però non riesco a parlare e resto una spettatrice inerme, provo solo a gesticolare. Tanti se ne accorgono e restano al riparo. Poi la scena di un ragazzo che cerca di trascinarne un altro al riparo e lo fa piano senza forze, sapendo che anche se lentamente ce la farà a portarlo in salvo, mentre anche lui sta subendo l’ombra.
Grazie mille
Buongiorno Angela questo sogno “apocalittico” è possibile rifletta i tuoi pensieri rispetto alla realtà oggettiva più negativa o senza speranza. Forse condizionata dalle notizie di sempre nuove guerre e uccisioni che tutti i giorni invadono i nostri pensieri. Quest’ombra scura che copre la terra e che uccide tutti gli esseri umani che si trovano fuori dagli edifici ha tutte le caratteristiche di un punizione divina per i “peccati” dell’uomo. Il tuo tentativo di salvare quelli che incontri avvisandoli di quello che sta succedendo riflette il tuo desiderio che ci possa essere “salvezza”, che le cose possano andare diversamente, che non si debba per forza solo restare a guardare senza far nulla. Tuttavia ti scontri con l’incapacità di parlare ( difficoltà nel dire ciò che pensi) e provi solo a gesticolare ( usare mezzi diversi e alternativi per fare qualcosa). Il ragazzo che tenta di trascinarne un altro al riparo anche se sta subendo l’ombra io penso sia il simbolo della parte di te che non si arrende e che, pur sentendosi debole, tenta di reagire a questa situazione, tenta di salvaguardare una parte di sé più colpita o più indifesa. E’ un sogno difficile Angela, ma spero di averti dato alcuni spunti da cui partire per la riflessione. un caro saluto Marni
Ti ringrazio tanto Marni! Una interpretazione in cui mi rivedo. Questo è un periodo di forti cambiamenti e quindi è importante per me pensare che ci sia salvezza e che potrò sempre contare su una parte di me più forte!
Grazie ancora
Buongiorno Marni! Molto bello questo articolo, mi ha fatto comprendere molte cose! In effetti mi sono sempre chiesta come mai io provi antipatia istantanea per le persone deboli e bisognose, e leggendo il tuo articolo ho capito che il motivo è il fatto che io mi identifico fermamente con la mia parte più assertiva, forte e indipendente (che è quella di cui ho sempre sentito di avere più bisogno)!
Buongiorno Federica, sono felice che attraverso l’articolo tu abbia capito più cosa di te.la parte con cui sei identificata è molto importante, ma altrettanto importante è prendere contatto con la propria vulnerabilità ed i propri bisogni proprio per evitare di trovarsi sempre circondati da persone deboli e bisognose. Ciò che fuggiamo ci insegue. Ciò che rinneghiamo lo troviamo incarnato negli altri. Un caro saluto Marni
Signorina Marni buon pomeriggio,
Devo dire che è veramente straordinario, ha detto tutto ciò che mi serviva per poter andare avanti nella vita, ero fermo su me stesso e non sapevo da che parte andare data la confusione che avevo e che, non nego, ancora un po’ ho dentro, ho capito cosa devo fare e ci lavorerò per diventare ciò che sono senza regrets, la ringrazio di cuore.
Un abbraccio ed un saluto.
Salve Moris, sono molto felice se solo leggere l’articolo sull'”ombra” ti ha aperto delle nuove prospettive e ti ha incoraggiato. Scopo del mio lavoro qui su internet è anche questo per cui ti ringrazio del feedback. un caro saluto Marni
Cara Marni, sono Lavinia (…del granchio).
Questo post è un luminicino: grazie! Come hai scritto, anch’io – per quanto a volte sia dura… ma chi l’ha mai detto che fosse facile? :))) – cerco di vedere nei messaggi onirici un’opportunità di crescita per la vita di tuti i giorni.
Un saluto carissimo, il tuo sito è da aggiungere alla barra dei preferiti!
Grazie a te cara, per il gentile feedback! Buona giornata! 🙂 marni
Buongiorno Marni, mi chiamo Alessandro, ho 27 anni ed ho condiviso questo articolo molto interessante sul mio profilo twitter.
Questo è il sogno che ho avuto qualche giorno fa:
All’improvviso, dal buio della mia camera, ha preso forma una sagoma umana nera non ben definita (anche il volto era oscurato) che, poco alla volta, si è avvicinata a me e mi ha stetto fortemente il polso della mano destra.
Ad un certo punto, nonostante la fatica, sono riuscito ad urlare (una sorta di strano ululato che io stesso ho sentito) talmente forte che mia madre è venuta a svegliarmi pensando che stessi male.
Non è la prima volta che sogno una cosa simile, ma questa volta è sembrata molto più reale delle altre.
Ti ringrazio per il tempo che dedicherai alla risposta,
Un abbraccio
SAlve Alessandro e grazie per la tua condivisione. Il tuo sogno ha degli aspetti che mi fanno pensare ad una esperienza di paralisi del sonno, cioè ad una mancata sincronia fra la fase di paralisi rem e quella di risveglio. E’ un’esperienza terrorizzante le cui cause non sono ancora state ben chiarite ma spesso sono da ricercarsi nello stress. Ti invito a leggere quello che ho scritto su questo tema in questo articolo per capire se rtrovi punti di contatto con i tuoi sogni. Simbolicamente una sagoma nera che nasce dalla tua stanza e ti afferra il polso ( gesto che ha lo scopo di richiamare la tua attenzione) a me fa pensare ad un aspetto rinnegato. Ma sono più propensa a considerare l’ipotesi di una semi-paralisi del sonno. Tu leggi e fammi sapere cosa ne pensi. Un caro saluto marni
Buongiorno Marni, ho letto e riletto i tuoi articoli e le varie interpretazioni prima di decidermi a scriverti, preciso che sono una persona matura, molto realista, ateo per scelta è non sogno mai, che io ricordi, molto raramente, ho una vita molto intensa, una compagna di convenienza più giovane di me di 25 anni, un divorzio alle spalle con una figlia ( sono già nonno) e un ragazzo con l’attuale ” convivente”, relazione molto complicata che sta per terminare di comune accordo e diciamo che ne sono felice….almeno credo !! Da molto tempo faccio uso di ansiolitici e sonniferi perche il mio lavoro mi porta a dormire poco, di giorno e di notte vivo in un jet-lag da anni e soffro di ansia sempre crescente. ( ho una sorella psicologa che ammiro molto ma non mi rivolgerei mai a lei) anche perchè non ho mai voluto credere seriamente nella psicologia, forse la rifiuto per paura, non lo so !….notti fa ho fatto questo sogno : ho avuto la sensazione di essere posseduto da una presenza che mi impediva di muovermi, lottavo rannicchiato su me stesso e cercavo di liberarmi con tutte le mie forze per ore, senza riuscirci e percepivo sempre di più una presenza demoniaca, indefinita però, continuavo a lottare e all’improvviso è calato dal nulla ,con un solo filo argentato, un ragno, piccolo e chiaro, allo stesso tempo ho visto o percepito la presenza di mia madre,morta da più di 20 anni, ho cercato più volte di schiacciare il ragno senza riuscirci, anche mia madre non ci riusciva, io ero sempre bloccato e mi muovevo a stento, poi credo, non ne sono sicuro, lei lo ha schiacciato. Immediatamente mi sono svegliato, spaventato e col fiatone e con i brividi lungo la schiena,sono scattato sul bordo del letto e la prima cosa che ho pensato è stata, ma che cazzo era, (scusa il francesismo) io non credo nel diavolo, poi a mia madre e logicamente non ho più dormito, anche se ero sollevato che fosse solo un sogno anzi ,un incubo….sono passati un po di giorni da quella notte e la cosa mi ha lasciato uno strascico di perplessità che non riesco a rimuovere….!! Aggiungo inoltre che “stavo” cercando di smettere di fumare, dopo 50 anni, dico stavo perchè ho rimandato per ora, e sono sotto pressione per un nuovo cambiamento di vita, che devo fare tre/4 piccoli interventi chirurgici, che il mio bimbo inizia l’università ed esce dalla nostra campana di vetro che “purtroppo” gli abbiamo creato io e la mia compagna (lesbica), il troppo lavoro e potrei continuare fino a scrivere un libro, ti ho ho dato in linea di massima qualche di base sulla mia vita, so di essere un po’ narcisista, egocentrico, insoddisfatto ecc.ecc. ma confido che questo ti dia un’idea di me per interpretare questa mia “avventura ” notturna……
Ti ringrazio anticipatamente anche se dopo averti Letta penso di aver percepito quali problemi ho, almeno a grandi linee.
Dal mio indirizzo email privato capirai che per me l’età non significa nulla !! Piacere di averti conosciuta. Pietro –
CAro Pietro, se per te l’età non conta nulla non è così per il tuo inconscio il cui scopo è quello dell’individuazione, per cui presto o tardi chiede il conto e, se tu lo rifiuti, ci sono sempre i sogni ( e gli incubi ) con cui raggiungerti. Forse è il tuo caso . Questo tuo sogno di paralisi ( molto comune) in cui senti una presenza demoniaca ( molto comune) ti mette in contatto con tutto ciò che hai fino ad oggi rifiutato o non considerato di te. Tu sei una persona molto intelligente, questo si avverte, e di certo sei anche una persona affascinante e ricca, ma hai escluso dalla tua vita gli aspetti di spiritualità ( che non significa necessariamente rituale religioso canonico) di mistero, di irrazionalità e le qualità del senex, l’archetipo della maturità e della saggezza. Questo presto o tardi porta a sogni in cui si manifestano le energie represse che, più sono represse, più acquistano connotazioni “demoniache”. Questo è un bene perchè ferma la tua attenzione, perchè ti costringe a fermarti e a riflettere. E’ possibile anche che tu stia in una fase di passaggio da un’età all’altra della vita e tu debba fare i conti con un cambiamento radicale ( tanto più complicato “fuori” quanto più lo rifiuti “dentro). Sul tuo sogno non ti dico tanto perché a mio avviso meriterebbe un’analisi approfondita con maggiori elementi ( vedi tu se ti interessa offrirtela..leggi qui) ti dico solo che questo ragno chiaro con il filo color argento rappresenta tutto ciò che non vuoi vedere. E che tua madre in questo sogno indica la tua vulnerabilità il tuo bisogno di protezione. In bocca al lupo
TI CHIEDO UNA PICCOLA CORTESIA:
ripagami lo sforzo che impiego in questo lavoro mettendo un MI PIACE in fondo al testo di questo articolo grazie 🙂
un caro saluto Marni ( piacere mio)