Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata è il sogno-incubo che ha accompagnato l’infanzia di una gentile signora dall’età “importante” che, forse per la suggestione di questo sogno, non ha mai ceduto alla tentazione di forarsi i lobi per mettere gli orecchini.  Quando ho pubblicato l’articolo sul  simbolismo dell’orecchino e dei fori alle orecchie, pur conoscendone il valore arcaico e rituale, non avrei mai immaginato un tale impatto sui lettori. Da allora periodicamente mi arrivano testimonianze sempre più interessanti da parte di donne ed uomini di tutte le età. E questa volta ringrazio Maria Serafina.

sognare-spilla-arroventata

sognare spilla arroventata

Buongiorno Marni e piacere di conoscerti.

Sono qui per chiederti cosa significa sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata?

Un sogno ricorrente fatto in passato ma che ricordo ancora bene e che gli altri articoli della Guida Sogni su questo tema hanno riportato a galla.

Ma prima di tutto come si conviene mi presento, e spero possiamo darci del tu.

Sono un’attempata signora milanese, una nonna che grazie all’impegno e all’affetto delle due nipoti si è avvicinata con curiosità ad internet in questi ultimi anni.

Sono rimasta davvero sorpresa e incantata dai sogni così solari e dalla bella realtà vissuta in famiglia, in questo tempo pesante di pandemia, raccontata  nell’articolo “Sognare cerchi d’oro alle orecchie“dalla giovane Marieclaire, una ragazza che ha appena qualche anno più delle mie nipoti.




Il mio racconto

Ma per converso sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie, sogno ricorrente ed angoscioso che rammento nitidamente in quanto mi ha accompagnata per molto tempo durante la mia infanzia nel dopoguerra e, con meno frequenza, anche in epoche successive, mi ha riportata indietro nel tempo.

Ad entrambe le mie due sorelle maggiori infatti erano stati forati i lobi delle orecchie in prossimità della Prima Comunione come usava in molte famiglie. Se ne era occupata direttamente nostra madre che aveva appreso l’arte da una nostra anziana prozia, utilizzando una lunga spilla d’oro disinfettata a fuoco vivo ed un tappo in sughero.

Mai l’ho vista compiere questo atto cruento perché non ero ancora nata, ma il racconto delle sorelle grandi me ne faceva terrore.

 

Così sognavo spesso questa scena in cui sfuggivo affannata ed angosciata da mia madre armata di ago rovente ed intenta a perforarmi i lobi.

 

Che poi invece mamma fosse una santa donna amorevole con le proprie figlie rendeva ancor più stridente ed impressionante il sogno che ho continuato a fare anche molto dopo aver superato la fatidica Prima Comunione a lobi intatti.

La realtà di quel tempo

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sognare madre e figlia

Perché nel frattempo usi e costumi nella Milano della ricostruzione erano mutati profondamente ed anche mamma e sorelle, nonostante avessero i fori, avevano già abbandonato le tradizionali anelline e monachelle d’oro ed incominciato a preferire per sé stesse gli orecchini di bigiotteria con le clips che erano in voga.

Orecchini non preziosi, ma colorati e fantasiosi da abbinare di volta in volta alla “mise” del giorno ed indossabili da tutte senza sottoporsi a quella foratura che ci sembrava un’usanza antiquata e quasi incivile, perché mutilava il corpo nella sua integrità.

Anche io ho incominciato a mettermi gli orecchini a clips negli anni dell’università e li ho portati ancora per tanti anni nella mia professione di avvocato quando tenevo molto alla cura del mio aspetto.

La verità però è che le clips erano solo un goffo ripiego perché stringevano e facevano assai male senza per questo scongiurare il rischio di perdere l’orecchino.

Avevo quasi 40 anni quando donne e ragazze della Milano bene andavano a farsi bucare i lobi in via Solferino nella bella bottega di Merù.

L’orecchino a buco stava tornando di gran moda però io mi son sempre rifiutata di sottopormi a ciò che continuava a sembrarmi una barbarie “contro natura” anche se ammetto che qualche volta ho vacillato, ci ho pensato ed ho rischiato di cadere in tentazione per il punto luce o la perla a tappabuco che trovo classici intramontabili e perfetti per completare con un tocco di eleganza l’abbigliamento sobrio richiesto dalla mia professione.

Poi però invece di farmi bucare le orecchie ho finito per limitare gradualmente le occasioni per mettermi degli orecchini fino a cessare del tutto anche se oggi, ragionando col senno di poi, penso che se tornassi indietro riconsidererei più seriamente l’idea di forare i miei lobi.

Se avessi avuto una figlia femmina credo avremmo finito per andare a farci fare i buchi assieme.

Il mio presente

Alla mia età non cambierò più la situazione perché penso che ogni cosa abbia un suo tempo ed ormai la mia finestra di opportunità si è chiusa.

Però vedo la gioia ed il piacere con cui le mie due nipoti portano gli orecchini. Hanno i buchini ai lobi fatti per loro libera scelta e desiderio fin da quand’erano ancora bambine, assecondate da mia nuora più che da mio figlio che a torto nutriva qualche riserva.

La più grande ha poi aggiunto qualche altro forellino alle orecchie e si mette tutti piccoli orecchini discreti e delicati, la più piccola l’anno scorso ha messo quel vezzoso brillantino-ino-ino su un lato del naso.

Sono carine, stanno bene, mi piacciono e sono io la prima a dirglielo.

Mi piace osservare gli orecchini che impreziosiscono le orecchie bucate delle altre donne e ne apprezzo il “plus” che, se i monili sono ben scelti (e bene abbinati fra loro per chi ha più d’un buco per orecchio), illumina e completa.

Adesso leggendo gli articoli che hai dedicato a questo argomento ti posso dire che il “rito” della foratura delle orecchie mi affascina anche oltre al lato estetico, perché ho capito che non costituisce violazione della “sacralità” del corpo, ma è una vera e propria celebrazione della femminilità.

Tutto ciò a me è mancato per un fatto generazionale, per il retaggio degli incubi infantili, ma più ancora, direi, per mia indolenza e forse paura del “cambiamento” per quanto piccolissimo.

Permettimi, da avvocato ormai in pensione, di chiedere l’assoluzione con formula piena dell’orecchino a buco, chiedendoti scusa se l’arringa è stata così lunga.

Complimenti per questo magnifico sito che attraverso i sogni fa cultura e ci regala tanti spunti stimolanti su cui riflettere.

Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Marni

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Buongiorno Maria Serafina, sei assolta con formula piena! 🙂

E grazie infinite per questo spaccato di vita vario e interessante che condividi con me e i lettori.

I tuoi incubi infantili sono quanto di più normale possa esserci, considerando quello che vivevi allora con i racconti delle tue sorelle e la prospettiva di subire il “cruento rito”, racconti che, come sai, tendono ad influenzare il pensiero e la fantasia ingigantendo il timore.

Mi spiace invece che in seguito tu non abbia voluto provare l’esperienza della foratura dei lobi, ma potresti sempre ripensarci e forse potrebbero essere le tue nipoti ad accompagnarti e a sostenerti in una esperienza femminile così particolare.

Pensa al sogno di Bertina che all’età di 71 anni ha preso questa decisione e a come si è sentita diversa e rivitalizzata. La femminilità non va in pensione anzi, posso confermarti per esperienza personale e professionale che “matura” con il passare degli anni diventando più “piena”, consapevole e soddisfacente e diventa un modello di grazia a cui le giovani donne intorno possono ispirarsi per il futuro.

Grazie anche per l’apprezzamento al mio lavoro e per averne intuito la complessità e l’impegno al di là della formula divulgativa. Un caro saluto Marni

Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Maria Serafina

Buona domenica Marni e grazie infinite a te per la gentile e bella risposta.

Come potrei non apprezzare il tuo lavoro?

L’azzeccata ed avvincente formula divulgativa esalta il grande impegno che profondi per rendere accessibili, senza banalizzare, tematiche di complessità e spessore culturale. Inoltre, in questo particolare caso ho trovato originalissimi e sorprendenti gli articoli che hai dedicato al significato degli orecchini e delle orecchie forate nell’archetipo e nella cultura femminile.

Evidente il grande lavoro di ricerca da parte tua ed il riscontro così vario ed interessante che hai riscosso dalle commentatrici e (anche più sorprendente) dai commentatori conferma che hai individuato un argomento “sensibile” esplorandolo nella sua complessità.

Ho avuto modo di parlarne a lungo con le mie due nipoti e con mia nuora e voglio dirti che anche loro, da amanti degli orecchini, hanno apprezzato il tuo lavoro su questo tema e si sono rispecchiate su aspetti che tu hai ben sviscerato e che loro già “sentivano” senza averli razionalizzati e che rendono gli orecchini un po’ speciali per via del fascino “rituale” della foratura, atto che non resta nella memoria come un piccolo ma necessario sacrificio, ma come un bel momento “iniziatico” ed emozionante.

Questo può forse spiegare come mai questa antica pratica che sembrava perduta all’epoca dei miei anni giovanili, è stata poi recuperata con tanto entusiasmo dalle generazioni successive ed anche da moltissime donne della mia stessa generazione che hanno deciso di farsi bucare le orecchie fra i 40 ed i 50 anni ed oltre.

A posteriori so che se lo avessi fatto anch’io, assecondando più l’istinto che la ragione, non me ne sarei pentita.

L’interesse di mio marito

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sognare di bucare le orecchie

Ricordo di aver cullato a più riprese l’idea di fare i buchi e ci sono andata molto vicino a 52 anni d’età quando mio marito, con discrezione, mi disse che se avessi avuto il foro ai lobi gli sarebbe piaciuto regalarmi i punti luce per il nostro Venticinquesimo di Matrimonio.

Adesso riflettendoci comprendo che forse anche lui ne intravvedeva l’aspetto “sensuale” ma era troppo rispettoso per chiedermi di sottopormi ad un atto avvertito come doloroso per me.

Sono stata tentata di sorprenderlo arrivando persino ad informarmi presso il gioielliere di fiducia, dotato di apposita “pistola”, ma poi mi sono trattenuta per rispetto a mia mamma che mi aveva risparmiato il “cruento rito” dei miei incubi infantili e perché, nonostante la bellezza degli orecchini a buco, non me la sono sentita di violare l’integrità dei miei lobi con un atto che, sbagliando, percepivo ancora come tribale e concettualmente stridente col progresso e la civilizzazione.

Ho letto con vivo interesse il sogno di Bertina e la ammiro, però io ormai di anni ne ho oltre dieci più di lei e ritengo non avrebbe più senso forare ora i miei lobi assottigliati ed un poco avvizziti dall’incedere dell’età.

Mi sembrerebbe un’esperienza ormai fine a sé stessa.

Avrei dovuto pensarci prima, questo sì.

Peccato non avere avuto quel pizzico di determinazione in più. Però dopo una vita ricca di esperienze e di soddisfazioni posso ritenermi una donna fortunata nonostante questa piccola lacuna, in parte compensata attraverso le mie nipoti.

Ad entrambe ho voluto regalare io i loro primi orecchini d’oro dopo che hanno fatto i buchi.

Il sogno di mia nipote

Una piccola curiosità che forse ti può interessare: dopo averne parlato a lungo, la mia nipote più piccola mi ha detto di aver sognato di accompagnarmi a bucare le orecchie tenendomi la mano per farmi coraggio. Tenera!
Carissimi saluti e grazie Marni!

Replica di Marni

Buongiorno Maria Serafina, grazie per le cose che dici e sopratutto per averci ancora parlato di te.

Un’esperienza preziosa che mi piacerebbe mettere maggiormente in evidenza come ho fatto con altre che ho trovato significative, trasformando questo nostro scambio in un articoletto. Mi autorizzi?

Prima della pubblicazione ti mostrerei la bozza. Ma sentiti libera di rifiutare senza alcun problema, la cosa non inciderebbe minimamente nella stima che sento e nel piacere di averti conosciuta.

Trovo anche bellissimo il sogno fatto da tua nipote, la sua sollecitudine e il suo amore che si esprimono in questo tenerti la mano per consentirti di affrontare una “prova”.

Il sogno le offre così un modo per sentirsi parte attiva di una linea femminile che partendo da sua madre (e da altre donne della famiglia), vira verso la nonna paterna.

Un modo per coinvolgerti e legarti a questo flusso femminile. Che belle immagini!

Un caro saluto e buona giornata Marni

 Replica di Maria Serafina

Buongiorno Marni, ma certo che ti autorizzo e lo faccio con piacere.

La tua richiesta è motivo di gioia e ne sono sorpresa perché temevo di essere persino andata “fuori tema” nel raccontare di me e della mia famiglia.

Ti ringrazio perché grazie ai tuoi articoli ed al nostro dialogo in questi commenti mi hai regalato la possibilità di “chiudere un cerchio” nel modo più bello: facendo i conti, una volta per tutte, con lo strano, forte e lungamente inconfessato sentimento di attrazione/repulsione che ho sempre provato verso gli orecchini e la perforazione auricolare che mi ha accompagnata fin dagli incubi infantili indotti dai racconti “raccapriccianti” delle mie sorelle più grandi.

Un errore di prospettiva

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linea femminile madre figlia

Finalmente ho compreso l’errore di prospettiva: orecchini che non sono belli “nonostante” la necessità di forarsi i lobi, ma lo sono anche “grazie a” questo rito iniziatico antico che, di madre in figlia, è tornato ad unire generazioni di donne attraverso una tappa della femminilità che poi si ricorda con emozione.

Avevo incominciato ad intuirlo quando è toccato alla prima delle mie due nipoti ed io mi sono trovata ad apprezzare istintivamente l’amorevole e materna sollecitudine con cui mia nuora ha accolto il desiderio della bambina accompagnandola a fare i primi buchi in farmacia, come usa adesso, nonostante un po’ di scetticismo da parte di mio figlio.

Mia nuora mi racconta di essersi emozionata tantissimo accompagnando le figlie a fare i buchi alle orecchie. Ho intuito che anche mia mamma non poteva che essere animata da sentimenti di amorevole accudimento quando, armata di spilla d’oro, aveva forato lei stessa i lobi delle mie sorelle per la Comunione.

Purtroppo all’epoca, prima della guerra, i mezzi erano quelli che erano ed i buchi alle figlie li si faceva quasi per dovere, non per assecondare un desiderio della bambina. Ma l’intenzione materna era certamente a fin di bene.

Quella lunga spilla d’oro con cui mia mamma aveva bucato le orecchie alle mie sorelle la possiedo io ed è bel un gioiello vintage che in qualche occasione sfoggio sul cappotto.

Mi hai fatto però realizzare che in famiglia io sono stata l’UNICA ad aver mancato l’esperienza della foratura delle orecchie.

Per questo mi piace moltissimo l’interpretazione che hai dato del sogno di mia nipote che mi “prende per mano” per coinvolgermi integralmente nella linea femminile a cui si sente legata e della quale mi percepisce come parte essenziale. Che bello, grazie ancora.
Buona giornata a te Marni

Aggiornamento a Gennaio 2021

Buongiorno Marni, e buon inizio d’anno a te ed a tutte le persone che in questi mesi hanno scritto tanti appassionanti interventi che ho avuto il piacere di leggere.

Non avrei immaginato che l’articolo tratto dal mio racconto riscuotesse tanto interesse, è stata davvero una bella sorpresa. Anche le mie due nipoti si sono appassionate alla lettura delle varie testimonianze e spesso ne abbiamo parlato fra noi. Sono racconti che vanno anche al di là del sogno descrivendo con diverse sensibilità autentici spaccati di vita che ci raccontano l’evoluzione nel tempo della cultura e del costume.

Alcune fra le persone intervenute, come già Marni prima di tutti, hanno anche provato a spronarmi verso la decisione di forarmi i lobi, nonostante l’età ed il mio punto di vista espresso anche nell’articolo.

La cosa non è passata inosservata alle mie nipoti e pensate un po’, cosa hanno pensato di regalarmi per questo Natale?

Un bellissimo paio di punti luce in zircone montati su graffette in oro bianco con la chiusura a perno e farfallina per lobo forato. Sono piccoli, eleganti, luminosissimi. Proprio due orecchini magnifici, come mi son sempre piaciuti.

Ora non posso certo tirarmi indietro dopo questo inaspettato regalo così stimolante e fatto con amorevole dolcezza. Le mie nipoti non vedono l’ora di accompagnarmi a fare i buchi ed io sento già l’emozione.

Così questo 2021 si annuncia per me all’insegna delle punture, mai così bene accette come ora: quella del vaccino e quelle ai miei lobi che saranno presto rinnovati ed anche “ringiovaniti” da una piccola pietra luccicante. Sto già pregustando il rituale della foratura dei lobi, un’esperienza di vita e femminilità che ormai avevo accantonato definitivamente e che invece si realizzerà proprio come avevate provato a suggerirmi ed inverando il sogno della mia nipote più piccola raccontato anche nell’articolo.

Tutto questo per me ha un importante significato di riconciliazione col passato e di continuità fra le generazioni. Mi sembra anche molto carino apprestarmi a vivere l’esperienza dei buchi alle orecchie all’inverso, cioè da nipoti a nonna, mentre comunemente le tradizioni come questa vengono tramandate dalle generazioni precedenti alle successive. Ma è lo strano scherzo di una certa idea di “modernità” e di “emancipazione” femminile che abbiamo vissuto noi del secolo scorso.

Oltre ai miei migliori auguri per un bellissimo 2021, ringrazio di cuore te Marni ed anche tutte le persone che sono intervenute qui per avere contribuito, insieme alle mie nipoti, a trasformare un sogno (in questo caso un incubo ricorrente raccontato e contestualizzato qui su Guida Sogni), in una nuova esperienza di vita che andrà davvero a chiudere un cerchio nel modo più bello.

 

Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo


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Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Il sogno di Maria Serafina ultima modifica: 2020-05-25T07:00:41+02:00 da Marni