Sognare orecchini da uomo scegliendoli fra le infinite forme e colori degli orecchini riservati alle donne è il desiderio che emerge dal racconto di Fabiano, un lettore che ha condiviso la sua esperienza di turbamento infantile e desiderio giovanile di poter indossare gli orecchini, desiderio che è stato represso e condizionato da dubbi e timori legati alle norme sociali e familiari.

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Chi segue regolarmente Guida Sogni avrà letto diversi sogni e testimonianze legate agli orecchini e alla foratura delle orecchie. Racconti della propria esperienza, del proprio rifiuto o desiderio verso questo gioiello e, in particolare, verso la possibilità di indossarlo con gli appositi perni nei fori dei lobi.

Sognare orecchini da uomo è l’ennesima dimostrazione di come tanti uomini siano coinvolti in questi rituali con il medesimo interesse e desiderio delle donne. Di seguito la testimonianza di Fabiano con lo scambio avvenuto fra di noi e pubblicato fra i commenti all’articolo sul Sogno di Beppe (per leggerlo vedi il link a fondo art.).

Sognare orecchini da uomo Il racconto di Fabiano

Buongiorno Marni, ho letto con interesse questo e gli altri articoli su orecchini e foratura delle orecchie; un argomento che mi ha sempre affascinato fin dalla tenera infanzia, influenzando non poco la mia vita.
Ho notato che tra i commenti di uomini manca una casistica abbastanza importante, quella di un uomo che gli orecchini non solo li apprezzi, ma li indossi in prima persona. E’ questo il mio caso, quindi spero che il mio contributo possa essere utile alla discussione.

Il primo ricordo

È difficile dire quando il mio interesse per l’argomento sia cominciato, ma il primo ricordo risale ai primi anni delle elementari (primi anni ’80), con l’episodio di una mia compagna di banco che stava allegramente mostrando alle compagne i suoi orecchini nuovi. Per farlo li sfilava, lasciando in vista il foro. Sono abbastanza sicuro che già sapessi della necessità dei fori per indossare gli orecchini, ma quella forse era la prima volta che potevo osservarli così da vicino. Probabilmente rimasi abbastanza imbambolato, tanto che l’interessata, a un certo punto si girò e mi disse: “Se ti piacciono tanto, vieni a casa mia che li faccio anche a te!”

Ovviamente, con il mio stupido orgoglio maschile, negai fino alla morte che la cosa mi interessasse, dato che all’epoca l’orecchino maschile era solo roba da omosessuali o da pirati (o da punk, ma io non sapevo neanche cosa fossero).

L’interesse per i fori

Nonostante ciò (o forse proprio per questo), il mio interesse verso i fori ai lobi continuò a lievitare con il passare degli anni. Mi piaceva l’aspetto naturale che avevano, che faceva sembrare che fossero sempre stati lì. Mi affascinava l’idea di una parte di corpo che io non avevo; mi chiedevo che sensazioni potesse dare indossare orecchini e mi rammaricavo del fatto che quasi sicuramente non avrei mai potuto saperlo, semplicemente perché ero maschio.

Uno spiraglio di speranza ha cominciato ad arrivare alla fine degli anni ’80, quando la moda dell’orecchino maschile ha cominciato a diffondersi anche in Italia, ma ancora mi mancava il coraggio per farlo. Non era la paura del dolore. Quello non mi ha mai minimamente intimorito. Il problema era cosa avrebbe pensato chi mi circondava. Per me, gli orecchini erano un tema assolutamente tabù e in questo capisco a pieno ciò che dice Tito: raramente se ne parlava nei miei dintorni, ma ogni volta che succedeva, partivano ansia e tachicardia.

La decisione presa

La svolta avvenne a inizio anni ’90: per la prima volta in vita mia vidi un bambino (maschio, ovviamente) con l’orecchino. Io di anni ne avevo più del doppio e ancora quel coraggio non lo avevo avuto; era ora di rompere gli indugi. Nell’estate del 1991, chiuso nel bagno di casa, per la prima volta compii l’operazione. Non ricordo alcun dolore, né una sola goccia di sangue, tanto che la cosa mi deluse anche un po’. Speravo che questo potesse finalmente chiudere un capitolo, ma così non fu; anche perché per i successivi due anni non ebbi il coraggio di mostrare la mia conquista a nessuno e con mia enorme sorpresa e delusione, nessuno sembrò accorgersene.

Mi decisi a rendere pubblica la cosa nel ’93 solo dopo che mio fratello lo aveva fatto a sua volta (in maniera più classica). Ancora più grande la delusione, mista a rabbia, nel vedere che, anche ora che la cosa era pubblica e ufficiale la reazione da parte di tutti era molto blanda. Mi ero fatto per anni tanti problemi per niente.

Finalmente libero!

Negli anni successivi, aggiunsi altri fori al primo, aggiungendo anche qualche escursione fuori dalle orecchie, ma ancora uno step mi mancava. Uno step che sono riuscito a superare solo all’età di 40 anni, ovvero quello di sentirmi finalmente libero di indossare gli orecchini che più mi piacevano.

Sì, perché la cosa brutta di essere maschio è che non solo non puoi farti i buchi da bambino, ma non puoi neanche metterti gli orecchini da femmina. E quelli “maschiamente accettabili” variano dal brutto, al banale, all’insignificante.

In realtà ancora uno step mi manca per essere pienamente in pace con me stesso e con i miei orecchini, ovvero il sentirmi libero di parlarne. Ebbene sì, anche oggi, a 45 anni, con 5 cacetini (nome da me coniato per i fori ai lobi) e 3 piercing, ogni qualvolta si sfiori l’argomento, parte la tachicardia e mi chiudo in un mesto silenzio.

Il sogno del cacetino

Aggiungo ancora una piccola curiosità: ho detto che il nome cacetino l’ho coniato io, ma in realtà non è esatto; a fornirmelo già fatto è finito è stato il mio cervello, in piena autonomia all’interno di un sogno. Purtroppo non ricordo molti dettagli di quel sogno, se non un unico momento (credo verso la fine), in cui a un certo punto, mia madre, notando che il lobo del mio orecchio era forato esclamava con aria un po’ scandalizzata “ma quello è un cacetino!”.

Non credo ci sia molto da interpretare, in quanto questo dettaglio rispecchiava esattamente una mia ansia, in quel periodo: il sogno si è presentato infatti durante i due anni in cui ancora nessuno sapeva che mi ero forato l’orecchio e, come ti dicevo nel messaggio precedente, io ero abbastanza terrorizzato all’idea che qualcuno lo scoprisse.

Un unico rimpianto

In realtà, con il senno di poi, credo che mia madre lo sapesse già ben prima che io lo rendessi pubblico. Negli ultimi tempi la voglia che la cosa venisse allo scoperto si era fatta sempre più forte e per questo mi ero fatto trovare più volte addormentato (a volte davvero, altre solo fingendo di esserlo) con uno dei suoi orecchini indosso.

Purtroppo lei non disse mai niente, come poco o niente disse quando mio fratello andò a dirle che aveva scoperto che anche io avevo messo l’orecchino. Non so se lo fece perché a sua volta in imbarazzo o semplicemente per non mettere in difficoltà me, ma la cosa mi generò un misto di rabbia e delusione. Avrei preferito cento volte essere sgridato, piuttosto che quel silenzio.

Tempo fa, per liberarmi avevo cominciato a scrivere un libro sulla mia storia, ma non l’ho mai più proseguito. Recentemente ho iniziato a disegnare un fumetto sul tema, questa volta con una storia di fantasia, sperando che questo mi faccia sentire più libero di parlarne. Chissà se servirà.
Grazie dell’attenzione e mi scuso per la lunghezza.  Cordiali saluti Fabiano

Sognare orecchini da uomo Risposta di Marni

Salve Fabiano, ringrazio anche te per avere raccontato la tua interessantissima storia che ci offre una nuova sfumatura legata a questo tema: il desiderio maschile di forare i lobi delle orecchie, ma potendo indossare gli stessi orecchini delle donne, cioè potersi concedere la stessa varietà di forme e colori e non limitarsi, non dare un freno alla fantasia e alla possibilità di uscire dagli schemi comuni.

Questo è ciò che avverto più forte nel tuo racconto: poter essere come si è senza conformarsi alla visione e alle norme comuni. Essere accettati nella propria fantastica diversità. Così come avverto forte invece la tua sofferenza e delusione per l’indifferenza familiare o meglio, il passare sotto silenzio i tuoi cambiamenti. I tuoi buchi alle orecchie che per te sono stati una conquista in questo modo sembrano svalutarsi, perdere di significato, scomparire.

Il ruolo dei cacetini

Ma c’è da dire che neppure tu hai avuto la forza di parlarne apertamente, non ti sei preso responsabilità del desiderio che ti guidava e non hai sostenuto la parte di te che VOLEVA essere diversa rivendicando il proprio diritto ad esserlo. Ma i tuoi “cacetini” sono lì a ricordarti tutto questo lungo e sofferto percorso ed io spero che parlarne qui, sulla Guida Sogni sia stato per te il primo step per affrontare la nuova fase che ti manca: sentirti libero dall’imbarazzo e trovare un modo idoneo per esprimere tutto ciò che hai sentito.

Mi auguro che il tuo progetto di scrivere un libro sulla tua storia o di disegnare un fumetto su questo argomento (o ambedue) non venga abbandonato. Sarebbe importante e significativo che la tua esperienza acquisisse un respiro più ampio grazie alla tua creatività. Un bel modo per condividere, ma soprattutto per rielaborare quello che hai vissuto.

Nel frattempo sono stata molto felice che tu abbia potuto scriverne QUI sulla Guida Sogni, stimolato da tanti altre esperienze e mi piacerebbe trasformare in un articolo il tuo racconto, così da dargli risalto e ampliare ancora questo tema. Se mi autorizzi sarò lieta di mandarti la bozza da visionare prima della pubblicazione. Un caro saluto Marni

Sognare orecchini da uomo Replica di Fabiano

Buongiorno Marni,
Grazie mille della risposta; confermo che hai colto abbastanza bene ciò che intendevo. Personalmente ritengo che gli orecchini, proprio per la loro natura, siano qualcosa che trascende il semplice gioiello: sono un’esperienza personale che ognuno dovrebbe essere libero di scegliere se affrontare. Sono un modo per confrontarsi con se stessi, i propri limiti, le proprie paure, ma anche per sentirsi più padroni di sé.

Per questo, sono tanto contrario acchè siano imposti alle donne, quanto che siano o almeno per molti secoli siano stati negati agli uomini.

Sul fatto che io sia stato il primo a non avere la forza di dichiarare apertamente di volerli, hai purtroppo ragione; i troppi tentennamenti sono ahimè una costante del mio carattere. Ma credo che a modo suo, anche questa cosa abbia contribuito a rendere più intensa questa esperienza: che questo sia stato un bene o un male dipende tutto dai punti di vista (e io, come mio solito, parteggio per entrambe le parti…). Per l’idea di creare un articolo dedicato, non c’è problema, hai la mia autorizzazione.

Sognare orecchini da uomo Risposta di Marni

Salve Fabiano, in realtà nell’antichità gli orecchini erano indossati comunemente anche dagli uomini, ma erano un segnale di appartenenza e di riconoscimento, oppure indicavano un ruolo preciso. Nel tuo caso sono stati un scelta dettata dall’estetica, dal piacere e dal bisogno di seguire la tua individualità. Un’esperienza personale da vivere che ha segnato il tuo percorso verso la maturità.  Un’esperienza che, con molto piacere, condividerò qui nella Guida Sogni per cui, grazie! Un caro saluto Marni

Sognare orecchini da uomo Risposta di Fabiano

Buongiorno ancora,
sì, so che nell’antichità gli orecchini, in molte popolazioni – specie dell’Asia Occidentale e Centrale, ma non solo – erano indossati tanto dagli uomini quanto dalle donne, come lo sono stati a più riprese in varie fasi della storia (anche se molto spesso quello maschile era solo singolo). Ma in seguito, per almeno un secolo e mezzo, non è più stato così.

Aggiornamento di Fabiano del 13 ottobre 2023

Per quanto riguarda il presente articolo, dalla nostra conversazione sull’articolo dedicato al sogno di Beppe sono ormai passati alcuni anni, e nel frattempo per me ci sono state un po’ di evoluzioni sul tema, quindi mi sembra giusto inserire inserire qui un aggiornamento a quanto scritto sopra, sperando che questi ulteriori dettagli possano essere interessanti anche per gli altri lettori e lettrici.

Come ti dicevo in uno dei messaggi, stavo lavorando a una storia a fumetti, più che altro di fantasia e quasi per niente ispirata alla mia storia reale. In realtà, la realizzazione si è fermata a poche tavole dall’inizio, forse perché ancora tardo a superare il blocco psicologico che mi trattiene dal parlare dell’argomento, o forse perché non ha avuto il responso di pubblico che speravo.

L’esperimento Facebook

In compenso ho optato per una via più drastica: incoraggiato dai post sul tuo blog, in occasione del mio 46° compleanno, corrispondente al 30° compleanno del mio primo cacetino, ho pubblicato su Facebook una serie di ben 30 post (uno al giorno) per raccontare tutta la loro storia, perlomeno per come la ricordo io (che qua e là ho scoperto essere sbagliata).

In un certo senso è stato un atto liberatorio e anche un test: infatti, come penso molte persone interessate all’argomento, mi è capitato più volte di fare ricerche sul web a caccia di blog e forum che parlassero di orecchini e pratiche di foratura; è così che sono incappato anche nel tuo blog. Mi sono sempre chiesto, però, se davvero così tanta gente fosse interessata all’argomento. Non dico numericamente, ma statisticamente. Infatti, come dicevo, è probabile che molte delle persone che scrivono i commenti siano giunte sul blog seguendo percorsi più meno simili al mio, o comunque che chi non è interessato semplicemente non commenti e quindi non faccia statistica. Ma su un campione di n persone scelte a caso (tipo gli utenti di Facebook), in quanti sarebbero interessati?

Ebbene, se le reazioni ai miei post riflettono davvero questo dato, direi veramente poche. Molti commentavano più che altro incuriositi del fatto che l’argomento mi interessasse tanto, pochi sembravano non trovare l’idea così balzana e sostanzialmente solo in due hanno risposto e commentato attivamente dimostrando un chiaro interesse per l’argomento. Devo dire che questa statistica mi ha un po’ deluso, ma forse in un certo senso mi ha fatto anche tornare con i piedi per terra. Fatto sta che la passione smodata per l’argomento orecchini e cacetini si è ormai molto ridimensionata, anche se non del tutto sparita.

I tempi che cambiano

Un’ultima considerazione, in chiusura, la vorrei dedicare ai tempi che cambiano.

Io sono nato negli anni ’70 (anche se di quel periodo ho pochissimi ricordi e nessuno legato agli orecchini), quando, secondo varie testimonianze che si possono trovare sul web (tra cui anche i commenti di Sergio), gli orecchini erano ancora relegati alle figlie degli “immigrati” meridionali e a qualche “contadinella”; già qualche anno dopo, la moda si era già diffusa tanto che le mamme tornavano a portare le figlie a mettere i primi orecchini già per la prima comunione e presto avrebbero cominciato a portarle anche da più piccole.

Perché i primi maschi cominciassero a unirsi alla festa, è passato quasi un decennio e sono felice che sia stata la mia generazione a farlo (diciamo che mi ha semplificato parecchio le cose). In tutta risposta, le ragazze hanno cominciato a moltiplicare i fori e poi, tutti insieme, abbiamo cominciato ad avventurarci oltre le orecchie. Oggi, questi avventurieri sono ormai genitori (e alcuni anche nonni); forse sotto loro influenza, forse dietro spinta dei fratelli maggiori, o dei compagni e amici che lo hanno fatto, mi capita sempre più spesso di vedere bambini anche relativamente piccoli (nei blog ho letto addirittura di bambini dell’asilo, anche se non credo di averne mai visti di persona) con l’orecchino.

Probabilmente a molti lettori questo sembrerà un obbrobrio, ma io, in un certo senso, lo considero come un passo verso la tanto decantata parità dei sessi. Chissà quanto tempo ci vorrà perché più uomini comincino a portare orecchini belli, non le solite banalità “da uomo”. Io ci spero. Intanto, ho una richiesta, o se preferite, un suggerimento: se avete un figlio maschio, provate a chiedergli se gli piacerebbe mettere gli orecchini. Ovviamente non è detto che risponda di sì, ma chissà, magari, come me, semplicemente non ha il coraggio di chiederlo, e con un gesto semplice potreste farlo felice e evitare che si faccia venire tanti complessi inutili. Parola di chi se ne è fatti per troppo tempo e ancora non li ha passati del tutto, non ne vale la pena.

Il sogno dei cacetini

E in realtà non ho ancora finito, perché nel frattempo mi sono ricordato che volevo raccontarvi anche di un sogno che feci tanti anni fa. Fin da ragazzo ho sempre avuto la passione dei fumetti (da qui l’idea di farne uno mio) e in una delle tante fiere fumettistiche avevo conosciuto una ragazza con cui avevo cominciato una corrispondenza.

Una delle cose che mi avevano colpito di lei era che portava un orecchino al naso (un anellino alla narice). Fu così che una notte feci un sogno che a me è sembrato molto bello e lo ricordo ancora con affetto:

C’eravamo io e lei seduti fianco a fianco e mia nonna (che era morta qualche anno prima) seduta di fronte a noi che, in una sorta di rituale generazionale passava delicatamente un filo attraverso i nostri cacetini unendoci così metaforicamente e materialmente l’uno all’altra. Ricordo che nel frattempo ci parlava con aria rassicurante di questo rituale e del suo significato, anche se non ricordo esattamente cosa dicesse, ma l’atmosfera era calda e confortevole.

Questo sogno l’ho poi raccontato all’interessata, ma suppongo che a lei non sia piaciuto quanto a me, perché a quella mia lettera non rispose mai e da allora abbiamo perso i contatti.

Risposta di Marni

Buongiorno Fabiano, credo che tu abbia ragione: questo tuo nuovo commento merita di essere riportato nell’articolo sopra a complemento di quanto avevi già raccontato. In questo momento ho difficoltà ad organizzare bene le cose, ma lo farò appena possibile.

Però non posso fare a meno di commentare il tuo sogno perchè lo trovo delizioso e poetico. E la ragazza a cui l’hai raccontato non ti ha più risposto perchè forse non aveva la sensibilità per comprenderlo, oppure si è sentita troppo coinvolta nella sua vulnerabilità o invasa. Chissà!

Però mi ha fatto sorridere e intenerire l’immagine di te che lo racconti a lei. E trovo bellissima anche l’immagine di tua nonna che suggella questa unione spiegandone i significati. A me questa pare la cosa più importante perchè ci dice che dentro di te esiste una parte arcaica che sa quello che fa e che vi trova un senso. Mentre mi è dispiaciuto che la tua passione si sia ridimensionata a causa delle basse statistiche di interesse di FB. Francamente non vi attribuirei così grande importanza. Mi rallegrerei invece dell’età che cresce che forse riesce a riequilibrare ciò che in passato era fonte di disagio (insieme ai tempi che cambiano). Grazie per il tuo prezioso contributo. Marni

Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo


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Sognare orecchini da UOMO La testimonianza di Fabiano ultima modifica: 2023-09-18T07:00:48+02:00 da Marni