Sognare di BUCARE le ORECCHIE di una RAGAZZA con un AGO si può considerare il primo sogno erotico di Beppe affascinato dalla tradizione di forare i lobi delle bambine poco prima della Cresima. Seguiamo il racconto della sua esperienza e dei suoi sogni “maschili” e cui si uniscono altre voci di lettrici in una lunga e preziosa carrellata di ricordi, emozioni, testimonianze.
Vi invito a NON trascurare i commenti perchè altri lettori hanno gentilmente lasciato la loro esperienza arricchendo l’articolo e il tema trattato. Buona lettura e grazie a tutti!

orecchie bucate nei sogni
Buongiorno signora Marni cosa significa SOGNARE di BUCARE le ORECCHIE di una RAGAZZA con un AGO?
Ho appena letto l’articolo Sognare di forare orecchie e sono rimasto molto colpito dal racconto della signora Jaqueline e le spiego perchè.
Sognare di bucare le orecchie di una ragazza Il racconto di Beppe
Io ho 71 anni e provengo da una famiglia contadina del nordovest.
In campagna ci ho vissuto la mia infanzia e adolescenza ed in quella cultura campagnola era ancora viva una tradizione che nelle città si era persa credo già prima della guerra: da noi al momento deciso dalle donne di famiglia – che a casa nostra di solito era poco prima della Cresima – tutte le ragazzine venivano sottoposte alla bucatura delle orecchie per poter mettere loro i primi orecchini.
LA nostra TRADIZIONE
L’esecuzione dei fori era responsabilità di una donna della famiglia a cui era stata tramandata l’antica sapienza di bucare i lobi delle orecchie:
- un ago da cucito veniva sterilizzato su una fiamma viva
- un tappo di sughero veniva messo dietro l’orecchio
- l’ago andava a conficcarsi nel sughero dopo avere trafitto il lobo della ragazzina
- nel foro che si era creato veniva subito infilata un’anellina d’oro.
A questo rituale partecipavano SOLO le DONNE della famiglia, io ne ero escluso e, forse per questo, ne ero così affascinato.
L’articolo parla di sorellanza, grazia, condivisione e cura e queste cose mi ricordo che c’erano: tutto iniziava con un bisbigliare fra donne che ogni volta riuscivo a captare in anticipo.
Come MASCHIO potevo solo osservare in disparte e ho ancora davanti a me il contrasto fra emozione e timore della ragazzina di turno, che mi ispirava una segreta ammirazione.
Ricordo mia sorella a cui ho annunciato io che la mamma, le zie e la nonna ne stavano già parlando, e tra poco avrebbero messo anche a lei gli orecchini, ma prima ancora ricordo di quando era toccato a mia cugina, di cui ero segretamente infatuato.
Il MIO primo SOGNO
Ed è allora che ho sognato di ESSERE IO a BUCARLE le ORECCHIE con l’AGO per metterle le anelline d’oro.
Ricordo quel sogno a distanza di tantissimi anni, perchè credo che sia stato il primo sogno in cui ho provato sensazioni erotiche.
Al risveglio il pensiero mi emozionava, ma ne ero anche molto turbato e non ho mai dimenticato quelle sensazioni.
SOGNARE di BUCARE le ORECCHIE di mia MOGLIE
Tanti anni più tardi mi è capitata la stessa cosa cioè sognare di BUCARE le ORECCHIE con un AGO quando mia moglie stava pensando di farsi forare i lobi.
Avevo già più di 40 anni ed HO SOGNATO di farle IO i buchi con un ago come avevo visto fare in casa, e ne ero eccitato.
In realtà glieli hanno fatti in una gioielleria con quella pistola che usava Jaqueline, ci è andata insieme a un’amica e mi è dispiaciuto non averla accompagnata, però mi sono fatto raccontare tutto.
In seguito è stato bello portarla a scegliere i primi orecchini d’oro, che le ho regalato e che ho voluto metterle IO appena ha potuto sostituire quelli della pistola.
Mi scuso per la lunghezza del racconto.
Cordiali saluti
Beppe
Risposta a Sognare di bucare le orecchie di una ragazza
Buonasera Beppe, grazie per aver contribuito a questo argomento con la tua interessantissima storia e con il tuo punto di vista maschile.
Non conoscevo questa tradizione. Io faccio parte della generazione di “fanciulle” a cui le orecchie sono state forate in tenera età (da neonata) e nello stesso modo che hai così ben descritto.
E’ molto interessante la tua attrazione per questo rito, le tue fantasie ed i tuoi sogni che confermano l’aspetto seduttivo ed erotico di questa pratica che ho messo in evidenza anche in altri articoli:
- Il simbolismo dell’orecchino nei sogni
- Sognare orecchini di perle Il sogno e l’esperienza di Bertina
- Sognare di forare orecchie La testimonianza di Jacqueline
GRAZIE davvero, spero veramente che tutti possano leggere il tuo commento e aggiungere la loro esperienza. Marni
Sognare di bucare le orecchie di una ragazza Risposta di Beppe
Buonasera Marni,
grazie a te per l’attenzione che hai riservato al mio commento.
E’ vero che dal punto di vista maschile ho sempre avuto una attrazione – direi proprio una FASCINAZIONE – per questa tradizione come l’avevo vista mettere in pratica in gioventù, ma anche per gli orecchini in genere, che ho sempre visto come un oggetto affascinante che accentua la bellezza e il fascino della donna.
Quando da ragazzo sono venuto in città per motivi di studio, ero stupito nel vedere che a quel tempo i lobi della gran maggioranza delle ragazze cittadine NON erano bucati, anche quelli della ragazza che è poi diventata mia moglie.
Lei da giovane metteva occasionalmente degli orecchini con la clip, di gran moda a quell’epoca.
Negli anni le cose sono cambiate come ha raccontato bene la signora Jaqueline, ed anche mia moglie seguendo la moda si è avvicinata alle mie origini contadine, la qual cosa ho accolto piacevolmente e con un senso di rivincita, che riscattava di un poco la sudditanza che avevamo noi campagnoli verso la modernità cittadina.
La SCOPERTA delle diverse TRADIZIONI
Quando mia moglie fece i fori alle orecchie se ne parlò molto in casa fra amiche e conoscenti, così ho scoperto che le tradizioni al riguardo dipendevano molto dai luoghi d’origine:
- in certe parti d’Italia c’era l’usanza di bucare i lobi delle bambine ancora neonate, che quindi non ne hanno nessun ricordo
- in altre, come nella mia terra natale, si facevano da ragazzine e, se l’occasione era la Cresima, i primi orecchini d’oro erano un regalo della madrina, ma so di ragazze delle mie parti a cui erano stati fatti i buchi solo prima del matrimonio, perchè alle loro povere famiglie erano mancate le risorse per regalare loro gli orecchini d’oro.
L’ATTRAZIONE per gli ORECCHINI e la FORATURA dei lobi
Negli anni mi sono fatto delle domande su questa mia FASCINAZIONE per gli orecchini e la foratura dei lobi delle orecchie – NON SO SE E’ SOLO MIA O SE E’ CONDIVISA DA ALTRI UOMINI– ed ho immaginato che può avere a che fare con l’attrazione verso la stessa natura femminile di accogliere il dolore come prezzo di una bellezza più grande.
Qui il pensiero va alla bellezza assoluta che è quella della MATERNITÀ e che passa per i dolori del parto.
RITUALE di iniziazione alla FEMMINILITA’
In questo senso forse ha più significato bucare le orecchie da ragazzina come iniziazione alla bellezza dell’essere donna attraverso un rito doloroso, ma anche desiderato, perchè fa sentire più grande, bella e consapevole di sé.
Ma anche l’esperienza di mia moglie, che ha fatto i buchi a 40 anni insieme a un’amica, è stata bella e lei la ricorda sempre con piacere.
Ho letto l’articolo sul sogno di Bertina che lo spiega bene, quindi è vero che non è mai troppo tardi.
Ciò che da ragazzo mi attraeva così tanto da provocare il mio primo sogno erotico era proprio il fascino che aveva su di me accettare di passare attraverso il dolore per sentirsi e mostrarsi agli altri più carina, in cui io vedevo una generosità anch’essa molto FEMMINILE.
Cordiali saluti
Beppe
Sognare di bucare le orecchie di una ragazza Risposta di Marni
Buongiorno Beppe e grazie per quest’ulteriore precisazione.
Io spero che la tua curiosità di sapere se altri uomini sentono la tua stessa attrazione venga raccolta da qualche lettore.
Anche io sono curiosa di avere altri punti di vista maschili su questo tema che è sempre di grande impatto perchè va a toccare riti ancestrali, ma anche tradizioni legate al territorio.
Grazie e a presto Marni
Sognare di bucare le orecchie di una ragazza Replica di Beppe
Buongiorno Marni, così come ho trovato molto interessante Jaqueline e pure il bel racconto di Bertina è sicuro che sono io stesso curioso di leggere degli altri punti di vista – ANCHE MASCHILI– e se questo tema è così di grande impatto forse ce ne potrebbero essere.
A parte i miei sogni a cui si legano le mie prime FANTASIE EROTICHE da adolescente, forse sarebbe anche interessante scoprire altri racconti sul rito antico del forare le orecchie che vengano da altri territori con tradizioni diverse da quella che ho raccontato io.
Cordiali saluti e grazie!
Beppe
Sognare di bucare le orecchie di una ragazza Intervento di Bertina
Buonasera Marni,
sono la Bertina del sogno linkato all’interno dell’articolo qui sopra e chiedo scusa se mi “intrometto” fra i commenti non per raccontare un mio sogno, ma per RINGRAZIARE Jacqueline per il bellissimo racconto di uno spaccato di vita che, a partire da un sogno ricorrente, si è rivelato estremamente coinvolgente e ricco di implicazioni a vari livelli.
Altrettanto coinvolgente è la storia di intimità famigliare narrata da Beppe.
Conoscevo la tradizione di FORARE le ORECCHIE delle RAGAZZINE all’età della Cresima per metter loro i primi orecchini d’oro regalati dalla madrina, perché si usava anche qui dalle mie parti.
L’ho sentita raccontare, ma mai nel modo vivo con cui Beppe ha saputo renderne il fascino attraverso dettagli ed emozioni.
Orecchini e foratura delle orecchie La FASCINAZIONE MASCHILE
Vorrei rassicurare Beppe, perché mi sento di ipotizzare che sia MENO SOLO di quello che immagina: gli uomini notano la sensualità degli orecchini su una donna (orecchini simbolo di sensualità come ben evidenziato da Marni) e trovano SEXY l’atto della foratura tanto che mio marito, quando in seguito al mio sogno gli ho detto di stare valutando l’idea di farmi bucare le orecchie, mi ha subito risposto che trovava la cosa “sexy”!
E’ stato felice di accompagnarmi a fare i buchi, emozionato quanto e forse più di me, ed oggi conferma ancora questa convinzione.
Trovo molto interessante la proposta di mettere il racconto di Beppe in evidenza sia per stimolare altri punti di vista maschili su questo argomento, sia perché anche a me pare degno di approfondimento l’intreccio fra SIMBOLISMI e TRADIZIONI diverse legate al territorio.
Per questo invito Beppe a raccogliere l’invito acconsentendo alla pubblicazione dell’articolo.
Un caro saluto a voi tutti Bertina
Sognare di BUCARE le ORECCHIE di una RAGAZZA Intervento di Jacqueline
Buongiorno Marni,
se mi è consentito anche io mi intrometto, perché penso che sia molto interessante il discorso che si è avviato sulle DIVERSE TRADIZIONI legate ai territori che è stato introdotto da Beppe.
Le diverse TRADIZIONI
Avendo parlato con numerosissime clienti ai bei tempi in cui avevo il negozio mi sento di potere affermare che di solito qui in Italia, finché c’è stata l’usanza che erano i genitori a decidere di far bucare le orecchie alle figlie:
- al centro e sud si facevano in età piccolissima e le bambine non potevano ricordare
- MENTRE qui al nord era più frequente farlo già a un’età in cui se ne conserva un ricordo ben vivo: a volte bello come raccontato da Beppe, ma a volte no, perché vissuto come qualcosa di imposto e doloroso, anche se poi molte hanno rivalutato il piacere di avere i buchi da adulte.
Tante venivano da me a farseli rifare perché ne avevano avuto il RIFIUTO ed avendo smesso di mettersi gli orecchini i buchi si erano chiusi definitivamente.
Qualche volta riuscivo a riaprirglieli con santa pazienza ed infilando piano piano un orecchino ben disinfettato, dopo avere risciacquato a lungo i lobi con acqua calda.
Direi che l’usanza di far bucare le orecchie alle bambine si è mantenuta più a lungo nelle località di provincia e al sud, invece nelle città si era smesso già prima della guerra e per tanto tempo c’è stato proprio un PREGIUDIZIO NEGATIVO rispetto ai lobi forati.
Infatti ho conosciuto donne che pur avendo i buchi si sono messe per tanti anni soltanto orecchini con la clip perché se ne vergognavano!
La tradizione siciliana di forare le orecchie
C’è però una usanza che mi è stata raccontata da mie clienti della Sicilia, in particolare due sorelle siciliane, mi hanno spiegato che era usanza che a fare i buchi erano le levatrici (poi anche le ostetriche degli ospedali lo facevano per arrotondare le entrate) che andavano a casa a forare i piccoli lobi della neonata dopo appena pochi giorni o poche settimane dalla nascita.
E non usavano un ago, ma direttamente il gambo appuntito di orecchini fatti appositamente, che i genitori compravano nelle gioiellerie e che in siciliano si chiamavano « percia aricchi » (spero di averlo scritto giusto) un nome che trovo curioso, perché assomiglia al francese « perce-oreilles » ossia « buca orecchie ».
Questi orecchini piccoli e leggerissimi la bambina se li portava per tutta la sua infanzia e a volte venivano poi trasmessi ad una figlia o ad altre bimbe della famiglia.
Certe volte queste due clienti e amiche siciliane mi è successo anche di sognarle.
Una delle due aveva buchi perfetti, ma all’altra erano rimasti troppo arretrati sul lobo. Purtroppo può succedere se si forano lobini di bimbe ancora troppo piccole: il buco che sembrava ben fatto si ritrova spostato quando poi l’orecchio cresce.
Questa donna mi aveva chiesto di rifarle i fori nella posizione giusta, ma i due fori originali aveva continuato ad usarli come se fossero stati i suoi secondi buchi !
Le stavano bene ed è stata fortunata, però facendo i buchi alle bambine solo quando loro stesse ne sono davvero convinte, come facevo io, questo rischio non si corre, perché la forma del lobino è già quella definitiva.
Un’ultima CURIOSITA’ sul significato di forare le orecchie
Spero di non essere stata inopportuna e se lo sono stata ti chiedo scusa Marni, ma ho un’ultima CURIOSITA’ sul SIMBOLISMO di questa tradizione:
Non trovi che l’orecchino, se indossato da una bambina e se è un modello discreto e adatto all’età, non ispira affatto sensualità o seduttività precoce, ma solo tenerezza e delicatezza?
A me non era mai venuto da accostare la sensualità al concedere i primi orecchini ad una bambina e sono rimasta un po’ sconvolta dall’accostamento della foratura del lobo alla deflorazione, perché pur avendo forato orecchie a migliaia in tanti anni non ci avevo mai riflettuto.
Eppure questa analogia è così evidente!
Come si conciliano queste cose apparentemente così contraddittorie?
Forse ti ho raccontato troppe cose e mi scuso se ho approfittato del tuo tempo, però mi piace raccontare ed è un’occasione più unica che rara incontrare una persona come te che ha sviscerato un aspetto importante della mia vita professionale e personale in modo così profondo da sorprendere anche me!
Risposta di Marni a Jacqueline
Cara Jacqueline, dopo questi vostri racconti ed esperienze trovo significato chiudere l’articolo tornando al punto di partenza, ovvero al simbolismo del rituale antichissimo di forare le orecchie.
Mi chiedi come si conciliano i significati sensuali e sessuali dell’orecchino quando viene indossato da una bimba.
Io penso che, anche in questo caso, l’orecchino sia sempre un simbolo del “femminile”e vederlo in sogno nelle orecchie di una bimba, pur con tutte le variabili del caso, alluda alla sua “tenera” femminilità, ma sia anche una sorta di simbolo di APPARTENENZA al mondo del femminile.
Un po’ come se l’inconscio dicesse alla sognatrice: “Anche la tua bimba fa parte di questo mondo, anche lei vivrà le esperienze del femminile, comprese quelle legate alla sessualità”.
E la bimba può essere una bimba reale, figlia o conoscente, oppure essere la bimba interiore, l’energia del proprio Puer aeternus che forse si presenta nel sogno con l’orecchino perché c’è bisogno di portare l’attenzione su aspetti della sua vulnerabile “femminilità”che devono essere considerati e protetti in situazioni non idonee, pericolose,“adulte“.
Ma una bimba con l’orecchino nei sogni può anche mettere in luce abusi subiti, abusi non specificatamente sessuali, ma che possono ferire la sua innocenza.
Insomma le possibilità sono diverse e vanno sempre valutate a seconda del contesto e delle sensazioni provate dal sognatore.
Spero di averti risposto, ma ti ringrazio per tutte le tue considerazioni e anche per gli ulteriori racconti che per questioni di opportunità non ho inserito.
GRAZIE anche a Beppe e Bertina!
Nuovo commento di Beppe
Buongiorno Marni,
con riferimento alla tua risposta a Tito del 30 agosto volevo dire ancora una cosa a proposito dei buchi fatti alle ragazzine per la cresima, collegandomi al tema dell’ENTUSIASMO.
E’ vero, la foratura fatta in occasione della Cresima segnala una FASE di PASSAGGIO da un’età all’altra, però a me sembra interessante fare notare che all’epoca della mia gioventù non era una scelta, ma una cosa che toccava fare al raggiungimento di quella tappa.
Però ti assicuro che era qualcosa di SPECIALE e che tutte le ragazzine che ho visto – mia sorella e tutte le mie cugine – vivevano questo rito con un entusiasmo che superava la paura per il dolore che sapevano di dover sopportare e dopo ne erano veramente orgogliose!
Per questo motivo me lo ricordo come un evento che non veniva scelto, ma veniva vissuto consapevolmente ed era davvero bello anche per chi vi si sottoponeva e non solo per me che ne ero segretamente affascinato e ne avevo invidia, perchè per noi ragazzi la tappa della Cresima non era segnata da nessun evento così memorabile.
Con l’occasione di questa discussione ne ho parlato con mia sorella e, a distanza di tanti anni, mi ha riconfermato che si trattava di una cosa NON scelta e un pochino temuta, ma comunque desiderata fin da quando era toccato alle cugine più grandi.
Lei ricorda ancora benissimo il dolore che ha sentito e persino il rumore che faceva l’ago quando penetrava dentro il lobo, ma il momento più doloroso arrivava subito dopo col primo inserimento dell’orecchino.
Però di quel giorno conserva in cuor suo un caro e BELLISSIMO RICORDO, come anche della carissima zia che ha provveduto ad effettuarle i fori e della madrina che le ha regalato le prime anelline d’oro che utilizza ancora di tanto in tanto.
Forse è stato giusto abbandonare questa tradizione per lasciare che le ragazze scegliessero liberamente, però secondo me qualcosa si è guadagnato, ma qualcosa è anche andato perso e non so se è solo la nostalgia della gioventù che mi fa pensare così.
Voglio anche ringraziare TITO per il coraggio di condividere con noi le sue esperienze e fare sentiti complimenti alla signora JACQUELINE e un applauso alla nipote per i suoi primi orecchini!
Uno speciale grazie a Marni, cordiali saluti
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Caro sognatore, spero che le esperienze ed i racconti di questi lettori ti abbiano interessato e stimolato RICORDI legati a questo rituale che affonda nella notte dei tempi.
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Buongiorno Marni!
Sono giunto qui avendo letto gli articoli sui sogni di Maria Serafina e di Marie Claire dove ho trovato i link ad altri articoli davvero interessanti sul tema dei buchi alle orecchie da cui ho imparato un monte di cose che non m’immaginavo ma che mi riguardano anche personalmente. Dopo aver letto anche tutti i commenti ho deciso di esprimermi perché penso di avere una storia personale interessante da condividere ed ho scelto di farlo sotto il sogno di Beppe perché già raccoglie altri punti di vista “al maschile”.
Poiché è proprio il tema di questo bellissimo sito inizio col parlare di un sogno importante per i suoi risvolti affettivi e poi racconterò ciò che c’è dietro.
Da quando mia mamma non c’è più mi è successo varie volte di sognarla e si è sempre trattato di sogni (a volte vaghi e sfumati) pieni di dolcezza. Però la situazione che ho sognato più spesso è una in particolare ed è molto ben definita: sono seduto a fianco di mia mamma e, con estrema cautela e delicatezza cercando di non farle male, le disinfetto i lobi delle orecchie forati da poco, prima uno e poi l’altro, facendole anche ruotare il perno dell’orecchino un quarto di giro in senso orario ed un quarto in senso antiorario come raccomandato nelle prime due settimane dopo che sono stati praticati i fori. Questa situazione è successa veramente quando io avevo 19 anni e mia mamma si era appena fatta fare i due buchetti classici per gli orecchini a quasi 52 anni. Di questo rituale necessario ai suoi lobi appena forati mi sono preso cura io. Lo abbiamo ripetuto per due settimane mattina e sera ed era un momento che abbiamo scoperto dolce e bellissimo e che ha contribuito ad unirci più che mai come madre e figlio. Di solito rivivo quel momento come se fosse reale però mi è pure successo di aver coscienza che la mamma non c’è più ed è come se tornasse a farmi visita rivivendo proprio quel momento che per entrambi ha avuto un significato molto bello e profondo.
Adesso però devo raccontare come mai mia mamma, che non si era fatta fare i buchi da ragazza (diceva che quando era giovane non si usavano) e che non ricordo di aver mai visto prima con un paio di orecchini, nemmeno di quelli con clip, ha poi scelto di farsi bucare le orecchie ad un’età già così matura.
All’incirca un anno e mezzo prima la nostra famiglia era stata travolta da un evento traumatico per me ed ancora di più per mia madre, cioè la separazione da mio padre colto in flagrante con l’amante di circa 20 anni più giovane con cui ha poi scelto di andare a convivere. Non è stato facile, un fulmine a ciel sereno che mi ha fatto maturare ed aprire gli occhi su come nella vita nulla può venir dato per scontato, a cominciare dalla famiglia. Mi sono stretto più che mai a mia mamma che era l’anello più fragile della catena affettiva. Sono figlio unico e non è stato facile non avere un fratello o sorella con cui condividere il peso di tutto ciò. Ho cercato di distrarmi impegnandomi ancor più negli studi, ho superato la maturità ed iniziato gli studi universitari ma tutto col dolore di avere davanti agli occhi una madre che sembrava essersi spenta e si lasciava andare trascurata e smagrita, sfiduciata e chiusa in sé. Inutile cercare di incoraggiarla e provare a restituirle un pizzico di fiducia e autostima. La situazione era questa quando l’ho convinta a lasciarmi a disposizione la stanzetta che era stata lo studiolo di papà per avere un luogo adatto a studiare. La mamma si è offerta di aiutarmi a sistemarla secondo le mie esigenze ed allo scopo abbiamo spostato qualche mobile e fatto un po’ di repulisti. Nello svuotare una cassettiera la mamma si è imbattuta in uno scatolino che ha aperto commuovendosi. Non lo dimenticherò mai, è venuta verso di me con le lacrime agli occhi per mostrarmi il contenuto: «vedi Matti che belli, questi sono gli orecchini che portava sempre la nonna» (la mia nonna materna morta quando ero ancora troppo piccolo per ricordarla), ed erano due orecchini molto piccoli ma davvero carini, a sferetta in oro con il loro attacco a vite da inserire nel lobo forato, insomma di quelle cose che non passano mai di moda. Ricordo che mia madre mi ha fatto notare il colore dell’oro di una volta diverso da quello giallo di oggi. Proprio belli belli, aveva ragione la mamma. Per un attimo ho provato ad immaginarmeli sui lobi di mia madre e mi sembrava un vero peccato che fossero rimasti tanto tempo dimenticati in un cassetto anche per il valore affettivo. Così mi è venuta spontanea la domanda che le ho fatto: «ma come mai Mamma in tutti questi anni non hai mai pensato di farti bucare le orecchie per poterteli mettere?», non mi ero mai domandato come mai mia mamma non avesse i buchi ma in quel momento era la cosa più naturale da chiederle, anche perché la mamma indossava altri piccoli gioielli della nonna fra cui un anellino che portava sempre al dito. Tutto avrei potuto immaginare (la paura per il dolore della foratura può frenare) ma non la risposta che mi ha dato, e con assoluta naturalezza come se non ci fosse nulla di strano: mi ha spiegato che dopo la morte della nonna le sarebbe piaciuto poterseli mettere ed aveva pensato di farsi forare i lobi ma è stato papà a frenarla perché la riteneva un’usanza tribale e dato che il marito non ne aveva piacere lei ha rinunciato all’idea definitivamente. Non ho mai trovato il coraggio di parlarne con mio padre però io l’ho percepita come un’ingiustizia, una prevaricazione che mia madre aveva dovuto inghiottire (per troppo amore?) perché i lobi da forare erano i suoi e non doveva chiedere il permesso a nessuno e perché aveva tutto il diritto di potersi mettere quegli orecchini così importanti affettivamente se lo desiderava, che poi erano anche belli. Al posto di mio padre io mi sarei offerto di accompagnarla a fare i buchi e se necessario le avrei anche fatto coraggio. Ma sono ragionamenti che mi sono tenuto per me, ho accettato la spiegazione della mamma senza commenti perché tutto ciò che riguardava mio padre in quel momento era terreno minato e se solo avessi immaginato non le avrei nemmeno fatto la domanda!
Il punto di svolta però è arrivato qualche mese dopo in una mia fase di distensione e riappacificazione con mio padre, dopo aver preso la decisione più difficile: accettare di incontrare e conoscere la sua nuova compagna di vita. Era la cosa giusta da fare però non mi è sfuggito di notare un dettaglio a cui altrimenti non avrei dato alcuna importanza, cioè i suoi orecchini a cerchio che dondolavano nei lobi forati e in uno dei due lobi aveva anche un secondo buco con una piccola perla. E mio padre non sembrava affatto turbato da quei dettagli così… tribali. Ci ho pensato e ripensato, poi alla fine ho cercato il momento giusto e, prendendo il coraggio a due mani, ho proprio detto a mia mamma «sai, ripensavo a quegli orecchini della nonna che mi avevi fatto vedere tempo fa e io penso che se ti piace ancora l’idea di poterteli mettere… perché no?» e non è stato facile dirglielo perché mi sentivo battere il cuore ma era chiaro che la mamma era piacevolmente sorpresa che ritornassi su quel discorso perché le si sono illuminati gli occhi come se le avessi detto una cosa che sperava di sentirsi dire da anni, cioè come se le avessi finalmente dato quell’appoggio che non era venuto da mio papà. Il suo sguardo diceva tutto. Ricordo che mi ha domandato «ma pensi che alla mia età possa valerne la pena?» così io le ho risposto «se può farti piacere io penso proprio di sì!» ed ho capito di avere finalmente toccato il tasto giusto perché lo sguardo di mia mamma lasciava trapelare il primo accenno di entusiasmo da quando papà l’aveva lasciata. Mi ha detto che si sarebbe fatta bucare le orecchie volentieri a patto che io fossi disposto ad accompagnarla. Se me lo avessero detto qualche mese prima che sarei stato entusiasta di accompagnare mia mamma a mettere gli orecchini non ci avrei creduto ma era proprio così, perché proponendole di fare i buchi era come se avessi pronunciato una specie di parola magica. L’ho presa seriamente, come una responsabilità personale e, sempre prendendo il coraggio a due mani, ho chiesto consiglio a Flavia, una compagna di corso ma anche una ragazza che mi piaceva (ero stregato dal suo sguardo dolce e gentile) e che avevo battezzato come esperta per via dei suoi all’epoca audaci 8 buchi alle orecchie (4 su ciascun lobo perfettamente allineati in cui portava con eleganza per nulla trasgressiva altrettanti orecchini piccoli). Quella ragazza con cui ero finalmente riuscito a rompere il ghiaccio è mia moglie da 23 anni. Iniziammo proprio parlando di orecchini, raccontandole di mia mamma e chiedendole se mi poteva consigliare dove accompagnarla per fare i buchi. I suoi glieli aveva fatti tutti un’amica di sua madre che lavorava in una gioielleria ed è proprio lì che ho finalmente accompagnato mia mamma un sabato mattina. Da Flavia mi ero fatto spiegare tutto per filo e per segno, la pistola e tutto il resto. Percepivo che non si trattava di una cosa qualunque ma era un passo importante ed ero emozionato come lo era mia mamma perché sapevo di stare facendo qualcosa di bello per lei e non solo a livello estetico ma ad un livello molto più profondo. Ricordo bene il rumore della pistola al momento dello sparo, per due volte. Certamente quello non deve essere un momento tanto piacevole per chi lo subisce ma Flavia mi aveva tranquillizzato che se mia mamma ci teneva a mettersi gli orecchini non avrebbe badato al dolore ma solo alla gioia di vedersi bella, e così è stato. Anche se la mamma affermava che era stato molto meno doloroso di quanto si aspettasse, il momento dello sparo ha colpito molto la mia fantasia. Ho incominciato a fantasticare su cosa si agita nella mente di una donna per farle sopportare con gioia lo sparo di uno spesso chiodo attraverso le vive carni del lobo, e senza anestetico. Eppure se lo lasciano fare anche le bambine, Flavia aveva solo 8 anni quando le hanno fatto i primi buchi (da lei stessa richiesti) e ringrazio che non abbiamo avuto figlie femmine perché non so come il mio spirito protettivo paterno avrebbe saputo gestire la situazione.
Come ho detto per mia mamma sentivo una responsabilità personale ed ho continuato a prendermi cura dei suoi fori per le prime due settimane, in quel rituale così intenso che era poi una bella manifestazione di affetto reciproco. Forse in una certa misura mia madre quei buchi se li era fatti fare anche per far piacere a me, però le ha fatto gran bene. Il momento più intenso, che però non ho mai sognato, è stato quando ho aiutato la mamma a togliersi gli orecchini provvisori che le avevano sparato per fare il buco e le ho infilato le sferette in oro appartenute alla nonna, piano piano, delicatamente per paura di farle male perché il perno degli orecchini della nonna, con chiusura posteriore ad avvitamento, non era liscio ma filettato e temevo di farle male ed anche che, se avessi avuto poco riguardo, il buchetto che sembrava guarito bene avrebbe potuto irritarsi. La mamma era commossa e quando si è guardata allo specchio con gli orecchini della nonna ai lobi mi sono commosso anche io ed ancora mi commuove ripensarci. Ricordo una considerazione di mia madre che notava come gli orecchini di una persona cara ti riconnettono a lei più profondamente di anelli o collane, perché gli orecchini non si appoggiano ma ti penetrano ed entrano proprio a far parte di te. Era ciò che provava lei in quel momento, la trovai una considerazione molto bella e profonda.
Gli orecchini sono il gioiello e l’ornamento che più mi affascina su una donna, hanno qualcosa di magnetico e pensavo di essere l’unico a vederla così perché come hanno già notato altri è qualcosa di cui non si parla mai, però ho capito che non è una cosa solo mia. Incredibile come anche solo un piccolo paio di orecchini può cambiare e valorizzare un viso: sono belli da vedere e affascinanti per le contraddizioni che racchiudono. Gli orecchini sono come il punto di equilibrio fra naturale e artificiale: sembra che l’orecchio sia fatto apposta per accoglierli eppure per farlo deve essere modificato. E poi sono il punto di equilibrio fra delicatezza e violenza perché aggiungono un tocco di dolcezza e di delicatezza al viso femminile (di bimba, ragazza o donna) ma colei che li porta si è dovuta sottoporre alla violenza (anche solo percepita come idea) della foratura.
Però ricordo e so che quel sabato mattina, usciti dalla gioielleria, mia mamma con quei piccoli orecchini provvisori, tardivamente infilzati nei suoi lobi, era già una donna diversa. Grazie a quegli orecchini ha ricominciato a prendersi cura di sé, poco tempo dopo ha cambiato taglio di capelli scegliendo una lunghezza più corta (e giovanile) per lasciare in evidenza le orecchie, ha ricominciato a vestirsi con cura, a rivedersi donna e a piacersi, ha recuperato fiducia in sé stessa, voglia di socialità e di ricominciare ad uscire. E poi ha trovato anche l’amore di un uomo che l’ha accompagnata con affetto fino alla fine. Per lei farsi i buchi alle orecchie è stata la miccia e ripensandoci sono felice ed orgoglioso di essere stato io ad accenderla. Ancora dopo anni, guardando il viso di mia mamma con qualche ruga in più, il mio sguardo ha continuato a soffermarsi con gioia sui suoi lobi bucati e da quel momento sempre ornati da un orecchino. Qualche paio glielo ho anche regalato io ed ogni volta che le regalavo orecchini mi chiedeva che fossi io ad infilarglieli per la prima volta.
Anche con mia moglie amo mettere e togliere gli orecchini dai suoi lobi ma in questo caso per me ha un che di erotico che altri hanno già spiegato bene. I lobi di Flavia mi piacciono anche senza gli orecchini, mi piace vedere quella fila di quattro buchini quasi impercettibili che però rendono i lobi non banali. In generale trovo che un lobo femminile forato bene (indipendentemente dal numero dei fori) anche senza orecchini è bello e sensuale perché i buchetti aggiungono un non so che di carattere. Questa però forse è una cosa solo mia.
Flavia porta ancora piccoli orecchini in tutti e 8 i buchi ai suoi lobi. Sono una sua caratteristica e le stanno sempre bene. Ora però ai suoi secondi buchi tiene sempre fisse le sferette d’oro che furono prima di mia nonna e poi di mia mamma. Non gliel’ho chiesto io, lei e mia mamma erano molto legate. Sono orecchini perfetti in quella posizione sui suoi lobi e mi fa piacere che li indossi in un modo diverso rispetto a come li ho visti per tanti anni alle orecchie di mia madre.
Anche io domando scusa per la eccessiva lunghezza. Tutto quanto ho scritto, con il consenso di mia moglie, è significativo per me e mi farebbe piacere se lo fosse anche per altri però mi scuso e non mi offendo se questo mio commento non dovesse essere pubblicato perché troppo lungo e perciò in violazione della netiquette del sito.
Ringrazio in ogni caso per avere avuto la possibilità di parlare di tutte queste cose, per me così importanti e preziose, ed avere così potuto ricordare momenti intensi e belli vissuti con mia mamma.
Buongiorno Mattia, mi spiace di non aver risposto subito al tuo sogno-commento che è uno spaccato di vita. Sono molto presa da un progetto di studio e sto trascurando le mie solite ed amate risposte ai sogni dei lettori. Ma voglio ugualmente ringraziarti per questo racconto bellissimo e commovente. La storia di tua madre e tua merita di stare qui anche se il tuo messaggio è lungo, ma ogni parola che hai scritto era utile e necessaria per capire il contesto e condividere le stesse tue emozioni. GRAZIE! Anche perchè ci hai confermato una volta di più il grande potere che ha questo accessorio che, nel vostro caso, ha favorito, la fine di una fase di passaggio dolorosa per tua madre. E la tua partecipazione a questo rito, il tuo supporto, la tua amorevole attenzione devono aver inciso profondamente nel tuo inconscio se continui a sognare il gesto che facevi per tua madre nel girare il perno dell’orecchino. Un gesto che ancora oggi ti connette profondamente a lei attraverso i tuoi sogni.Devi essere felice di questi sogni e di questo gesto che continui a fare ancora adesso. E’ veramente di una dolcezza infinita. 🙂 Bellissimo che ora gli orecchini di tua madre siano ai lobi di tua moglie. Un modo per averla sempre presente con la sua femminilità. Ti invito a leggere anche un articolo sul simbolismo dei defunti nei sogni che può aiutarti a comprendere ancora meglio quanto anche questo tema abbi a spazio dentro di noi. Un saluto caloroso e sempre grazie per la tua testimonianza. appena avrò più tempo mi riservo di rivederla e farne un nuovo articolo. ma ti avvertirò prima. Marni
Buongiorno Marni e grazie per la bella risposta e per avere ospitato il mio commento!
Per me è stato importante scriverlo perché anche fissare le memorie significative attravsrso la scrittura è un veicolo di riconnessione con la persona cara che ci ha lasciati, proprio come la fortuna di riconnettersi con lei nei sogni che la coinvolgono. Ho subito cercato e letto il bellissimo articolo sui defunti nei sogni che mi hai gentilmente consigliato e che voglio linkare a beneficio di altri lettori https://www.guidasogni.it/2018/06/18/sognare-defunti/
Credo che nel mio caso si tratti proprio di quella «forza dei legami di sangue che sembra sopravvivere oltre la dimensione terrena». I sogni che mi riconnettono a mia madre mi trasmettono sempre una enorme tenerezza e sono di grande consolazione. Faccio mia l’affermazione che il Dr. Knudson riferiva al padre, «Io NON VOGLIO dimenticare mia madre. Non intendo dire che intendo soffrire ogni giorno o che non accetto l’idea della sua morte. Ma aspetto i sogni in cui mia madre tornerà ancora».
Credo non sia un caso se la situazione che più di tutte ricorre è quella in cui le disinfetto delicatamente i lobi e faccio ruotare il perno degli orecchini. Quel momento così intimo e tenero fra noi racchiudeva tutto l’aiuto reciproco che ci stavamo dando l’un l’altra per riuscire a superare insieme un momento di difficoltà. Sarebbe bello se l’esperienza vissuta che ho raccontato potesse aiutare qualche lettore o lettrice che si trova a vivere una situazione simile: non è facile incoraggiare una persona cara che soffre gravi pene affettive ma preparati a trovare l’appiglio giusto dove meno te lo aspetti. Nel mio caso è stato cogliere il trasporto emotivo con cui mia mamma guardava quel paio di orecchini ritrovati. Senza che me ne rendessi conto, incoraggiarla a farsi bucare le orecchie per poterseli mettere ha innescato conseguenze belle per lei, che ha ritrovato la voglia di vivere riprendendosi cura di sé, e per me che ho rotto il ghiaccio con la ragazza che poi è diventata mia moglie. Ma è bello pensare che anche quella nonna materna di cui non ho memoria abbia avuto un ruolo in tutto questo.
Ci sarebbero poi altre considerazioni, scaturite dal dialogo con mia moglie, che ci piacerebbe sottoporre al tuo parere di studiosa sul modo diverso in cui il “grande potere” degli orecchini agisce su noi uomini rispetto a voi donne (interessante a tal proposito il commento di Fabiano) ma non voglio abusare dell’ospitalità e mi fermo qui.
Fin da ora ti autorizzo a fare della mia testimonianza ciò che ritieni più opportuno. Sono io che ringrazio te col cuore.
In bocca al lupo per il progetto di studio in corso!
Buongiorno Marni, ho letto con interesse questo e gli altri articoli su orecchini e foratura delle orecchie; un argomento che mi ha sempre affascinato fin dalla tenera infanzia, influenzando non poco la mia vita.
Ho notato che tra i commenti di uomini manca una casistica abbastanza importante, credo, ovvero quella di un uomo che gli orecchini non solo li apprezzi, ma li indossi in prima persona; è questo il mio caso, quindi spero che il mio contributo possa essere utile alla discussione.
Cercherò di essere breve, ma, conoscendomi, so che difficilmente ci riuscirò, soprattutto su un argomento che mi coinvolge tanto a livello emotivo.
È difficile dire quando il mio interesse per l’argomento sia cominciato, ma il primo caso che ricordo risale ai primi anni delle elementari (primi anni ’80), quando ho il chiaro ricordo di un episodio in cui una mia compagna di banco stava allegramente mostrando alle compagne i suoi orecchini nuovi e per farlo li sfilava, lasciando in vista il foro. Sono abbastanza sicuro che già sapessi della necessità dei fori per indossare gli orecchini, ma quella forse era la prima volta che potevo osservarli così da vicino e probabilmente rimasi abbastanza imbambolato, tanto che l’interessata, a un certo punto si girò e mi disse: “se ti piacciono tanto, vieni a casa mia che li faccio anche a te!” Ovviamente, con il mio stupido orgoglio maschile, negai fino alla morte che la cosa mi interessasse, dato che all’epoca l’orecchino maschile era solo roba da omosessuali o da pirati (o da punk, ma io non sapevo neanche cosa fossero).
Nonostante ciò (o forse proprio per questo), il mio interesse verso i fori ai lobi continuò a lievitare con il passare degli anni. Mi piaceva l’aspetto naturale che avevano, che faceva sembrare che fossero sempre stati lì. Mi affascinava l’idea di una parte di corpo che io non avevo; mi chiedevo che sensazioni potesse dare indossare orecchini e mi rammaricavo del fatto che quasi sicuramente non avrei mai potuto saperlo, semplicemente perché ero maschio.
Uno spiraglio di speranza ha cominciato ad arrivare alla fine degli anni ’80, quando la moda dell’orecchino maschile ha cominciato a diffondersi anche in Italia, ma ancora mi mancava il coraggio per farlo. Non era la paura del dolore. Quello non mi ha mai minimamente intimorito. Il problema era cosa avrebbe pensato chi mi circondava. Per me, gli orecchini erano un tema assolutamente tabù e in questo capisco a pieno ciò che dice Tito: raramente se ne parlava nei miei dintorni, ma ogni volta che succedeva, partivano ansia e tachicardia.
La svolta avvenne a inizio anni ’90: per la prima volta in vita mia vidi un bambino (maschio, ovviamente) con l’orecchino. io di anni ne avevo più del doppio e ancora quel coraggio non lo avevo avuto; era ora di rompere gli indugi. Nell’estate del 1991, chiuso nel bagno di casa, per la prima volta compii l’operazione. Non ricordo alcun dolore, né una sola goccia di sangue, tanto che la cosa mi deluse anche un po’. Speravo che questo potesse finalmente chiudere un capitolo, ma così non fu; anche perché per i successivi due anni non ebbi il coraggio di mostrare la mia conquista a nessuno e con mia enorme sorpresa e delusione, nessuno sembrò accorgersene.
Mi decisi a rendere pubblica la cosa nel ’93 solo dopo che mio fratello lo aveva fatto a sua volta (in maniera più classica). Ancora più grande la delusione, mista a rabbia, nel vedere che, anche ora che la cosa era pubblica e ufficiale la reazione da parte di tutti era molto blanda. Mi ero fatto per anni tanti problemi per niente.
Negli anni successivi, aggiunsi altri fori al primo, aggiungendo anche qualche escursione fuori dalle orecchie, ma ancora uno step mi mancava. Uno step che sono riuscito a superare solo all’età di 40 anni, ovvero quello di sentirmi finalmente libero di indossare gli orecchini che più mi piacevano.
Sì, perché la cosa brutta di essere maschio è che non solo non puoi farti i buchi da bambino, ma non puoi neanche metterti gli orecchini da femmina. E quelli da “maschiamente accettabili” variano dal brutto, al banale, all’insignificante.
In realtà ancora uno step mi manca per essere pienamente in pace con me stesso e con i miei orecchini, ovvero il sentirmi libero di parlarne. Ebbene sì, anche oggi, a 45 anni, con 5 cacetini (nome da me coniato per i fori ai lobi) e 3 piercing, ogni qualvolta si sfiori l’argomento, parte la tachicardia e mi chiudo in un mesto silenzio.Aggiungo ancora una piccola curiosità: ho detto che il nome cacetino lo ho coniato io, ma in realtà non è esatto; a fornirmelo già fatto è finito è stato il mio cervello, in piena autonomia all’interno di un sogno. Purtroppo non ricordo molti dettagli di quel sogno, se non un unico momento (credo verso la fine), in cui a un certo punto, mia madre, notando che il lobo del mio orecchio era forato esclamava con aria un po’ scandalizzata “ma quello è un cacetino!”. Non credo ci sia molto da interpretare, in quanto questo dettaglio rispecchiava esattamente una mia ansia, in quel periodo: il sogno si è presentato infatti durante i due anni in cui ancora nessuno sapeva che mi ero forato l’orecchio e, come ti dicevo nel messaggio precedente, io ero abbastanza terrorizzato all’idea che qualcuno lo scoprisse. In realtà, con il senno di poi, credo che mia madre lo sapesse già ben prima che io lo rendessi pubblico, perché negli ultimi tempi la voglia che la cosa venisse allo scoperto si era fatta sempre più forte e per questo mi ero fatto trovare più volte addormentato (a volte davvero, altre solo fingendo di esserlo) con uno dei suoi orecchini indosso. Purtroppo lei non disse mai niente, come poco o niente disse quando mio fratello andò a dirle che aveva scoperto che anche io avevo messo l’orecchino. Non so se lo fece perché a sua volta in imbarazzo o semplicemente per non mettere in difficoltà me, ma la cosa mi generò un misto di rabbia e delusione: avrei preferito cento volte essere sgridato, piuttosto che quel silenzio.
Tempo fa, per liberarmi avevo cominciato a scrivere un libro sulla mia storia, ma non l’ho mai più proseguito. Recentemente ho iniziato a disegnare un fumetto sul tema, questa volta con una storia di fantasia, sperando che questo mi faccia sentire più libero di parlarne. Chissà se servirà.
Grazie dell’attenzione e mi scuso per la lunghezza.
Salve Fabiano, ringrazio anche te per avere raccontato la tua interessantissima storia che ci offre una nuova sfumatura legata a questo tema: il desiderio maschile di forare i lobi delle orecchie ma di potere indossare gli stessi orecchini delle donne, cioè potersi concedere la stessa varietà di forme e colori e non limitarsi, non dare un freno alla fantasia e alla possibilità di uscire dagli schemi comuni. Questo è ciò che avverto più forte nel tuo racconto: poter essere come si è senza conformarsi alla visione e alle norme comuni. Essere accettati nella propria fantastica diversità. Così come avverto forte invece la tua sofferenza e delusione per l’indifferenza familiare o meglio, il passare sotto silenzio i tuoi cambiamenti. I tuoi buchi alle orecchie che per te sono stati una conquista in questo modo sembrano svalutarsi, perdere di significato, scomparire. Ma c’è da dire che neppure tu hai avuto la forza di parlarne apertamente, non ti sei preso responsabilità del desiderio che ti guidava e non hai sostenuto la parte di te che VOLEVA essere diversa rivendicando il proprio diritto ad esserlo. Ma i tuoi “cacetini” sono lì a ricordarti tutto questo lungo e sofferto percorso ed io spero che raccontarne qui, sulla Guida Sogni sia stato per te il primo step per affrontare la nuova fase che ti manca: poterne parlare liberamente e trovare anche un modo idoneo per esprimere tutto ciò che hai sentito. E’ una bellissima esperienza che mi piacerebbe trasformare in un articolo, così da darle risalto e ampliare ancora questo tema. Se mi autorizzi sarò lieta di mandarti la bozza da visionare prima della pubblicazione. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo marni
Buongiorno Marni,
Grazie mille della risposta; confermo che hai colto abbastanza bene ciò che intendevo. Personalmente ritengo che gli orecchini, proprio per la loro natura, siano qualcosa che trascende il semplice gioiello: sono un’esperienza personale che ognuno dovrebbe essere libero di scegliere se affrontare; un modo per confrontarsi con se stessi, i propri limiti, le proprie paure, ma anche per sentirsi più padroni di sé. Per questo, sono tanto contrario acchè siano imposti alle donne, quanto che siano o almeno per molti secoli siano stati negati agli uomini.
Sul fatto che io sia stato il primo a non avere la forza di dichiarare apertamente di volerli, hai purtroppo ragione; i troppi tentennamenti sono ahimè una costante del mio carattere… ma credo che a modo suo, anche questa cosa abbia contribuito a rendere più intensa questa esperienza: che questo sia stato un bene o un male dipende tutto dai punti di vista (e io, come mio solito, parteggio per entrambe le parti…)
Per l’idea di creare un articolo dedicato, non c’è problema, hai la mia autorizzazione.
Salve Fabiano, in realtà nell’antichità gli orecchini erano indossati comunemente anche dagli uomini, ma erano un segnale di appartenenza o di riconoscimento, oppure indicavano un ruolo preciso. Nel tuo caso sono stati un scelta dettata dall’estetica, dal piacere e dal bisogno di seguire la tua individualità. Un’esperienza personale da vivere, come giustamente dici. Un’esperienza che con molto piacere condividerò qui nella Guida Sogni per cui, grazie! Un caro saluto marni
Buongiorno ancora,
sì, so che nell’antichità gli orecchini, in molte popolazioni – specie dell’Asia Occidentale e Centrale, ma non solo – erano indossati tanto dagli uomini quanto dalle donne, come lo sono stati a più riprese in varie fasi della storia (anche se molto spesso quello maschile era solo singolo), ma, come dicevo, in seguito per almeno un secolo e mezzo prima dello scorso non è più stato così.
Buon giorno Marni.
Ho sognato anch’io di bucare le orecchie con un ago ad una ragazza ma quella ragazza ero io stessa, in piedi davanti allo specchio del bagno di casa!
Ho 24 anni ed i lobi delle mie orecchie non sono mai stati bucati perché quando ero piccola i miei genitori preferirono lasciare a me la scelta e poi una volta cresciuta non mi son mai più decisa a farli forare perché, un po’ mi vergogno ad ammetterlo, sono una grandissima fifona quando si tratta di sopportare del dolore per poco che sia.
Il significato di questo sogno è abbastanza scontato perché tempo fa mi ero ripromessa di farmi bucare le orecchie per riuscire a potermi mettere il giorno della mia laurea gli orecchini bellissimi a monacella con perla e zaffiro che mi ha lasciato la mia amata nonna paterna che mi aveva incoraggiata più di chiunque altro nell’intraprendere gli studi universitari.
La discussione della tesi avverrà in giugno (forse in videocall) e fin da inizio anno mi ero data la scadenza di trovare il coraggio di andare fare i buchi entro Pasqua per lasciare il tempo di cicatrizzarsi bene ed abituarmi agli orecchini ma questo buon proposito purtroppo è saltato per il Coronavirus.
Ciò che è meno scontato sono le mie sensazioni durante questo sogno perché ero allo stesso tempo terrorizzata di farmi male e di sbagliare rischiando di rovinarmi le orecchie ma anche determinatissima ed attratta come una calamita da ciò che mi faceva paura. Iniziavo a premere forte l’ago nel lobo tenuto teso con due dita dell’altra mano, non faceva troppo male però non ce la facevo a fare penetrare l’ago dall’altra parte. Era un grosso ago da cucito. Mi usciva un po’ di sangue ma ero decisa ad andare fino in fondo però mi sono svegliata quasi col rammarico che in realtà non sarei mai capace di avventurarmi in una operazione del genere.
Mi sento in colpa per non aver provveduto prima e non essere riuscita a realizzare il mio proposito per onorare la memoria di mia nonna e sentirla più vicina a me attraverso i suoi orecchini in un giorno importante a cui avrebbe tenuto moltissimo a partecipare.
Grazie! 😉
Lodovica
Cara Ludovica, grazie per avere condiviso con noi questo sogno. Un sogno che, come hai intuito, riflette il tuo desiderio e la tua paura e anche, in questo momento, l’impossibilità di andare oltre. Quindi a mio avviso invece di focalizzarti sul tuo non riuscire a bucare il lobo delle orecchie per la paura, dovresti pensare che il tuo inconscio ti sta dicendo che NON PUOI procedere adesso, che non sei pronta. Capisco perfettamente il tuo rammarico ed il desiderio di ritualizzare il momento della laurea mettendo gli orecchini di tua nonna, ma evidentemente non era ancora il momento, non ti angustiare. Se non sarà questo tipo di laurea videocall sarà qualcosa di più importante ancora. Forse un passaggio ancora più importante della tua vita. Abbi fiducia. Tua nonna ti sarà vicina comunque e sarà fiera di te. Congratulazioni da parte mia 🙂 un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buon Giorno gentilissima Marni. desidero farLe sapere che grazie ha questo ed altri articoli che Lei ha dedicato agli orecchini ed il bucare le orecchie credo di aver potuto gia’ avere delle spiegazioni che mi riguardano personalmente.
sono un anziano ex orafo orologiaio ed ho avuto per più di 30 anni una bottega che prima fù di mio padre. a metà anni 70 mia moglie stravedeva per i punti luce col solitario di brillante ma non aveva i buchi cosi’ mi feci spiegare da mio padre la tecnica per forare i lobi a mano con orecchini dal gambo appositamente appuntito limando l’estremità e fui io stesso a farle i buchi sotto la supervisione di mio padre. poi non ho mai più voluto bucare le orecchie ad altre donne perchè mi metteva a disagio. anche quando poi è arrivata la pistola ho sempre rifiutato la proposta del grossista e non l’ho mai presa preferendo indirizzare per i buchi al negozio di una collega che forse così mi ha rubato qualche cliente ma sapevo che era seria e ti potevi fidare. come ha spiegato la Sig.ra Jacqueline c’era proprio stato un periodo che ti venivano a chiedere i buchi in tantissime perchè stavano tornando di moda ma c’erano molte donne che prima non ce li avevano
Dopo che la mia cara moglie è mancata nel primo sogno che ho fatto di lei rivivevo il momento di quando le ho bucato le orecchie e non me lo dimenticherò mai. nel sogno non c’era mio padre ma solo noi 2 che eravamo molto affiatati. lei era bellissima coi capelli tirati sù e io non mi preoccupavo più di non farle male ma solo di renderla felice come mi ricordo che lei era davvero in quel giorno che le feci i buchi come desiderava.
Fu un bel sogno arrivato in un momento che avevo tanto bisogno di consolazione
Mille Grazie
Buongiorno Umberto, leggere il tuo commento in cui racconti la tua esperienza ed il sogno con tua moglie, mi ha dato una grande emozione. Grazie per averlo condiviso con me con gli altri lettori! Mi rendo conto che è un sogno molto intimo che ti riporta alle sensazioni ed ai momenti di felicità vissuti con tua moglie. E ne hai colto perfettamente la carica consolatoria. Ma penso che il sogno che con questa bella immagine in cui tu le fai i buchi nelle orecchie rendendola felice, abbia poeticamente trasfigurato i momenti di maggiore intimità e fusione fra voi. Grazie ancora. Ciò che racconti va ad aggiungersi alle altre testimonianze su questo tema e conferma quanto questo gesto, così comune adesso, abbia un’eco profonda dentro ad ognuno di noi, sia un aspetto arcaico che è rimasto impresso nel nostro DNA. un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo marni
Buona sera Marni. Ho fatto questo sogno che mi è restato impresso in modo speciale: regalavo un paio di orecchini alla mia ragazza ma quando lei apriva il pacchetto e scopriva che si trattava proprio di orecchini mi faceva notare (con mia sorpresa!) di non avere i necessari buchi ai lobi. Al che le dicevo di non preoccuparsi che i buchi glieli avrei fatti io stesso utilizzando la spilla d’oro che lei teneva appuntata al bavero del cappotto e che nel sogno appariva come una bella spilla preziosa di fattura antica, però pensavo che avrei prima dovuto disinfettarla. Nel sogno non sono arrivato al traguardo di bucarle le orecchie però il solo pensiero mi eccitava parecchio. Non ci avevo mai riflettuto ma sono quasi incredulo di avere letto in questa pagina tante testimonianze su risvolti erotici legati al forare le orecchie.
Questo sogno è sicuramente legato alla reminescenza di un fatto realmente accadutomi parecchi anni fa con una ragazza che frequentava il mio stesso liceo, uscivamo insieme e come primo regalo scelsi per lei proprio un paio di orecchini perché nella mia ingenuità avevo pensato che il colore della pietra facesse risaltare i suoi occhi ma avevo dato per scontato che lei i buchi ce li avesse, come quasi tutte le ragazze. Invece non ce li aveva e questo nella realtà mi aveva causato un imbarazzo enorme, diversamente dal sogno. Però la ragazza era la stessa. Nella realtà le avevo offerto di cambiare gli orecchini con qualcosa d’altro ma lei ha rifiutato perché era stato il primo regalo che avevo scelto per lei e voleva assolutamente conservarlo. Sono sincero: l’ho vissuta malissimo perché mi sono vergognato di non avere fatto attenzione ai suoi lobi prima di sceglierle un regalo. Dopo qualche settimana lei si è anche fatta bucare le orecchie e mi ha detto che proprio il mio regalo l’aveva spronata a decidersi vincendo la paura e ne era felice, però questo mi fece sentire ancora più in colpa (per me era come se il mio regalo l’avesse obbligata a un sacrificio doloroso). Per tanti motivi fra noi non è durata e ci siamo lasciati poco tempo dopo.
Questa infelice esperienza vissuta mi ha sempre frenato dal regalare orecchini alle ragazze successive anche se tutte avevano i buchi, compresa quella che poi è diventata mia moglie. Dopo questo sogno mi è venuta voglia di regalargliene un paio per la prima volta per questo Natale e lo farò.
Come aneddoti legati a questo tema posso raccontare che a mia mamma, anche se nata qui al nord, i miei nonni di origine calabrese fecero i buchi da piccola come si usava giù al paese però mia mamma se li lasciò chiudere smettendo presto di mettersi gli orecchini ma poi in seguito li ha rivalutati e i buchi se li è fatti rifare da adulta in vista del matrimonio (leggendo nei commenti ho scoperto che non è un caso isolato) e che io ricordi gli orecchini li ha sempre portati.
Invece da parte della famiglia di mio papà, lui raccontava che negli anni dopo la guerra ricordava la nonna ed una zia che non possedevano più i loro orecchini d’oro ma periodicamente si passavano reciprocamente un ago attraverso i fori nei lobi per sincerarsi che fossero sempre aperti. A quei tempi mio padre era solo un bambino ma gli è rimasto impresso quel gesto di cura reciproca.
Grazie ed Auguri di buone Feste!
Salve Giancarlo e grazie per aver condiviso questa tua esperienza simile per alcuni aspetti a quella di altri lettori maschi e che conferma, una volta di più la portata erotica e erotizzante del gesto di forare le orecchie. Avrai anche capito che il tuo sogno con il desiderio di essere tu a forare le orecchie della tua ragazza alludeva al desiderio di avere con lei un rapporto e di iniziarla ai piaceri del sesso. Infatti, non avere le orecchie forate ( al di là delle reminiscenze dell’episodio reale che hai raccontato ) sembra indicare una “verginità” ( vera o presunta) a cui tu vorresti accostarti con rispetto e dandole il giusto valore ( la spilla d’oro che pensi di usare per forare le orecchie). Grazie anche per i racconti scaturiti dalla tradizione che sono sempre interessanti e preziosi e spero veramente che questo sogno contribuisca a dissipare i tuoi dubbi e che tu finalmente possa regalare un bel paio di orecchini a tua moglie 🙂 Un augurio speciale a tutti e due . Fammi sapere poi se li ha graditi. Buone Feste marni
Buona sera Marni ed ancora buone Feste!
grazie per la risposta di cui ho trovato molto bello ed interessante il significato che aveva nel sogno quella spilla di aspetto antico e prezioso cioè il dare il “giusto valore” a quel primo rapporto a cui alludeva la situazione, come avevo già intuito leggendo le altre esperienze. Ho anche pensato al fatto che la spilla, al pari degli orecchini, è un gioiello “che buca” anche se l’immagine è più “attutita” rispetto a quella degli orecchini perché per indossare la spilla è sufficiente forare la fibra tessile di un abito e non il vivo della carne.
Se mia moglie ha gradito gli orecchini che sono finalmente riuscito a regalarle? Dopo tanti anni insieme credo di conoscere i suoi gusti la risposta è: sì, le son piaciuti moltissimo ed è stato un piacere per me sceglierli, donarglieli ed infine infilarli delicatamente nei suoi lobi con le mie mani come lei stessa mi ha chiesto di fare. Il discorso poi è andato a quando da ragazza si è fatta coraggio per riuscire a realizzare il desiderio di avere i buchi ed anche per lei a distanza di anni nel ricordo prevalgono l’emozione e la soddisfazione cioè un bellissimo ricordo nonostante un pochino di dolore necessario. Si conferma che la memoria di quel momento dei buchi e dei primi orecchini resti molto viva in ogni donna.
Buongiorno Giancarlo, grazie per il tuo feedback al sogno e sopratutto per avermi aggiornato: sono molto felice che infine tu abbia potuto regalare gli orecchini a tua moglie, e che donarli ed infilarli sia stato un momento di tale delicatezza e intimità. 🙂
Vi mando un saluto particolare a tutti e due e vi auguro un luminoso e amorevole 2020. marni
buongiorno Marni. ringrazio te e le persone che hanno raccontato le loro esperienze in questo e negli altri articoli su orecchini e fori nelle orecchie perché mi avete fatto capire molto meglio che cosa c’è dietro all’attrazione che hanno sempre avuto su di me incanalandosi fin dall’infanzia-adolescenza in sogni, parecchi sogni, di matrice “sessuale”, a volte proprio erotici ed altre volte più dolci e teneri.
ci ho impiegato un bel po’ a leggermi tutto ma ne valeva la pena ed ho trovato tnnti spunti per comprendere anche la mia esperienza personale.
mi sforzo di essere all’altezza degli altri e la racconto: brianzolo, sono figlio di una brava estetista che lavorava in casa e fra i vari servizi che era in grado di offrire alle sue clienti c’era anche la perforazione del lobo delle orecchie per gli orecchini, che aveva appreso alla scuola per estetiste frequentata da ragazza. ho sempre pensato che la mia fantasia ne fosse colpita perché questa operazione poteva anche avvenire davanti ai miei occhi, cioè facendo accomodare la cliente su una sedia e non nel chiuso dello stanzino che mia madre occupava per eseguire altri tipi di trattamento, ma adesso ho capito che c’era molto di più.
durante gli anni 70 della mia infanzia però erano ancora rare le clienti che richiedevano i buchi alle orecchie dato che erano in voga gli orecchini a clips come è già stato ricordato da altri. chi chiedeva i buchi di solito non erano clienti abituali ma erano arrivate a mia madre per passa parola dato che in quegli anni era difficilissimo trovare qualcuno che sapesse forarti le orecchie in modo professionale. coincide con quanto già detto da altri prima: queste rare clienti erano più delle volte donne che si facevano forare i lobi per potersi mettere degli orecchini ereditati dalle generazioni precedenti ma anche giovani spose che volevano mettersi per il matrimonio degli orecchini con un significato speciale, qualche volta però erano spinte a farlo dalla loro madre o futura suocera e mi facevano tenerezza per come erano titubanti e timorose ad accettare ciò che loro forse stavano vivendo come un piccolo sacrificio. a farsi bucare le orecchie da mia madre ci sono venute anche delle prostitute però io questo l’ho capito poi più tardi perché da bambino non mi si davano spiegazioni su queste cose.
nel decennio successivo degli 80 invece la moda è diventata tutta per gli orecchini per foro e mi ricordo che durante la mia adolescenza mia madre faceva una gran quantità di buchi su orecchie di clienti un po’ di tutte le età che poi magari si facevano aggiungere pure dei secondi o terzi buchi. le clienti di mia madre sceglievano lei perché si fidavano di più che del gioielliere, poi ci portavano ancora amiche e figlie.
la mia fidanzatina che più tardi è diventata mia moglie si è fatta bucare le orecchie da mia madre mentre studiavamo insieme a casa mia in vista della maturità. sono sincero: senza insistenza, avevo incominciato io a stuzzicarla dicendole quanto sarebbe stata bene con degli orecchini e facendole notare che nella nostra classe era rimasta fra le poche ragazze a non averli, sperando che si decidesse: così è stato. non è stato un momento intimo perché avevo mia mamma li’ presente però adesso capisco come mai a distanza di tanti anni ce lo continuiamo a ricordare tutti e due come una situazione eccitante, emozionante proprio! mi ricordo il profumo e l’atmosfera di quel bellissimo pomeriggio di fine maggio, dopo siamo andati a farci un gelato per festeggiare. quel giorno abbiamo trascurato i libri e fra una risata, un bacio e una carezza eravamo euforici. mi è successo di risognare quelle sensazioni rivivendole ogni volta con enorme piacere. lei quel giorno era proprio elettrizzata ed era venuta apposta con i capelli raccolti e tirati su, una cosa che a me è sempre piaciuta moltissimo.
mia madre ha poi ancora fatto a mia moglie un secondo foro al lobo sinistro quando nostro figlio ha iniziato lo svezzamento, un modo per suggellare la maternità. poi ancora un terzo buco quando abbiamo festeggiato 10 anni di nozze.
Curiosità:
– mia madre non ha mai voluto usare la pistola per forare i lobi perché padroneggiava benissimo la tecnica ad ago che le avevano insegnato quando le pistole non esistevano ancora. era veloce ma anche delicata nell’eseguire il foro e infilare il primo orecchino. la sua era un’arte: sembrava quasi che facesse un ricamino sul lobo che prima aveva disinfettato e massaggiato a lungo per ammorbidirlo e togliere sensibilità il più possibile. era la cliente che portava con se’ gli orecchini di sua scelta che dovevano essere piccoli, leggeri, in oro giallo senza pietre preziose e con chiusura a perno dritto e mia madre li sterilizzava prima di procedere. a detta di chi l’ha fatto non era indolore ma sopportabile. in pratica usava una tecnica simile a quella che si usa oggi per i piercing anche se lei non ha mai bucato nulla che non fosse un orecchio e credo che si sia limitata sempre solo al lobo. è interessante che non forava esattamente in perpendicolare ma sapeva dare all’ago una leggera e precisissima angolatura che poi faceva in modo che nel tempo l’orecchino stesse sempre bene, senza mai iniziare a “cadere in avanti” quando cogli anni il foro cede un po’. a distanza di anni si nota la qualità del lavoro nelle donne che hanno avuto la fortuna di avere i buchi fatti da lei.
– mia madre non aveva i buchi ai lobi e non li ha mai avuti anche se le sarebbe piaciuto. non sarebbe stata abbastanza precisa facendoseli da sola ma non si fidava di andare a farseli fare da altri. nessuna delle colleghe estetiste con cui era in contatto aveva mai esercitato quest’arte professionalmente e mia madre era pentita di non essersi offerta lei come “cavia” da studentessa, lasciandosi forare i lobi dall’insegnante che le ha insegnato i segreti del mestiere. purtroppo mia madre ci ha lasciati tre anni fa senza tramandare la sua maestria, però ha reso felici tante donne che per anni si sono affidate alle sue mani esperte per trattamenti estetici di vario tipo e per me è bello pensare che anche sui lobi di mia moglie ci sarà sempre un po’ di lei.
Grazie Stefano, è stato bellissimo leggere la tua storia. 🙂 Mi hai fatto rivivere la giornata di fine maggio in cui tua moglie si è fatta fare i buchi da tua madre e l’atmosfera gioiosa ed elettrizzante fra di voi. Sento che sei molto fiero di tua madre e di come padroneggiava l’arte della foratura, e mi dispiace che se ne sia andata e con lei si sia persa questo aspetto “artigianale” e appassionane del suo lavoro. Ma è vero, resterà un po’ di lei non solo nei buchi alle orecchie di tua moglie, ma in quelli di tutte le altre donne che ha reso più belle e femminili.Ti mando un caro saluto e un grazie speciale per aver contribuito a questo scambio di esperienze insolite e affascinanti. marni
Ciao Marni, sono anch’io un uomo che ha superato ormai la cinquantina ed ho un’esperienza che ha punti di contatto incredibili con quelle di Beppe e di Tito. La mia “fascinazione” per gli orecchini risale a quando l’amica più cara di mia madre si fece forare i lobi. Mi ricordo lo stupore di mia madre ne sembrò entusiasta. Si fece raccontare tutto di come funzionava con la famosa “pistola” che sembrava una grande novità (era il 1978 o il 79) e io ascoltavo attentamente senza farmi accorgere tutti i discorsi su questo argomento di mia madre che sembrava decisissima ad andare anche lei a farsi fare questi buchi. Fantasticare su questa cosa ha portato al mio primissimo “sogno bagnato” ma non l’unico perché è stato il primo di una lunga serie. Me ne sono sempre vergognato tanto perché eccitarmi pensando a mia madre mi faceva sentire “sporco”. Mia madre si stava avvicinando ai 40 anni ed ero sicuro che molto presto si sarebbe fatta forare le orecchie, invece anche se negli anni è tornata a più riprese sul discorso alla fine, non so il perché, poi non lo ha MAI fatto. Una volta ho creduto che si fosse decisa vedendole gli orecchini che brillavano sui lobi ed ero emozionatissimo, invece se ne era comprato un paio del tipo con clip.
Quando poi alle medie e ancor più al liceo le compagne si facevano fare i buchi ero sempre molto attento: la ragazza neo-forata era la protagonista della mattinata, si formava un capannello e si scambiavano esperienze tra le ragazze che avevano già i buchi e quelle che desideravano farseli ma ancora non si erano decise, e ricordo che c’era molta eccitazione fra le ragazze. In quegli anni poi è venuta la moda di farsi sempre più buchi sullo stesso orecchio, se li facevano man mano tutti in fila a partire dal lobo e andando fin su, non come adesso che si usano sparsi in qualunque punto del padiglione.
Quando ho conosciuto quella che poi è diventata mia moglie i buchi ce li aveva già, classici, uno per lobo. Mi piace regalarle orecchini però non le ho mai detto di questa mia fascinazione e credo sia l’unico segreto che ho con lei. Mi sarebbe sempre piaciuto che si facesse altri buchi ma non glielo ho mai detto. Ho sognato più e più volte di farglieli io per esempio spingendole dentro un suo orecchino in altro punto dell’orecchio ma anche con ago o in altri modi, ed è sempre erotizzato.
Una curiosità: nostra figlia ha 19 anni e nonostante la mamma l’abbia invitata più volte a pensarci su fin da quando aveva otto-dieci anni, non è stata mai davvero interessata ed è una delle pochissime ragazze che non si sono fatte mai fare i buchi alle orecchie! Però a 15 anni ha voluto un piercing sul lato sx del naso dove porta un delicato brillantino che le sta anche bene. A me va benissimo così perché nel brillantino al naso non ci vedo nulla di erotico ma queste considerazioni me le sono sempre tenuto per me.
Mi sono sempre domandato se questa fascinazione sarebbe terminata se mia madre si fosse davvero fatta fare i buchi quando ero ancora ragazzo.
SAlve Sven, piacere di conoscerti e grazie per aver raccontato e condiviso con noi questa tua esperienza.Sono convinta che ci siano molti altri uomini affascinati da questa pratica e nel tempo spero che questo spazio commenti si allunghi ancora di più.Per quanto riguarda te, io penso che la tua fascinazione non sarebbe terminata anche se tua madre si fosse fatta farei buchi alle orecchie. Quanto a tua figlia, chissà..se hai letto le altre esperienze avrai capito che si sono altri step, nella vita di una donna in cui si può sentire il desiderio di forarsi le orecchie. Evidentemente per lei va bene così ed è giusto lasciare che faccia altri tipi di esperienze. Un caro saluto Sven e tanti auguri a te e alle tue donne 🙂 marni
Ciao Marni e grazie per la risposta. Certo che ho letto le altre esperienze ed ho capito che in futuro di eventi “a rischio” perché mia figlia si decida a forarsi le orecchie ce ne potrebbero essere ancora parecchi: grazie alle tue spiegazioni ho capito che a qualsiasi età una donna può prendere proprio questo tipo di decisione come per “suggellare” un evento di cambiamento importante. Ho scritto “a rischio” perché se dipendesse da me vorrei che non succedesse mai poiché vivrei con disagio un’idea che nella mia mente ha delle implicazioni erotiche legata a mia figlia anche se da padre non farei niente per ostacolarla, convinto che i figli vanno lasciati liberi di esprimersi secondo la loro personalità.
Ripeto di essere rimasto stupito a leggere esperienze di altri uomini così simili alla mia cioè lunghi racconti (molto interessanti) che come per me sono una specie di “coming out” per riuscire a parlare per la prima volta di un aspetto di noi vissuto sempre in segreto e con tanta vergogna come fosse una strana forma di perversione. Invece leggendo ho scoperto che l’aspetto erotico è proprio nella natura del concetto dell’orecchino e della perforazione dell’orecchio. Desidero chiederti se ti sei fatta un’idea del perché l’idea degli orecchini e fori alle orecchie come elementi sensuali ed erotici (non semplicemente seduttivi) viene sempre ignorata come se non esistesse, infatti nessuno ne parla mai e chi nel proprio intimo l’ha colta se ne vergogna, mentre invece non è così (per esempio) per minigonne sexy, tacchi alti, scollature generose, tanga, eccetera, i cui aspetti erotici sono dichiaratamente accettati dal senso comune.
Grazie anche per gli auguri ed un caro saluto a te.
Ciao Sven mi fai una domanda difficile 🙂 come mai questa pratica venga ignorata nei suoi aspetti prettamente sensuali e sessuali….mah! forse perchè viviamo in una cultura prettamente “visiva” e improntata alla velocità ed al consumo, mentre la foratura delle orecchie è un rito che ha radici antiche e che ha un certo successo e viene alla ribalta solo nel momento in cui può avere un fine commerciale ( quando viene pubblicizzata nei negozi con la pistola). Altrimenti resta patrimonio delle tradizioni familiari e di territorio e delle suggestioni che queste provocano. suggestioni che fra donne è più facile condividere per la comunanza dell’esperienza, mentre vedo molto difficile per i maschietti ritrovarsi per confidarsi il loro turbamento erotico di fronte a questa pratica.Nel maschile c’è un pudore molto più forte di fronte all’intimità delle confidenze, ci si mette alla prova in altre cose , ci si misura con il proprio corpo, ma parlare di emozioni e turbamenti è un po’ più difficile. ci vuole maturità, ci vuole tempo.Un caro saluto e sempre grazie per il tuo contributo a questo tema marni
Ciao Marni e GRAZIE di nuovo per la tua risposta alla mia domanda difficile. La tua spiegazione è molto logica per quanto concerne gli aspetti commerciali, ma che peccato svilire un antico “rito di passaggio” a mero articolo commerciale. In quanto maschio mi ritrovo nel pudore tipicamente maschile verso intimità e confidenze che invece fra donne ci si scambia con disinvoltura e per questo argomento ricordo perfettamente i dialoghi di mia madre con l’amica che si era fatta bucare le orecchie e le conversazioni fitte fitte fra ragazze al liceo quando una di loro arrivava a scuola coi buchi appena fatti: in tutti e due i casi c’era tutto un carico di emozioni, di entusiasmi che mi davano l’idea di una pratica fascinosa e del tutto fuori dall’ordinario.
Ti voglio anche dire che con questa occasione ne ho parlato per la prima volta con mia moglie ma sempre con pudore e senza sbilanciarmi sugli aspetti erotici però per me è già un grosso passo avanti e lei è rimasta piacevolmente stupita della mia domanda fuori dall’ordinario su una cosa così tipicamente femminile. Mi ha emozionato perché mi ha raccontato della gioia con cui si ricorda ancora il giorno in cui la madre ha acconsentito ad accompagnarla a fare i buchi alle orecchie. Era adolescente e li aveva desiderati molto e per tanto tempo. Dopo tutti questi anni si ricorda tutti i dettagli di quel giorno, anche come era vestita e che scarpe si era messa. Per lei avere finalmente i buchi è stata una conquista di una cosa bella ed anche una vittoria di carattere che le ha fatto sentire fiducia in sé per avere affrontato e superato quella che è anche una prova di coraggio. Il dolore che ha provato se lo ricorda come un “plus” che aumentava l’emozione il suo orgoglio per esserci riuscita. Mi ha proprio detto che “avere i buchi per gli orecchini completa la femminilità di una donna” (parole sue!) così ho capito perché per tanti anni ha provato a suggerire anche a nostra figlia di andare a forarsi i lobi ma invano. Credo che le sarebbe piaciuto accompagnarla per rivivere con lei le stesse emozioni. Non saprei spiegare il perché ma la mia idea è che il buchino al naso non sia la stessa cosa.
Un caro saluto.
Buongiorno Sven, sono felice se l’articolo e le riflessioni che ne sono seguite ti abbiano permesso di vincere il pudore con tua moglie e di confidarvi. E’ una bella cosa che avvicina ancora di più. Quanto a tua figlia ed al suo piercing, anche io sono convinta che non abbia lo stesso valore della foratura delle orecchie, ma è comunque un segno di “appartenenza”. Tutti i piercing lo sono anche se spesso vengono scelti per “moda”. In realtà sono tutti legati a rituali di passaggio ed avevano lo scopo di segnalare una nuova fase di vita, una prova di coraggio affrontata, l’appartenenza ad un determinato gruppo. Quindi erano e sono simboli. Nella nostra cultura a volte indicano trasgressione, ma per lo più sono stati “sdoganati” ed accettati come una forma di originalità giovanile. ma anche decidere di bucarsi una narice o la lingua richiede coraggio e sarebbe interessante capire cosa c’è sotto a questo coraggio e qual è l’immagine di sé che vuole dare il giovane che sceglie questi piercing. Un caro saluto marni
Buon Giorno Marni.
Sono una donna nata in Sicilia nel 1964 ma presto emigrata a Cremona. Ho da raccontare un sogno in contro-tendenza e la mia storia personale che sfiora i temi di articolo e commenti spero che possa risultare interessante perché è un bell’argomento.
Quando sono nata era l’uso che alle bimbe neonate venivano bucate le orecchie prima della dimissione dall’ospedale da un’ostetrica che percepiva in cambio una somma. La famiglia forniva anche i “percia aricchi” (Jaqcueline l’ha scritto giusto) ma io sono uscita dall’ospedale coi lobini integri. è durata poco perché me li ha forati una prozia ostetrica che lo faceva tutte le femminucce della nostra famiglia sempre coi famosi percia aricchi.
Alle elementari a Cremona io ero L’UNICA bambina con gli orecchini nella mia classe! Mi facevano sentire diversa dalle altre e la curiosità degli altri bambini sulle mie orecchiette bucate mi metteva a disagio. Da bambina ho sognato tante e tante volte di non avere questi due maledetti buchini! Sognavo di vedermi allo specchio coi lobi lisci e di sfiorarmeli con soddisfazione e altre volte sognavo di strofinarmi sui lobi una crema magica che i buchi me li faceva sparire. Io mi volevo sentire uguale a tutte le altre!
Solo in 4a elementare ho avuto il permesso di togliermi gli orecchini però la mamma mi aveva infilato nei buchini un pezzetto di saggina perché non si richiudessero e guai se provavo a toglierlo! L’ho fatto a 14 anni con la speranza che si hiudessero definitivamente però (notare il tempismo!) proprio in quel periodo farsi i buchi alle orecchie stava tornando d’attualità e le ragazze se li andavano a fare (a pistola) a cominciare da quelle più carine e alla moda che piacevano ai ragazzi. Io invece continuavo a essere diversa dalle altre perché i miei buchi li stavo lasciando chiudere ed ero contenta perché ormai si notavano appena.
A 19 anni finalmente avevo il ragazzo. Un giorno lui accarezzandomi l’orecchio ha scoperto il buchino di cui non si era mai accorto ed è “diventato matto”, sono sicura che anche lui ne aveva una fascinazione. Mi ha convinta che sarei stata bellissima con degli orecchini e che dovevo riprovare a mettermeli, così siamo andati a sceglierne insieme un paio che mi ha voluto regalare: erano i famosi “punti luce” che erano di moda, in argento con piccolissimo zircone, li conservo ancora! Peccato che questi orecchini nei miei buchi non ci entravano più e allora il mio ragazzo mi ha disinfettato bene le orecchie e con tanta tanta tanta pazienza, delicatezza e dolcezza è riuscito piano piano ad infilarmi quegli orecchini nei buchi, prima uno poi l’altro. Eravamo nella mia cameretta e lo considero il mio primo vero momento di intimità con un ragazzo perché sentirmi “pacioccare” le orecchie da lui era una sensazione bellissima che non mi dimenticherò mai, qualche volta l’ho anche sognato! Da quel giorno ho incominciato per la prima volta a sentirmi bella con gli orecchini e contenta delle mie orecchie bucate, con sorpresa e soddisfazione di mia madre che non ha mai saputo che i buchi sono diventati un ricordo dolce del mio primo amore.
La più piccola delle mie 2 figlie è stata una bambina con gli orecchini ma non glie li ho imposti io, è stata una sua scelta molto convinta quando aveva solo 5 anni. Mi è sembrato giusto assecondarla e non me ne sono pentita. Quando glie li hanno fatti ha trattenuto con fatica i lacrimoni ma poi ne era felice perché era davvero desiderio suo. Invece la figlia più grande non ne era interessata e non l’ho mai forzata (nonostante insistenze di mia madre) però alla fine ha scelto di farsi forare i lobi l’anno scorso a 30 anni poco prima di sposarsi e solo perché le piaceva l’idea di una perla alle orecchie con l’abito da sposa e l’acconciatura raccolta. Avevo provato a dissuaderla perché mi sembrava una cosa innaturale per lei e invece adesso (chi l’avrebbe detto?) lei stà pensando di aggiungere altri buchi!
I miei percia aricchi invece me li ha chiesti la figlia minore tanti anni fa. Glie li ho regalati e li indossa ancora come un accessorio “vintage”. Sono a monachella leggerissimi e delicati, quando se li mette lei mi piace vederglieli indossati tanto quanto mi urtava vederli ai miei lobi da bambina. Come cambiano le cose nel tempo!
Saluti a Marni e a tutti
Cara Imma, che belle questa storie di nonne, madri e figlie e di come le tradizioni cambino nel tempo e nel territorio! Grazie per la tua dolce testimonianza che mi ha ricordato tanto la mia. Come te ho avuto i lobi forati da neonata ed ho detestato gli orecchini che mi costringevano a portare da bambina, mi vedevo brutta e non vedevo l’ora di toglierli. Solo da pre-adolescente ho potuto farlo. I miei fori non si sono chiusi e nel tempo ho cominciato ad apprezzare gli orecchini che ora sono il mio gioiello preferito. Anche mia figlia ha desiderato gli orecchini da piccola, aveva solo 3 anni era piccola, ma molto decisa. Trovo bellissima ed intrigante la tua esperienza con il tuo fidanzatino di allora. E’ stata veramente una forma di intimità il cui erotismo è ben percepibile. E la cui dolcezza e piacere ti hanno portato ad amare buchi ed orecchini. Sei stata fortunata di vivere tutto ciò in modo così tenero, originale, ma anche profondamente sensuale. Ed hai fatto benissimo ad assecondare la tua prima figlia e a non forzare la seconda. Il fatto che abbia voluto i fori in occasione del matrimonio non è un caso, al di là dell’aspetto estetico ce n’uno ben più profondo ed inconscio legato proprio alla femminilità ed all’importante fase di passaggio che tua figlia si apprestava a fare. Bellissimo. Grazie !:-) marni
Grazie a Te cara Marni,
dunque ci uniscono l’avere patito quegli orecchini indesiderati ma imposti e l’avere assecondato una figlia ancora piccola nel desiderio di farsi i buchi, la tua era ancora più piccina!
Solo una piccolissima precisazione: quella che a voluto i buchi a 5 anni è la mia seconda figlia mentre la prima è quella che ha scelto di farseli a 30 apposta per il matrimonio. La grande aveva già 11 anni quando abbiamo accompagnato in gioielleria la piccola per farle mettere gli orecchini e da brava sorella maggiore protettiva ha assistito in trepidazione per la sorellina ed è stata fiera di lei. Però non è stata per niente invogliata a fare altrettanto. Le mie esperienze personali mi hanno convinta che anche in questo era giusto assecondare l’inclinazione individuale di ciascuna.
Molto bella la tua interpretazione sulla motivazione inconscia dei fori fatti in occasione del matrimonio come fase di passaggio legata alla femminilità. Ne parlerò a mia figlia. Penso anche alla spiegazione che hai dato al commentatore Tito sulle “nozze sacre” e “congiunzione degli opposti” dove il lobo forato per accogliere l’orecchino è simbolo del femminile che accoglie il maschile, che rafforza simbolicamente la scelta nuziale di mia figlia nonostante le sue erano motivazioni estetiche. Sono impressionata dal modo in cui l’inconscio si manifesta in modi che hanno un senso molto profondo senza che ce ne rendiamo conto.
Pensa che mia figlia si è fatta forare le orecchie quando è andata in gioielleria a scegliere le fedi insieme al futuro marito. Immagina l’emozione che la lega a quel momento!
La motivazione tradizionale per forare le orecchie da neonate era che così la bimbetta non si ricorderà mai del dolore. Invece anche leggendo qui, mi sembra chiaro che il dolore della foratura delle orecchie è secondario ed invece conta molto farne un momento significativo come merita e l’esserne consapevole.
Grazie perché mi sono riuscita a dare una spiegazione a cose che avevo appena intuito
Grazie a te cara per il feedback e per avere arricchito l’articolo con la tua esperienza 🙂 Buona serata e a presto marni
buongiorno marni.
con riferimento alla tua risposta a Tito del 30 agosto ore 16.15 volevo dire ancora una cosa a proposito dei buchi fatti alle ragazzine per la cresima collegato al tema dell’entusiasmo.
giusto, la foratura fatta in occasione della Cresima segnala una fase di passaggio da un’età all’altra però a me sembra interessante fare notare che all’epoca della mia gioventù non era una scelta ma una cosa che toccava fare al raggiungimento di quella tappa. però ti assicuro che la rendeva speciale e che tutte le ragazzine che ho visto – mia sorella e tutte le mie cugine – vivevano questo rito con un entusiasmo che superava la paura per il dolore che sapevano di dover sopportare e dopo ne erano veramente orgogliose! per questo motivo me lo ricordo come un evento che non veniva scelto però veniva vissuto consapevolmente ed era davvero bello anche per loro che si sottoponevano e non solo per me che ne ero segretamente affascinato e ne avevo invidia perchè per noi ragazzi la tappa della Cresima non era segnata da nessun evento così memorabile.
con l’occasione di questa discussione ne ho voluto riparlare con mia sorella e a distanza di tanti anni mi ha riconfermato che si trattava di una cosa non scelta e un pochino temuta ma comunque desiderata fin da quando era toccato alle cugine più grandi. lei si ricorda ancora benissimo del dolore che ha sentito e persino del rumore che faceva l’ago quando penetrava dentro il lobo – ma il momento più doloroso arrivava subito dopo col primo inserimento dell’orecchino – e però in cuor suo di quel giorno ne conserva un caro e bellissimo ricordo, anche della carissima zia che ha provveduto ad effettuarle i fori e della madrina che le ha regalato le prime anelline d’oro che utilizza ancora di tanto in tanto.
forse è stato giusto abbandonare questa tradizione per lasciare che le ragazze scegliessero liberamente però secondo me qualcosa si è guadagnato ma qualcosa è anche andato perso e non so se è solo la nostalgia della gioventù che mi fa pensare così.
voglio anche ringraziare Tito per il coraggio di condividere con noi le sue esperienze e fare anche sentiti complimenti alla signora Jaqueline e un applauso alla nipote per i suoi primi orecchini!
uno speciale grazie a Marni, cordiali saluti
Grazie ancora caro Beppe per averci spiegato meglio come avveniva questo rito. E’ veramente interessante e si può considerare un vero rito di passaggio dall’infanzia all’adolescenza. aggiungerò queste righe all’articolo per renderlo ancora più completo. un caro saluto marni
Cara Marni,
ti scrivo qui perché hai addirittura accennato nel rispondere a Tito all’evento importante che mi ha riguardata assieme a mia nipote oggi pomeriggio, che ormai è ieri vista l’ora a cui sto scrivendo.
Forare le orecchie a mia nipote è stato bellissimo, anche di più di quello che mi ero immaginata sognandolo e fantasticandoci su : un momento di legame profondo e di unione fra una nipote e una nonna. Mia nipote, 15 anni il mese prossimo, lo ha desiderato per tanto tempo ma sempre fretana dalla paura del dolore. Ma le cose a lungo desiderate possono diventare ancora più belle da conquistare. Ha scelto l’intimità e non ha voluto accanto nessun altro : solo lei ed io, poi questa sera abbiamo cenato e festeggiato insieme con tutta la famiglia. Lei era molto emozionata ma anche timorosa ed è stato bello dedicarmi a lei e guidarla con dolcezza e amore attraverso questo rituale così pieno di significato, Abbiamo letto insieme l’articolo che hai scritto a partire dal mio racconto e poi le ho letto anche le cose più significative della tua risposta a Tito del 30 agosto perché desideravo che anche mia nipote, accingendosi a farsi bucare i lobi, fosse consapevole e orgogliosa di partecipare a questo « rito » semplice ma antico e simbolico per ciò che rappresenta per la femminilità . Ci siamo emozionate tanto tutte e due. Il dolore tanto temuto è stato insignificante, invece allo specchio appena fatti i buchi è stata un’esplosione di felicità e quasi incredulità per ammirarsi con gli orecchini desiderati così tanto, che fanno subito risaltare la sua bellezza di adolescente così fresca e pulita. Dopo siamo andate insieme in centro a gustare una buona coppa di gelato fra chiacchiere, sorrisi e sguardi complici, iniziando anche a pensare già a qualche altro buchino da aggiungere alle sue orecchie in futuro che sarà bello farle quando si sentirà pronta, ma so che la poesia dei primi orecchini è irripetibile. Quello che desideravo si è avverato e sono sicura che questa giornata splendida resterà nel cuore di mia nipote per sempre e ci terrà unite anche quando io non ci sarò più. Mi piacerebbe sognare questi bellissimi momenti per poterli rivivere ancora ma credo che prima o dopo succederà !
Questa discussione così interessante su Guida Sogni mi ha fatto scoprire che il bucare orecchie ( che non era l’attività principale del mio bel lavoro ma quella che in assoluto mi emozionava di più ) è ancora più significativo di quanto credevo.
Osservando i fidanzati e mariti ( alcune volte anche i papà ) quando accompagnavano colei che veniva a farsi bucare le orecchie da me avevo intuito che gli uomini si sentivano in un certo modo coinvolti, però le testimonianze come quella di Tito, di Beppe e di riflesso anche del marito di Bertina sono preziose perché ci consentono di aprire una finestra con un punto di vista che non ti aspetti sull’universo del maschile attraverso il loro sguardo più intimo su un « nostro » rituale e sul gioiello che forse rappresenta più di tutti la femminilità. Assecondo l’idea lanciata da Tito : dovresti pensare per davvero ad un libro sull’archetipo femminile attraverso il simbolismo dell’orecchino. Penso che non dovrebbe essere un trattato « accademico » ma accessibile a un pubblico largo come lo sono gli articoli ( per nulla semplicistici ) di questo sito. Sarebbe una lettura piena di sorprese in cui si identificheranno le donne che hanno vissuto la foratura delle orecchie ma anche interessante per tutti gli uomini intelligenti e curiosi.
Un carissimo saluto e buona domenica !
CAra Jacqueline grazie per averci messo al corrente, in realtà ti ho pensato e ho fatto il tifo per questo vostro bellissimo rituale e sono sicura che tanti altri lettori vi abbiano mandato una bella energia positiva con i loro pensieri. 🙂 Sono molto felice di quello che mi racconti e anche del fatto che tua nipote abbia voluto solo te. Un’attestazione di grande fiducia e affetto.Sei fortunata cara e fortunata è tua nipote ad avere una nonna così abile e attenta. Ti auguro bellissimi sogni su questo tema in cui rivivere le emozioni felici di questa giornata. Grazie per la stima ed i consigli. come ho detto anche a Tito..chissà. Per ora sono talmente presa dal lavoro e dalla redazione degli articoli che non resta tempo.Un abbraccio marni
Buon giorno Marni,
sono un uomo di 49 anni cresciuto in una media città della Lombardia. Seguo da tempo questo ottimo sito ma confesso che la mia attenzione è stata attirata in modo speciale da tutta la serie di articoli, uno più interessante dell’altro, incentrati sulla simbologia degli orecchini e sulla pratica dei buchi alle orecchie. Per pudore non ho avuto mai il coraggio di intervenire nei commenti. Ho deciso di farlo adesso, colpito fatalmente da tutto il racconto di Beppe e dal suo coraggio di esporsi raccontando le sue prime pulsioni erotiche ed i suoi primi sogni erotici di adolescente connessi all’atto della perforazione dei lobi delle orecchie femminili per infilarci gli orecchini. Mi scuso se mi firmo con uno pseudonimo perché questo argomento per me è come un tabù cioè un segreto inconfessabile che ho sempre trattenuto dentro di me.
Purtroppo sarò lungo nel mio racconto ma riuscire a confidarmi scrivendo finalmente queste cose è come togliermi un peso.
Credo che le orecchie bucate abbiano incominciato a colpire la mia fantasia nei primi anni di scuola o forse già all’asilo notando i piccoli orecchini d’oro ai lobi di alcune bambine (all’epoca erano molto poche in verità) e mi era stato spiegato che nelle loro famiglie originarie del meridione era usanza forare i lobi delle femminucce da neonate. Questa cosa “strana” mi appariva insensata perché ne coglievo il lato “violento” verso la bimba piccola e indifesa, mi suscitava un senso di repulsione ma anche di attrazione allo stesso tempo. Mia nonna materna mi fece notare che anche lei aveva i buchi alle orecchie che le avevano fatto quando era piccola come si usava un tempo, però la considerava una pratica arretrata e “incivile”, infatti considerava un vanto di non aver fatto bucare le orecchie a mia mamma e quando si metteva gli orecchini erano del tipo a clips. Anche mia mamma usava quelli.
Quando avevo circa 10 anni un paio di amiche di mia mamma si fecero bucare le orecchie. Era una specie di “avvenimento” e mi ricordo che tra amiche ne parlarono molto e io tendevo l’orecchio ai loro discorsi fingendo di fare altro. All’inizio mia madre sembrava perplessa, diceva che lei questi buchi non se li sarebbe mai fatti fare, però era chiaro che ormai la moda stava cambiando ed i lobi forati erano di nuovo attuali. Mi ricordo che la gioielleria di fronte a casa nostra iniziò ad esporre in vetrina un cartello verde ben evidente: “SI ESEGUONO FORI AI LOBI DELLE VOSTRE ORECCHIE” ma cartelli e locandine analoghi si iniziavano a vedere più o meno in tutte le gioiellerie e profumerie: quando passavo davanti a uno di questi negozi cercavo questa locandina con la coda dell’occhio fantasticando sul “rituale” dal sapore tribale che si consumava là dentro. Mi colpiva che ora fossero le donne adulte che volontariamente decidevano di sottoporsi a quella specie di “tortura di bellezza” sempre più di moda, infatti si vedevano in giro sempre più donne con gli orecchini nei lobi forati e persino la mia maestra delle elementari si fece fare i buchi in quel periodo.
Tutto questo sarebbe diventato in seguito l’oggetto del mio primo sogno erotico “bagnato”. Era il 1983, io avevo quasi 13 anni. Una sera, di punto in bianco, mia mamma ha commentato con mio papà quanto le piacevano i brillantini ai lobi di una cantante (non so chi fosse) che stavamo vedendo in tv. Mio papà le ha candidamente suggerito “perché allora non ti fai bucare le orecchie anche tu?” ed era evidente dalla risposta che riguardo ai buchi ormai la mamma aveva cambiato idea: presto si sarebbe adeguata anche lei alla moda. A me batteva forte il cuore ma non me ne sono fatto accorgere. Questo fu l’inizio di una serie di sogni erotici anticipatori che avevano come oggetto la mamma che si faceva bucare le orecchie. Ovviamente non avevo che una vaghissima idea di come si praticavano i fori e quindi sognavo questo atto con scene piuttosto truculente, non prive di sangue e dolore, che però mi eccitavano e ne ho sempre provato vergogna. Mi ricordo che è stata tutta un’escalation fino al giorno in cui sono tornato da scuola e mia mamma aveva i lobi bucati. Mi ha mostrato le sue orecchie dai lobi appena trafitti da piccoli orecchini dorati e ancora arrossati, aspettandosi da me un complimento, però a me quasi non usciva la voce: imbarazzante! In quei giorni non riuscivo ad avere altro per la testa e cercavo di ascoltare tutte le volte che mia mamma parlava dei suoi buchi nuovi di zecca con le amiche, conoscenti, parenti (la nonna ci restò un po’ male e le sembrò come se la figlia scegliendo di farsi forare i lobi l’avesse “tradita”), fantasticavo sulla foratura di queste orecchie materne da cui ero come ossessionato: quei piccoli orecchini incastonati nei suoi lobi mi eccitavano solo al pensiero, mi piacevano da morire, li sognavo spesso in diverse situazioni (mia madre che si faceva fare i buchi, che toglieva e metteva gli orecchini, che glieli mettevo io…) e sono arrivato addirittura a provare invidia per mio papà che poteva godersi tanta “bellezza erotica” senza nascondersi, anche se i concetti di “sensualità” ed “erotismo” ancora mi sfuggivano cioè era un turbamento molto forte ma acerbo.
Dopo che si è fatta fare i buchi mia mamma è diventata un’amante degli orecchini, ne possedeva varie paia e li indossava ogni giorno.
Ricordo l’emozione di aprire di nascosto il portagioie di mia mamma e poter toccare con le mie mani alcuni dei suoi orecchini sfilando e reinnestando la farfallina di chiusura sul pernetto che si inserisce nel lobo.
Anche maturando gli orecchini non mi sono mai diventati indifferenti ed ho continuato a vederli come oggetto-simbolo di desiderio, seduzione e sensualità però solo quando a metterli sono le donne perché l’orecchino maschile non ha mai smosso nulla in me: alcuni miei amici lo avevano messo, invece a me non è mai venuta la voglia. Invece gli orecchini sulle ragazze mi facevano impazzire perché la violenza dell’atto del forare l’orecchio contrasta in modo irresistibile con la dolcezza del viso reso ancor più femminile da questi gioiellini così particolari, specialmente se sono modelli piccoli e delicati.
Una mia fidanzatina mi ha portato con sé in una gioielleria del centro quando si è fatta fare il terzo buco al lobo ed ho visto per la prima volta eseguire l’operazione con la pistoletta: rapida, pulita (non una goccia di sangue) e non troppo dolorosa, infatti la ragazza aveva il sorriso sulle labbra anche se diceva che le aveva fatto abbastanza male per farsi coccolare un po’ di più. Ne conservo un ricordo dolce ma anche molto eccitante ed il suo lobo era arrossato come erano quelli di mia mamma quando aveva appena fatto i buchi. A me batteva forte il cuore, lei ne era felice perché si sentiva bellissima ai miei occhi. Dopo avere assistito ad una vera foratura del lobo i miei sogni su questo argomento, ormai solo occasionali, sono cambiati e sono diventati più precisi e aderenti alla realtà ma non per questo meno eccitanti di prima.
La mia ex moglie aveva in totale 6 buchi alle orecchie ed a me questo dettaglio piaceva tantissimo, la trovavo estremamente sexy specialmente quando si metteva 6 cerchietti d’oro fini ma di diverso diametro che le davano un tocco un po’ “selvaggio” che contrastava benissimo con la sua pelle chiara ed i suoi lineamenti delicati e minuti.
Quattro anni fa nostra figlia ha deciso di farsi fare i suoi primi buchi ai lobi a 8 anni, dico “primi” perché se ha preso dalla mamma, a cui assomiglia moltissimo, suppongo che ne aggiungerà altri prima o poi. Come è giusto, a fare i buchi ce l’ha accompagnata sua mamma, la mia ex moglie. Io questa scena l’ho sognata più di una volta ma questa volta il sogno non era affatto erotico. Ero sempre solo preoccupato che facendole i buchi le facessero male. Sono sincero, fosse dipeso solo da me questi buchi non glieli avrei mai fatti fare. Non sapevo il perché però credo di avere scoperto il motivo leggendo qui sopra del simbolismo degli orecchini indossati dalle bambine. Eppure quando la vedo trovo che quei piccoli orecchini le stanno gran bene e l’ho pensato fin da quando tutta orgogliosa me li ha mostrati la prima volta che ci siamo visti dopo che aveva fatto i buchi.
Questa è la mia storia. Spero di non avere annoiato però a me scriverla è stato di aiuto, mi sono levato un peso che mi portavo dentro da troppo tempo.
Vorrei solo dire che negli anni sono riuscito a capire che gli orecchini sono bellissimi e che la foratura delle orecchie è proprio come un rito o comunque una tappa importante della femminilità ed è un evento molto affascinante. Non mi stupisco nel leggere che le donne ne conservano un ricordo vivo anche a distanza di anni perché c’è un qualcosa di “iniziatico”. Però non so se le donne si rendano conto di come sono speciali e seduttivi gli orecchini, che sono molto più di semplici ornamenti da mettere per essere più carine o alla moda.
Ringrazio per l’ospitalità.
Grazie Tito, ho letto d’un fiato il tuo racconto e mi ha emozionato. Anche se conosco il simbolismo dell’orecchino e del forare le orecchie questi vostri commenti mi colpiscono. Mi stupisce sempre di più scoprire la profondità di questo gesto così semplice e comune e mi stupisce il potere che ha di suscitare fantasie erotiche. Mi sto chiedendo anche quale possa essere il corrispettivo maschile che sappia fare lo stesso in una donna, quale aspetto e quale rituale prettamente maschile sappia provocare lo stesso turbamento e la stessa eccitazione. Ci devo pensare. Ma grazie infinite a te per la sincerità e la delicatezza con cui hai condiviso con noi questa tua storia. Felice di averti fra i miei lettori 🙂 Un caro saluto marni
Grazie Marni e buon giorno!
Ti sono molto grato perché grazie a questa tua bellissima serie di articoli che sviscerano il simbolismo dell’orecchino e della foratura dell’orecchio svelandone risvolti spesso sorprendenti, sono stato in grado di inquadrare meglio la mia segreta FASCINAZIONE (mi piace questa definizione data da Beppe) scoprendo che non sono l’unico a provarla e che ha un fondamento solido già inquadrato da chi studia la psiche umana. Però sottolineo che quanto hai fatto emergere attraverso questi articoli secondo me è qualcosa di unico e mai indagato prima a questo livello di profondità. Strano, considerato quanto è comune, antico e radicato l’uso degli orecchini e non soltanto nella nostra cultura! Grande merito a te per la grandiosa intuizione che hai avuto mettendo in evidenza questo argomento, come testimoniato dal successo che ha riscosso fra lettrici e lettori. Ho il sospetto che le testimonianze nei commenti potrebbero essere molte di più se non ci fosse il freno del pudore. Anche io ho fatto molta fatica a prendere coraggio ed intervenire. Per questo motivo vorrei farti una domanda:
non credi che proprio le implicazioni erotiche/sensuali/seduttive insite nell’idea di gioiello che orna l’orecchio trafiggendone la viva carne siano proprio il motivo per cui si parla così poco del significato degli orecchini (ancora il pudore!) ma allo stesso tempo siano anche il motivo per cui una usanza così “strana” (indossare un gioiello di per sé non indossabile perché è necessario modificare “chirurgicamente” la parte del corpo destinata ad accoglierlo) è così largamente diffusa fra le diverse culture e ci è stata tramandata nei millenni? Non trovi che a ben rifletterci il perpetuarsi di questa bella tradizione, così ricca di significati profondi e “spirituali” sia una cosa davvero singolare nella nostra società così arida, materialistica e utilitaristica?
Mi domando (e ti domando) anche se quel breve periodo, forse non più di una o due generazioni, in cui le donne avevano cessato di forarsi i lobi preferendo orecchini con le clips (l’hanno ben raccontato sia Jacqueline che Bertina, anche Beppe nel caso di sua moglie e pure mia mamma si fece i fori a 42 anni perché quando era più giovane non si usavano) non fosse motivato da una sorta di “bigottismo” non detto, cioè una certa ipocrisia mascherata da “modernità” che poi è stata superata recuperando con entusiasmo l’antica usanza dei fori. L’entusiasmo è proprio una costante che ho notato in tutte le donne/ragazze/bambine (penso anche a mia figlia) che si accingono a farsi bucare le orecchie, pur essendo ben consapevoli che si tratterà di un atto doloroso (interessante Beppe che lo collega alla generosità femminile), proprio come se quel dolore facesse parte del gioco rendendo quest’esperienza più eccitante e “speciale”. Come ho già detto il contrasto agrodolce fra la “violenza” dell’atto della perforazione con l’entusiasmo, la naturalezza e la dolcezza femminile di chi vi si sottopone mi ha sempre fatto impazzire e suppongo sia il vero nocciolo del fascino eterno degli orecchini indossati da voi donne. Per me gli orecchini sono simbolo di femminilità per eccellenza e sono certo di non essere l’unico a pensarla così. L’orecchino maschile non ha questo fascino, stesso discorso per gli altri tipi di piercing che a me sembrano più legati alle mode passeggere ed ad un superficiale desiderio di farsi notare.
Potrai forse smentirmi ma non credo affatto che esista un corrispettivo al maschile, cioè quel “rituale prettamente maschile che sappia provocare lo stesso turbamento e la stessa eccitazione” perché è proprio come per la maternità: voi donne siete speciali e per molti versi avete un qualcosa in più che a noi manca. Il femminile è senza dubbio più affascinante del maschile.
L’ultima riflessione che vorrei proporre, sempre a riguardo della rimozione dei significati più “erotici” degli orecchini dal dibattito pubblico, riguarda ancora gli orecchini indossati dalle bambine. Leggendo l’articolo ho intuito il motivo della mia istintiva iniziale contrarietà (anche se non espressa) quando mia figlia decise di volere i buchi ai lobi. Però credo che se si fosse più espliciti forse tanti genitori accondiscenderebbero meno a cuor leggero al desiderio dei primi orecchini da parte delle loro bambine. Invece al giorno d’oggi c’è proprio un abbassamento dell’età per questo desiderio (ce lo ha fatto notare anche Jacqueline) e le mamme, come la mia ex moglie, le accompagnano a fare i buchi con l’entusiasmo di rivivere l’evento e tramandarne l’emozione, che però è anche una cosa bella perché crea un forte legame “al femminile” fra mamma e figlia. Mi ricordo di pochissime bambine con i buchi alle orecchie nel corso delle mie elementari ed anche medie perché quasi tutte le ragazze si bucavano le orecchie nel corso delle superiori. Invece quando mia figlia ha fatto i buchi a 8 anni la maggior parte delle sue compagne di classe li aveva già! Anche le locandine che reclamizzano il servizio sono cambiate: quelle che vedevo nelle gioiellerie e profumerie da ragazzo presentavano sempre foto di donne adulte. Invece la locandina che reclamizza la foratura delle orecchie sui banconi delle farmacie di oggi (anche mia figlia è stata portata a fare i buchi in una farmacia) di solito mostra l’immagine sorridente di una bambina in età pre-scolare!
Mi scuso per essermi ancora dilungato divagando rispetto allo specifico dei sogni e ringrazio ancora per l’ospitalità.
Carissimi saluti
Buongiorno Tito, ti ringrazio per questo ulteriore commento sempre interessantissimo che contribuisce ad approfondire l’argomento. E anche per aver vinto il tuo pudore, che comprendo. Ma non c’è nulla di più intimo dei sogni che ci portano dove “il dente duole” ( dove c’è bisogno e dove non vogliamo andare 😉 e a quel punto il pudore salta. Mi fai domande interessanti e precise che riguardano questo gesto di forare le orecchie..cerco di risponderti per quello che penso e che so. Penso che questo gesto di forare le orecchie che ha implicazioni così profonde sia un rito di passaggio che, pur fatto ad età diverse, allude alla femminilità. Una femminilità “archetipica”, radicale nelle sue qualità di accoglienza del maschile, nella sua “tenerezza” che si lascia trafiggere con dolore, ma anche con accettazione e piacere. Una femminilità “arcaica”, profondamente radicata in ogni donna, ma spesso rinnegata. E nella nostra società, dove i riti di passaggio mancano e dove li deleghiamo solo alla religione ( la cresima, la comunione), o diventano gesti consumistici (il cellulare in 3° media,la macchina a 18 anni ecc.) ecco che questi rituali dimenticati e assimilati alla tradizione popolare, diventano particolarmente importanti, perchè ci riconnettono con aspetti di noi istintivi e arcaici che vibrano dentro di noi a dispetto della vita frenetica, moderna e tecnologica.
Quanto al fatto che per un periodo le clips hanno soppiantato la tradizione di bucare le orecchie, io penso che questo sia dovuto all’emancipazione femminile, alla necessità di affrancarsi da un rito da tante donne considerato “barbaro”, inutile e cruento, proprio perché legato a rituali del femminile “subiti” e non integrati con consapevolezza, non “scelti”. Come puoi ben capire dalla testimonianza di Bertina che è arrivata ai 70 prima che il suo inconscio con un sogno le indicasse il bisogno di compiere questo rito. Quello delle clips è stato un passaggio forse necessario, non lo sento come ipocrisia o bigottismo, quanto piuttosto come bisogno di ridefinire il proprio valore di esseri umani “femmine”, ridefinire il valore della femminilità anche disgiunta dal maschile. Solo così è possibile accettare il rito della foratura delle orecchie con piacere ed emozione. solo così diventa una “scelta” di accoglienza del maschile, di riunione degli opposti (conjunctio oppositorum), una forma di “nozze sacre”. In altri casi è qualcosa di subito o svuotato di significato. Quanto al fatto che oggi la foratura viene pubblicizzata con le immagini delle bimbe, a mio avviso rispecchia un aspetto consumistico, il bisogno di abbassare l’età a cui proporre oggetti di seduzione e di moda e una forma di erotizzazione dell’infanzia. Diverso il caso della foratura fatta in occasione della cresima, che invece segnala una fase di passaggio da un’età all’altra. Questo non significa che si debba negare quando una bimba lo chiede. Se lo chiede spesso lo fa per desiderio di imitare la madre o un’amichetta o perchè semplicemente consapevole della bellezza degli orecchini e desiderosa di indossarli. Ecco qua spero di averti risposto, almeno in parte 🙂 un caro saluto MARNI
Buon giorno Marni, che meravigliosa risposta, grazie!!
Hai risposto alle mie domande in un modo che va ben oltre la precisione e la completezza perché degno di un eccellente saggio di semiotica, materia che ho brevemente frequentato nei miei studi alla Statale di Milano. Perché non pensi di scrivere un libro sugli orecchini alla luce dell’archetipo femminile?
Bellissima l’idea degli orecchini come manifestazione del bisogno di connessione ad una femminilità arcaica che emerge prepotentemente anche quando rinnegata.
Molto convincente la tua spiegazione sulla breve (ma forse “necessaria”) parentesi storica in cui le donne hanno preferito optare per le clips affrancandosi dal rito tradizionale e “barbaro” della foratura dei lobi. Credo però che il fascino di questo rito stia proprio nel mix irresistibile fra barbarie e gentilezza, dolore e bellezza, timore ed entusiasmo: è sempre “conjunctio oppositorum” (come per il femminile che accoglie il maschile) che definisce così bene quelle caratteristiche di forza e delicatezza tipiche della femminilità.
Mi hanno convinto anche le tue precisazioni sugli orecchini per le bambine: come sempre se una bambina ne manifesta il desiderio sta all’intelligenza dei genitori farne un momento bello e significativo perché ricco di valori (celebrare e rafforzare il legame fra madre e figlia attraverso la perpetuazione di un atto ricco di valore simbolico, celebrare un passaggio d’età o il raggiungimento di una tappa, insegnare che nella vita le cose belle spesso comportano qualche sacrificio…) e non la semplice soddisfazione di un capriccio indotto da pressioni di tipo consumistico.
Grazie perché sei riuscita ad aprirmi la mente su un argomento che mi ha sempre suscitato pulsioni forti ma abbastanza confuse e adesso mi si sta rivelando nella sua complessità affascinante e sorprendente.
Carissimi saluti e buon fine settimana
Grazie Tito troppo gentile, ma sono felice di aver soddisfatto la tua curiosità, seppure in modo sintetico.Scrivere un libro sul simbolismo dell’orecchino …è una splendida idea, non so nemmeno se ci siano studi sull’argomento, forse sì, magari legati alle mutilazioni o scarificazioni tribali. Certo è un argomento che intriga e a mio avviso riveste un significato ben più profondo del semplice uso ornamentale. Chissà! Quanto all’orecchino per le bambine o le ragazzine, sì credo che la richiesta e il desiderio da parte della bambina sia importante così come importante è l’atteggiamento delle figure di riferimento e la possibilità di fare di tutto ciò un rito, una festa da vivere insieme. So che proprio oggi la nipote della Signora Jacqueline si sottoporrà alla foratura delle orecchie per mano di sua nonna. Spero che sia stato bello e importante come avevano immaginato 🙂 Un caro saluto e buona domenica marni