Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata è il sogno-incubo che ha accompagnato l’infanzia di una gentile signora dall’età “importante” che, forse per la suggestione di questo sogno, non ha mai ceduto alla tentazione di forarsi i lobi per mettere gli orecchini. Quando ho pubblicato l’articolo sul simbolismo dell’orecchino e dei fori alle orecchie, pur conoscendone il valore arcaico e rituale, non avrei mai immaginato un tale impatto sui lettori. Da allora periodicamente mi arrivano testimonianze sempre più interessanti da parte di donne ed uomini di tutte le età. E questa volta ringrazio Maria Serafina.
Buongiorno Marni e piacere di conoscerti.
Sono qui per chiederti cosa significa sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata?
Un sogno ricorrente fatto in passato ma che ricordo ancora bene e che gli altri articoli della Guida Sogni su questo tema hanno riportato a galla.
Ma prima di tutto come si conviene mi presento, e spero possiamo darci del tu.
Sono un’attempata signora milanese, una nonna che grazie all’impegno e all’affetto delle due nipoti si è avvicinata con curiosità ad internet in questi ultimi anni.
Sono rimasta davvero sorpresa e incantata dai sogni così solari e dalla bella realtà vissuta in famiglia, in questo tempo pesante di pandemia, raccontata nell’articolo “Sognare cerchi d’oro alle orecchie“dalla giovane Marieclaire, una ragazza che ha appena qualche anno più delle mie nipoti.
Il mio racconto
Ma per converso sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie, sogno ricorrente ed angoscioso che rammento nitidamente in quanto mi ha accompagnata per molto tempo durante la mia infanzia nel dopoguerra e, con meno frequenza, anche in epoche successive, mi ha riportata indietro nel tempo.
Ad entrambe le mie due sorelle maggiori infatti erano stati forati i lobi delle orecchie in prossimità della Prima Comunione come usava in molte famiglie. Se ne era occupata direttamente nostra madre che aveva appreso l’arte da una nostra anziana prozia, utilizzando una lunga spilla d’oro disinfettata a fuoco vivo ed un tappo in sughero.
Mai l’ho vista compiere questo atto cruento perché non ero ancora nata, ma il racconto delle sorelle grandi me ne faceva terrore.
Così sognavo spesso questa scena in cui sfuggivo affannata ed angosciata da mia madre armata di ago rovente ed intenta a perforarmi i lobi.
Che poi invece mamma fosse una santa donna amorevole con le proprie figlie rendeva ancor più stridente ed impressionante il sogno che ho continuato a fare anche molto dopo aver superato la fatidica Prima Comunione a lobi intatti.
La realtà di quel tempo
Perché nel frattempo usi e costumi nella Milano della ricostruzione erano mutati profondamente ed anche mamma e sorelle, nonostante avessero i fori, avevano già abbandonato le tradizionali anelline e monachelle d’oro ed incominciato a preferire per sé stesse gli orecchini di bigiotteria con le clips che erano in voga.
Orecchini non preziosi, ma colorati e fantasiosi da abbinare di volta in volta alla “mise” del giorno ed indossabili da tutte senza sottoporsi a quella foratura che ci sembrava un’usanza antiquata e quasi incivile, perché mutilava il corpo nella sua integrità.
Anche io ho incominciato a mettermi gli orecchini a clips negli anni dell’università e li ho portati ancora per tanti anni nella mia professione di avvocato quando tenevo molto alla cura del mio aspetto.
La verità però è che le clips erano solo un goffo ripiego perché stringevano e facevano assai male senza per questo scongiurare il rischio di perdere l’orecchino.
Avevo quasi 40 anni quando donne e ragazze della Milano bene andavano a farsi bucare i lobi in via Solferino nella bella bottega di Merù.
L’orecchino a buco stava tornando di gran moda però io mi son sempre rifiutata di sottopormi a ciò che continuava a sembrarmi una barbarie “contro natura” anche se ammetto che qualche volta ho vacillato, ci ho pensato ed ho rischiato di cadere in tentazione per il punto luce o la perla a tappabuco che trovo classici intramontabili e perfetti per completare con un tocco di eleganza l’abbigliamento sobrio richiesto dalla mia professione.
Poi però invece di farmi bucare le orecchie ho finito per limitare gradualmente le occasioni per mettermi degli orecchini fino a cessare del tutto anche se oggi, ragionando col senno di poi, penso che se tornassi indietro riconsidererei più seriamente l’idea di forare i miei lobi.
Se avessi avuto una figlia femmina credo avremmo finito per andare a farci fare i buchi assieme.
Il mio presente
Alla mia età non cambierò più la situazione perché penso che ogni cosa abbia un suo tempo ed ormai la mia finestra di opportunità si è chiusa.
Però vedo la gioia ed il piacere con cui le mie due nipoti portano gli orecchini. Hanno i buchini ai lobi fatti per loro libera scelta e desiderio fin da quand’erano ancora bambine, assecondate da mia nuora più che da mio figlio che a torto nutriva qualche riserva.
La più grande ha poi aggiunto qualche altro forellino alle orecchie e si mette tutti piccoli orecchini discreti e delicati, la più piccola l’anno scorso ha messo quel vezzoso brillantino-ino-ino su un lato del naso.
Sono carine, stanno bene, mi piacciono e sono io la prima a dirglielo.
Mi piace osservare gli orecchini che impreziosiscono le orecchie bucate delle altre donne e ne apprezzo il “plus” che, se i monili sono ben scelti (e bene abbinati fra loro per chi ha più d’un buco per orecchio), illumina e completa.
Adesso leggendo gli articoli che hai dedicato a questo argomento ti posso dire che il “rito” della foratura delle orecchie mi affascina anche oltre al lato estetico, perché ho capito che non costituisce violazione della “sacralità” del corpo, ma è una vera e propria celebrazione della femminilità.
Tutto ciò a me è mancato per un fatto generazionale, per il retaggio degli incubi infantili, ma più ancora, direi, per mia indolenza e forse paura del “cambiamento” per quanto piccolissimo.
Permettimi, da avvocato ormai in pensione, di chiedere l’assoluzione con formula piena dell’orecchino a buco, chiedendoti scusa se l’arringa è stata così lunga.
Complimenti per questo magnifico sito che attraverso i sogni fa cultura e ci regala tanti spunti stimolanti su cui riflettere.
Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Marni
Buongiorno Maria Serafina, sei assolta con formula piena! 🙂
E grazie infinite per questo spaccato di vita vario e interessante che condividi con me e i lettori.
I tuoi incubi infantili sono quanto di più normale possa esserci, considerando quello che vivevi allora con i racconti delle tue sorelle e la prospettiva di subire il “cruento rito”, racconti che, come sai, tendono ad influenzare il pensiero e la fantasia ingigantendo il timore.
Mi spiace invece che in seguito tu non abbia voluto provare l’esperienza della foratura dei lobi, ma potresti sempre ripensarci e forse potrebbero essere le tue nipoti ad accompagnarti e a sostenerti in una esperienza femminile così particolare.
Pensa al sogno di Bertina che all’età di 71 anni ha preso questa decisione e a come si è sentita diversa e rivitalizzata. La femminilità non va in pensione anzi, posso confermarti per esperienza personale e professionale che “matura” con il passare degli anni diventando più “piena”, consapevole e soddisfacente e diventa un modello di grazia a cui le giovani donne intorno possono ispirarsi per il futuro.
Grazie anche per l’apprezzamento al mio lavoro e per averne intuito la complessità e l’impegno al di là della formula divulgativa. Un caro saluto Marni
Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Maria Serafina
Buona domenica Marni e grazie infinite a te per la gentile e bella risposta.
Come potrei non apprezzare il tuo lavoro?
L’azzeccata ed avvincente formula divulgativa esalta il grande impegno che profondi per rendere accessibili, senza banalizzare, tematiche di complessità e spessore culturale. Inoltre, in questo particolare caso ho trovato originalissimi e sorprendenti gli articoli che hai dedicato al significato degli orecchini e delle orecchie forate nell’archetipo e nella cultura femminile.
Evidente il grande lavoro di ricerca da parte tua ed il riscontro così vario ed interessante che hai riscosso dalle commentatrici e (anche più sorprendente) dai commentatori conferma che hai individuato un argomento “sensibile” esplorandolo nella sua complessità.
Ho avuto modo di parlarne a lungo con le mie due nipoti e con mia nuora e voglio dirti che anche loro, da amanti degli orecchini, hanno apprezzato il tuo lavoro su questo tema e si sono rispecchiate su aspetti che tu hai ben sviscerato e che loro già “sentivano” senza averli razionalizzati e che rendono gli orecchini un po’ speciali per via del fascino “rituale” della foratura, atto che non resta nella memoria come un piccolo ma necessario sacrificio, ma come un bel momento “iniziatico” ed emozionante.
Questo può forse spiegare come mai questa antica pratica che sembrava perduta all’epoca dei miei anni giovanili, è stata poi recuperata con tanto entusiasmo dalle generazioni successive ed anche da moltissime donne della mia stessa generazione che hanno deciso di farsi bucare le orecchie fra i 40 ed i 50 anni ed oltre.
A posteriori so che se lo avessi fatto anch’io, assecondando più l’istinto che la ragione, non me ne sarei pentita.
L’interesse di mio marito
Ricordo di aver cullato a più riprese l’idea di fare i buchi e ci sono andata molto vicino a 52 anni d’età quando mio marito, con discrezione, mi disse che se avessi avuto il foro ai lobi gli sarebbe piaciuto regalarmi i punti luce per il nostro Venticinquesimo di Matrimonio.
Adesso riflettendoci comprendo che forse anche lui ne intravvedeva l’aspetto “sensuale” ma era troppo rispettoso per chiedermi di sottopormi ad un atto avvertito come doloroso per me.
Sono stata tentata di sorprenderlo arrivando persino ad informarmi presso il gioielliere di fiducia, dotato di apposita “pistola”, ma poi mi sono trattenuta per rispetto a mia mamma che mi aveva risparmiato il “cruento rito” dei miei incubi infantili e perché, nonostante la bellezza degli orecchini a buco, non me la sono sentita di violare l’integrità dei miei lobi con un atto che, sbagliando, percepivo ancora come tribale e concettualmente stridente col progresso e la civilizzazione.
Ho letto con vivo interesse il sogno di Bertina e la ammiro, però io ormai di anni ne ho oltre dieci più di lei e ritengo non avrebbe più senso forare ora i miei lobi assottigliati ed un poco avvizziti dall’incedere dell’età.
Mi sembrerebbe un’esperienza ormai fine a sé stessa.
Avrei dovuto pensarci prima, questo sì.
Peccato non avere avuto quel pizzico di determinazione in più. Però dopo una vita ricca di esperienze e di soddisfazioni posso ritenermi una donna fortunata nonostante questa piccola lacuna, in parte compensata attraverso le mie nipoti.
Ad entrambe ho voluto regalare io i loro primi orecchini d’oro dopo che hanno fatto i buchi.
Il sogno di mia nipote
Una piccola curiosità che forse ti può interessare: dopo averne parlato a lungo, la mia nipote più piccola mi ha detto di aver sognato di accompagnarmi a bucare le orecchie tenendomi la mano per farmi coraggio. Tenera!
Carissimi saluti e grazie Marni!
Replica di Marni
Buongiorno Maria Serafina, grazie per le cose che dici e sopratutto per averci ancora parlato di te.
Un’esperienza preziosa che mi piacerebbe mettere maggiormente in evidenza come ho fatto con altre che ho trovato significative, trasformando questo nostro scambio in un articoletto. Mi autorizzi?
Prima della pubblicazione ti mostrerei la bozza. Ma sentiti libera di rifiutare senza alcun problema, la cosa non inciderebbe minimamente nella stima che sento e nel piacere di averti conosciuta.
Trovo anche bellissimo il sogno fatto da tua nipote, la sua sollecitudine e il suo amore che si esprimono in questo tenerti la mano per consentirti di affrontare una “prova”.
Il sogno le offre così un modo per sentirsi parte attiva di una linea femminile che partendo da sua madre (e da altre donne della famiglia), vira verso la nonna paterna.
Un modo per coinvolgerti e legarti a questo flusso femminile. Che belle immagini!
Un caro saluto e buona giornata Marni
Replica di Maria Serafina
Buongiorno Marni, ma certo che ti autorizzo e lo faccio con piacere.
La tua richiesta è motivo di gioia e ne sono sorpresa perché temevo di essere persino andata “fuori tema” nel raccontare di me e della mia famiglia.
Ti ringrazio perché grazie ai tuoi articoli ed al nostro dialogo in questi commenti mi hai regalato la possibilità di “chiudere un cerchio” nel modo più bello: facendo i conti, una volta per tutte, con lo strano, forte e lungamente inconfessato sentimento di attrazione/repulsione che ho sempre provato verso gli orecchini e la perforazione auricolare che mi ha accompagnata fin dagli incubi infantili indotti dai racconti “raccapriccianti” delle mie sorelle più grandi.
Un errore di prospettiva
Finalmente ho compreso l’errore di prospettiva: orecchini che non sono belli “nonostante” la necessità di forarsi i lobi, ma lo sono anche “grazie a” questo rito iniziatico antico che, di madre in figlia, è tornato ad unire generazioni di donne attraverso una tappa della femminilità che poi si ricorda con emozione.
Avevo incominciato ad intuirlo quando è toccato alla prima delle mie due nipoti ed io mi sono trovata ad apprezzare istintivamente l’amorevole e materna sollecitudine con cui mia nuora ha accolto il desiderio della bambina accompagnandola a fare i primi buchi in farmacia, come usa adesso, nonostante un po’ di scetticismo da parte di mio figlio.
Mia nuora mi racconta di essersi emozionata tantissimo accompagnando le figlie a fare i buchi alle orecchie. Ho intuito che anche mia mamma non poteva che essere animata da sentimenti di amorevole accudimento quando, armata di spilla d’oro, aveva forato lei stessa i lobi delle mie sorelle per la Comunione.
Purtroppo all’epoca, prima della guerra, i mezzi erano quelli che erano ed i buchi alle figlie li si faceva quasi per dovere, non per assecondare un desiderio della bambina. Ma l’intenzione materna era certamente a fin di bene.
Quella lunga spilla d’oro con cui mia mamma aveva bucato le orecchie alle mie sorelle la possiedo io ed è bel un gioiello vintage che in qualche occasione sfoggio sul cappotto.
Mi hai fatto però realizzare che in famiglia io sono stata l’UNICA ad aver mancato l’esperienza della foratura delle orecchie.
Per questo mi piace moltissimo l’interpretazione che hai dato del sogno di mia nipote che mi “prende per mano” per coinvolgermi integralmente nella linea femminile a cui si sente legata e della quale mi percepisce come parte essenziale. Che bello, grazie ancora.
Buona giornata a te Marni
Aggiornamento a Gennaio 2021
Buongiorno Marni, e buon inizio d’anno a te ed a tutte le persone che in questi mesi hanno scritto tanti appassionanti interventi che ho avuto il piacere di leggere.
Non avrei immaginato che l’articolo tratto dal mio racconto riscuotesse tanto interesse, è stata davvero una bella sorpresa. Anche le mie due nipoti si sono appassionate alla lettura delle varie testimonianze e spesso ne abbiamo parlato fra noi. Sono racconti che vanno anche al di là del sogno descrivendo con diverse sensibilità autentici spaccati di vita che ci raccontano l’evoluzione nel tempo della cultura e del costume.
Alcune fra le persone intervenute, come già Marni prima di tutti, hanno anche provato a spronarmi verso la decisione di forarmi i lobi, nonostante l’età ed il mio punto di vista espresso anche nell’articolo.
La cosa non è passata inosservata alle mie nipoti e pensate un po’, cosa hanno pensato di regalarmi per questo Natale?
Un bellissimo paio di punti luce in zircone montati su graffette in oro bianco con la chiusura a perno e farfallina per lobo forato. Sono piccoli, eleganti, luminosissimi. Proprio due orecchini magnifici, come mi son sempre piaciuti.
Ora non posso certo tirarmi indietro dopo questo inaspettato regalo così stimolante e fatto con amorevole dolcezza. Le mie nipoti non vedono l’ora di accompagnarmi a fare i buchi ed io sento già l’emozione.
Così questo 2021 si annuncia per me all’insegna delle punture, mai così bene accette come ora: quella del vaccino e quelle ai miei lobi che saranno presto rinnovati ed anche “ringiovaniti” da una piccola pietra luccicante. Sto già pregustando il rituale della foratura dei lobi, un’esperienza di vita e femminilità che ormai avevo accantonato definitivamente e che invece si realizzerà proprio come avevate provato a suggerirmi ed inverando il sogno della mia nipote più piccola raccontato anche nell’articolo.
Tutto questo per me ha un importante significato di riconciliazione col passato e di continuità fra le generazioni. Mi sembra anche molto carino apprestarmi a vivere l’esperienza dei buchi alle orecchie all’inverso, cioè da nipoti a nonna, mentre comunemente le tradizioni come questa vengono tramandate dalle generazioni precedenti alle successive. Ma è lo strano scherzo di una certa idea di “modernità” e di “emancipazione” femminile che abbiamo vissuto noi del secolo scorso.
Oltre ai miei migliori auguri per un bellissimo 2021, ringrazio di cuore te Marni ed anche tutte le persone che sono intervenute qui per avere contribuito, insieme alle mie nipoti, a trasformare un sogno (in questo caso un incubo ricorrente raccontato e contestualizzato qui su Guida Sogni), in una nuova esperienza di vita che andrà davvero a chiudere un cerchio nel modo più bello.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Caro sognatore, spero che l’esperienza di vita di questa dolce signora milanese ti abbia affascinato e coinvolto.
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Salve Marni, sono un cinquantatreenne che fin da epoca molto precoce, prima ancora dell’adolescenza per quel che riesco a ricordarmi, ha subito in gran segreto e non senza vergogna il fascino irresistibile degli orecchini ed in particolare dei buchi alle orecchie nelle donne. Meglio direi che l’attrazione verso questo dettaglio ha definito i primi embrionali tratti dell’attrazione verso il mondo femminile. Già tempo fa ero rimasto colpito dall’articolo sul sogno di Beppe e dai commenti ma anche dagli altri articoli dedicati a questo tema. Ora voglio farmi coraggio e venire allo scoperto. Anche per me il sogno deformato ed immaginato dell’atto del forare i lobi delle orecchie è stata la miccia che ha acceso i primi “sogni bagnati” Ho però scelto di postare qui la mia esperienza perchè la figura della MADRE è stata punto cardine essenziale per me ( ma anche causa di intima vergogna !! ) in quanto ho iniziato a fantasticare in segreto sui fori alle orecchie osservando ( con finto distacco ) mia madre. Ho notato da altre esperienze che non sono il solo e scoprirlo mi ha consolato.
Essendo nato a fine anni 60 ho vissuto nei miei anni formativi la transizione fra il rifiuto ( direi “ideologico” ) dei lobi forati e la moda imperante degli orecchini con le clips fino all’improvviso “sdoganamento” di massa dell’orecchino per lobo forato che Maria Serafina ha ben descritto, infatti la sua storia per generazione ed estrazione sociale assomiglia tantissimo a quella di mia madre, con la differenza che mia madre ad un certo punto ha ceduto alle lusinghe della moda e ripudiando ( dopo lunga indecisione e ripensamenti ) le sue convinzioni precedenti si è fatta bucare le orecchie nel 1981 ( aveva 44 anni ) approfittando di una promozione della profumeria di cui era cliente ma direi quasi amica della proprietaria. Non so cos’avrei dato per essere presente in quel momento ed osservare l’operazione che è avvenuta una mattina mentre ero a scuola ( primo anno del liceo ) e mi ricordo bene che quella stessa mattina 2 mie compagne di classe erano arrivate con gli orecchini cioè erano andate a farsi i buchi assieme il giorno prima. Avevo gli ormoni che spingevano a palla sotto queste sollecitazioni ed i miei sogni vi si focalizzavano spesso. Non mi sono mai spiegato questa attrazione che ho vissuto colpevolizzandomi, sentendomi strano e diverso ma ancora oggi il lobo delle orecchie per me è il dettaglio sexy per eccellenza in una donna e mi viene spontaneo osservare se è bucato, quanti fori ha e che orecchini mette, dettagli che mi suggeriscono qualcosa di essenziale della sua personalità. Mia moglie predilige le perle e mi è sempre piaciuto, invece quando nostra figlia ha chiesto i primi buchi a 10 anni ho preferito non assistere alla foratura, mi avrebbe creato disagio.
P.S. l’orecchino mi attrae solo sulle donne, non so il motivo ma ne percepisco l’uso maschile come privo di senso e non credo esista un corrispondente maschile del rituale “iniziatico” di ciò che la foratura dei lobi rappresenta per voi donne e son sempre domandato se vi rendete davvero conto della sublime bellezza di quesro evento.
Buongiorno Federico, grazie per la tua testimonianza. Come ti sei accorto leggendo i diversi commenti la “foratura dei lobi” è un tema “caldo” per tanti uomini e sono molto felice che diversi di loro abbiano avuto il coraggio di confidarsi e di condividere questa loro attrazione. E’ sorprendente anche per me nonostante conosca il profondo simbolismo di queste immagini, leggere di quanto influenza abbiano nella psiche maschile ( anche femminile). Grazie quindi per esserti unito a questa community di sognatori e di persone attente ai messaggi dell’inconscio. Un caro saluto Marni
Buonasera gentile Marni, grazie a te. Ancora oggi a distanza di tanti anni mi succede talvolta di sognare l’atto della foratura dei lobi femminili. Non ho mai assistito di persona a questa scena che ormai mi figuro perfettamente per i tanti racconti ascoltati ( senza far trapelare interesse ) e grazie a filmati visti su youtube. Una cosa che non ho scritto ma può essere interessante è che nonostante sia più che “sdoganata” la foratura di parti dell’orecchio diverse dal lobo, non c’è storia: per me è solo e soltanto il lobo forato che possiede quella carica di sensualità irresistibile, ma trovo sensuale anche il lobo femminile mai forato ( rarissimo ormai ) perchè scatena l’emozione di una foratura potenziale possibile. Prima di leggere articoli e commenti qui sul tuo sito ignoravo il simbolismo, grazie per aver affrontato l’argomento.
Voi donne affrontate la foratura dei lobi con gran naturalezza ma la vivete come una tappa importante ( ricordo la bella complicità fra mia moglie e mia figlia quando ha richiesto i buchi ) e da ricordare, ma non so se le donne continuerebbero a forarsi i lobi con questa naturalezza se si immaginassero cosa scatena in tanti fra noi uomini l’accentuazione della sensualità del lobo attraverso l’orecchino infilato, od anche la sola vista del forellino lasciato vuoto.
Salve Federico, in realtà io credo che dietro ai rituali femminili all’origine questa usanza ci sia proprio il simbolismo sensuale e sessuale, simbolismo non palese e diretto, ma mascherato da civetteria, dal desiderio di esaltare la propria bellezza o dal bisogno di ritualizzare una fase di passaggio e di crescita. E penso che tale simbolismo archetipico, inconscio dentro ad ognuno uomo o donna che sia, si riproponga in determinati momenti. Non si spiega altrimenti la comparsa degli orecchini nei sogni delle donne innamorate e desiderose di sedurre il partner, o le attrazioni irrazionali provate dagli uomini verso la purezza ( illibatezza) del lobo intatto o la foratura del lobo. Forse la morbidezza del lobo ed il suo trovarsi in una zona intima vicino al volto e un po’ nascosto dai capelli, favorisce le associazioni con luoghi altrettanto intimi e nascosti. E’ di certo un argomento misterioso e intrigante che continua ad affascinarci. Buona serata Marni
Buona serata a te Marni ed ancora grazie! E’ davvero un argomento affascinante e misterioso questo. Ti aspetteresti che sia l’oggetto di saggistica, articoli, dibattiti e invece nulla cioè si parla di orecchini solo come un qualsiasi accessorio-moda. Eppure “la foratura dei lobi è un’usanza antica e diffusa che riguarda oltre il 90% della popolazione femminile nel nostro Paese” ( come scritto su un depliant che conservo e che diedero a mia figlia quando fece i buchi in farmacia ) a testimonianza di quanto sia sentito il richiamo di questo bellissimo rito a cui ( chi prima e chi dopo ) quasi tutte scelgono di sottoporsi. Tuo il grandissimo merito culturale di avere scoperchiato l’attenzione su un argomento tanto “tabù” quanto è comune è la “pratica rituale” che lo riguarda. GRAZIE!
Buonasera gent. Marni e complimenti per il sito e per avere trattato questo argomento che ha attirato ( anche morbosamente ) le mie attenzioni fin da quando ero ancora bambino. Mi ricordo bene il giorno in cui e’ esplosa l’ attrazione per orecchini e buchi alle orecchie ! Era fine del mese di Maggio 1978 , sabato pomeriggio, io avevo 11 anni e mia madre aveva compiuto 40 anni il giorno prima, era uscita per fare compere in centro e festeggiare insieme a un’ amica. E’ tornata a casa tutta bella soddisfatta con le orecchie bucate e dei piccoli orecchini dorati al centro dei lobi che si era fatta mettere insieme alla sua amica in una profumeria del centro in cui erano forniti di questa assoluta novita’ di cui quel giorno ho sentito parlare per la prima volta “LA PISTOLA” per bucare le orecchie che ha subito colpito nella mia fantasia ( mi immaginavo la profumiera che prendeva la mira per sparare gli orecchini-proiettile sui poveri lobi delle sue clienti ! ) ed anche qualche cosa di piu’ perche’ io dentro di me provavo delle sensazioni che mi mettevano a disagio : la tachicardia e qualcosa che forse non era ancora vera eccitazione erotica ma che pero’ lo e’ sicuramente diventato un po’ piu’ in la’ nel tempo con i miei primi sogni erotici che avevano come oggetto la bucatura delle orecchie ( per come me la immaginavo ).
Non avevo il coraggio per farmi raccontare da mia madre perche’ non riuscivo a trattenere la tachicardia solo a pensarci e mi vergognavo perche’ temevo d’ essere giudicato. Il coraggio l’ ho incominciato a trovare nel corso degli anni 80 quando moltissime compagne di scuola prima alle medie e poi alle superiori, si facevano bucare i lobi ed io chiedevo e mi facevo raccontare l’ “avventura” lontano dallo sguardo materno e scoprendo che a loro faceva moltissimo piacere vedere che un ragazzo notava la novita’ e si interessava ( il mio primo flirt indimenticabile, l’ ho avuto con una ragazza che si era bucata da poco le orecchie ! ), era bello ed eccitante perche’ “scoprivo” l’ altro sesso e “osavo” spingermi un passo oltre nella fissazione che mi eccitava scoprendo anche i limiti del mio auto-controllo per non arrossire e non balbettare mentre facevo domande a lei sui suoi buchi alle orecchie appena fatti. Oggigiorno ripenso alla mia ingenuita’ di allora con tanta nostalgia.
Prima che mia madre si facesse i buchi io sapevo che certe donne ce li avevano anche perche’ nella mia scuola elementare ( ma non in classe con me ) c’ era qualche bambina con gli orecchini e avevo chiesto qualcosa al riguardo pero’ mi era stato spiegato che si trattava di “usanze” di certe famiglie immigrate dal Sud che i buchi alle figlie glieli facevano da neonate quando non ci si ricorda il dolore ( infatti io pensavo che facesse malissimo ) ma non credevo che questa cosa un bel giorno l’ avrei vista anche in casa mia e prima di vedere mia madre coi buchi non credevo nemmeno possibile che qualcuna potesse solo pensare di farseli fare da adulta !
Nella mia famiglia fino a quel momento nessuno aveva i buchi ( solo una delle mie 2 nonne li aveva avuti fatti da bambina ma crescendo li aveva presi in odio, questo pero’ l’ ho saputo solo in seguito ) ma dopo mia madre se li sono poi fatti ancora mia cugina all’ epoca gia’ ventenne e tempo dopo anche mia zia. Le mie nonne disapprovavano invece a mio padre piaceva molto regalare orecchini a mia madre.
Anche a me ( ovvio ) piace regalare orecchini a mia moglie, ma quando e’ toccato a mia figlia fare i buchi ( chiesti come regalo per la cresima ) e’ stato difficile per me accettare l’idea ma poi mi e’ piaciuto che anche lei ce li avesse. Adesso ha 21 anni e nel frattempo ha fatto altri buchi ( 4 + 2 solo sulle orecchie ma non tutti sul lobo ) sempre con la nostra approvazione. Mia madre ancor oggi a 82 anni non fa’ a meno all’ eleganza di un paio d’ orecchini di perla ( i suoi preferiti ) ma io non ho ancora mai avuto il coraggio di parlare di orecchini con lei ne’ ( tanto meno ) di raccontarle cosa ho provato quel giorno che si e’ fatta i buchi.
Da ragazzo ho pensato tante volte di farmi l’ orecchino ma solo per sapere cosa si prova quando si va a fare il buco anche se su di me non mi piaceva un gran che. Non l’ ho mai fatto per paura di essere giudicato e adesso sono contento di non averlo fatto perche’ credo che avrei solo rotto il “mistero”, tanto per voi donne e’ diverso perche’ c’ e’ il fascino rituale e la condivisione reciproca dell’ “evento” che lo rende qualcosa di unico.
Questa e’ stata quasi una confessione. Ho sentito il bisogno di raccontare e provato a farlo brevemente ma non ci sono riuscito, chiedo scusa.
Grazie dell’ attenzione
Andrea
Buongiorno Andrea, sono sempre felice di leggere il punto di vista maschile su questo argomento e mi onora leggere questa tua esperienza che hai definito una “quasi confessione” . Sono felice che tu abbia avuto QUI lo spazio per far emergere ciò che hai provato verso questo rito, il turbamento, l’emozione, l’eccitazione l’eros che ne hai vissuto dapprima in forma istintiva e poi sempre più consapevole. I tuoi sogni portavano a galla proprio queste emozioni che hai sempre avuto pudore a condividere con altri. Ma se avrai la pazienza di leggere i commenti di altri uomini in calce a questo e ad altri articoli sullo stesso tema, ti accorgerai di quanto lo stesso turbamento sia comune e quanto la foratura delle orecchie abbia il potere di colpire in profondità l’immaginario maschile. Ti ringrazio veramente per aver condiviso con noi la tua storia. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Salve Marni, buongiorno e grazie per avere promosso alla ribalta questo argomento. Sono stato un orafo appassionato del mio bel mestiere da cui ho appreso quanto importante sia il momento della foratura degli orecchi per una donna. Non importa a che età ci si decide, è un passo che resta nella memoria ma se n’è sempre parlato poco forse in perché per ciascuna si tratta di un momento molto intimo.
Come orafo ho amato gli orecchini prima e più di qualsiasi altra tipologia di gioiello e vi ho dedicato il meglio della mia arte, ingegno e manualità ed anche studi storici approfonditi.
Ho ricevuto 4 premi importanti per le mie creazioni orafe ed in 3 casi su 4 si è trattato proprio di orecchini, il gioiello che secondo me dovrebbe ornare i lobi d’ogni donna perché completano e mettono in risalto il viso e lo sguardo. Nessun’accessorio esprime e valorizza la personalità di una donna quanto orecchini scelti bene.
I primi orecchini creati da me e meritevoli di riconoscimento erano bellissimi fiori in argento 950 con la fermezza a vite americana, un’alternativa meno diffusa alla classica clip ma più sicura e confortevole per chi la indossava. Oggi li avrei montati con perno e farfallina ma era l’inizio dei ’70 ed eran poche le donne che avevano i fori ai lobi, anzi fra le più giovani quasi nessuna aveva i buchi e la mia era proprio una creazione dal sapore giovanile.
Nel ’74 ho appreso da una rivista di settore che a Milano il gioielliere Merù, proprio quello citato nell’articolo, stava raccogliendo un successo inatteso con i suoi orecchini a gancio per lobo forato e che tantissime ragazze milanesi per poterseli mettere andavano a farsi fare i buchi nella sua bottega. Mi sono detto:ma perché non facciamo lo stesso pure noi? Ho chiesto aiuto a mia madre che mi dava una mano in negozio e che aveva appreso in famiglia l’arte della foratura con ago e sughero tramandata dalle generazioni precedenti. Come cavia si era offerta subito e spontaneamente la mia fidanzata che poi ho sposato qualche anno dopo: mia madre le ha fatto i forellini ad ago ed io ho realizzato per lei il primissimo paio di una linea di orecchini che riprendevano le monachelle tradizionali attualizzandole nel disegno. Sarebbero stati irrealizzabili a clip, hanno ricevuto un premio importante a livello nazionale e sono piaciuti così tanto che pur di riuscire ad indossarli parecchie donne che non avevano i buchi, perlopiù giovani, venivano a farseli fare da mia madre ed anche se il procedimento non era affatto indolore uscivano felici per l’abbellimento conquistato e per aver compiuto un passo che attraeva ma spaventava, infatti mi ricordo che qualcuna alla vista del grosso ago ha rinunciato. Osservavo l’atto della foratura a rispettosa distanza ma con ammirazione prima ancora di essere gratificato nel vedere queste donne disposte a tanto pur di riuscire ad indossare le mie creazioni. Mia madre era brava e precisa ed anche in seguito, quando è arrivata la rapidissima pistola foralobi ha continuato ad essere lei ad eseguire le forature sempre più richieste, prima di passare il testimone a mia moglie ed infine alla nostra commessa che poi ha rilevato la bottega.
Confesso adesso un segreto sempre trattenuto per pudore, cioè che ho sognato tante e tante volte di essere io ad eseguire i fori alle orecchie non solo di mie clienti ma a volte anche di mia moglie e di mia figlia che, fra i 12 e i 30 anni, si è fatta fare 8 fori fra lobi e cartilagine tutti eseguiti da mia moglie e l’anno scorso quando è nato il primo nipotino per ringraziarla d’averci reso nonni le ho voluto realizzare un set di 8 orecchini minimal coordinati in oro rosè pensato apposta per lei che nessun’altra avrà mai uguale. Per mia figlia ho anche sognato che fosse mia madre a farle i forellini col sistema tradizionale dell’ago che aveva un fascino rituale dal sapore antico ma era più selettivo, non per tutte ma solo per le più motivate, e diciamolo pure: coraggiose. Invece sono lieto che grazie alla pistola i fori alle orecchie siano diventati alla portata di tutte quelle che li desideravano.
Per pudore non ho mai forato un solo orecchio. So che molti miei colleghi lo fanno ed anche bene ma io l’avrei considerato un atto quasi sacrilego, cioè preferivo che a compierlo fossero donne che lo avevano già vissuto questo rituale in prima persona. Anche se ci sono uomini che li portano io ho sempre concepito gli orecchini come accessori eminentemente legati alla femminilità. Gli ho sempre disegnati e realizzati per le donne, pensando alle donne. E tante donne l’hanno apprezzati rendendomi orgoglioso.
Nel mio negozio ho assistito per anni con devozione al rito della foratura delle orecchie ormai non più limitata ai soli lobi, cercando di afferrare l’inafferrabile ineffabile senso profondo di una tradizione antica che ha un collegamento diretto e speciale con la femminilità. Con questa devozione ho disegnato e creato tanti orecchini di tipo diverso ed ho avuto la soddisfazione di ammirarli sulle donne che li sceglievano. Tutt’oggi è una gioia scorgere per strada qualche mia creazione sui lobi di donne che non rinunciano alla grazia d’un dettaglio femminile anche con la loro brava mascherina sul viso.
Buonasera Ennio, complimenti per i successi che hai raggiunto con il tuo lavoro e per la passione che hai messo nel rendere felici le donne con le tue creazioni di oreficeria.:-) Una vera e propria arte che spero non vada persa definitivamente. E grazie per averci raccontato la tua storia e la tua esperienza. Sei stato fortunato ad avere tua mamma che ti ha assecondato nella tua richiesta di cominciare a forare i lobi per i nuovi orecchini prodotti, ma sei stato bravo tu nel raccogliere i nuovi stimoli e cambiamenti che erano “nell’aria”. Trovo bellissima e tenera la devozione con cui hai sempre e solo osservato al rito della foratura lasciando che fossero le donne ad occuparsene. Leggo in questo tuo modo di agire grande rispetto e partecipazione emotiva che ti fa onore, anche se non hai dato sfogo al tuo desiderio che è rimasto a livello di sogno. Non ho capito se questo tuo sognare si esprimesse realmente a livello onirico o se era semplicemente un desiderio che tu hai continuamente frustrato.Se erano sogni veri di certo avevano un effetto compensatorio ed equilibratore nel portarti a vivere ciò che, a livello di realtà, ti negavi. Bellissimo ed unico anche il dono che hai fatto a tua figlia. E posso solo immaginare la tua soddisfazione nel vedere le tue creazioni ancora alle orecchie delle donne per via.Sarebbe bello poterne vedere qualcuna. Grazie infinite per avere partecipato ad arricchire con il tuo racconto questa parte della Guida Sogni che sta diventando sempre più interessante. Un caro saluto Marni
Buongiorno Marni e buon inizio d’anno a te ed a tutte le persone che in questi mesi hanno scritto tanti appassionanti interventi che ho avuto il piacere di leggere. Non avrei immaginato che l’articolo tratto dal mio racconto riscuotesse tanto interesse, è stata davvero una bella sorpresa. Anche le mie due nipoti si sono appassionate alla lettura delle varie testimonianze e spesso ne abbiamo parlato fra noi. Sono racconti che vanno anche al di là del sogno descrivendo con diverse sensibilità autentici spaccati di vita che ci raccontano l’evoluzione nel tempo della cultura e del costume. Continua a LEGGERE—>>
Buongiorno Maria Serafina, che bella sorpresa di inizio anno ritrovarti qui sulla Guida Sogni a condividere la tua nuova esperienza! Un’esperienza entusiasmante che mi ha stupito e commosso e che spero sappia entusiasmare anche i lettori. Aggiungerò questo tuo messaggio in calce all’articolo. Sono troppo importanti i risvolti di tenerezza nel rapporto con le tue nipoti e la loro sorprendente iniziativa! Tutto ciò ha dell’incredibile non fosse che, per esperienza, so quanto possono essere profondi e magici alcuni sogni e come possano agire da “motore” per portarci in aree della vita ancora inesplorate. Ti ringrazio di cuore per aver condiviso con noi questa grande e bella novità e ti auguro un anno ricco di soddisfazioni e di bellezza con i tuoi nuovi punti luce alle orecchie. 🙂 Un abbraccio Marni
Buongiorno Marni e buongiorno Maria Serafina. Entro in punta di piedi e chiedendo scusa per l’ingerenza ma non posso trattenermi dal dirvi che l’aggiornamento a gennaio 2021 mi ha più che entusiasmata … mi ha proprio commossa! Cara Maria Serafina, posso dirti che hai due nipoti eccezionali? Ti hanno fatto un regalo meraviglioso che va molto oltre la bellezza degli eleganti tappabuco di zircone che presto ringiovaniranno i tuoi lobi ed illumineranno il tuo viso ed il tuo sorriso. In primo luogo le tue nipoti ti hanno voluto regalare un’esperienza unica e ricca di significato che sarà bellissimo vivere ed assaporare insieme a loro e che spero presto ci racconterai con un nuovo aggiornamento. Hai notato? Due nipoti = due orecchini e due fori: uno ciascuna. Quando ti accingerai alla foratura penso sarebbe carino dedicare ciascuno dei due buchini alla nipote corrispondente.
Un regalo così è la testimonianza di Valori importanti di un raro dolcissimo livello di complicità femminile fra nonna e nipoti di cui puoi andare davvero orgogliosa! raccogli i meravigliosi frutti che hai seminato col tuo esempio.
Spero di leggere presto un aggiornamento anche da Stefanella che per questo 2021 aveva manifestato il proposito di poter finalmente risplendere mettendo i bellissimi orecchini col brillante ereditati dalla mamma.
Un caloroso abbraccio con l’augurio di un Anno Nuovo davvero splendente!
Buongiorno Nora, grazie per il tuo dolce intervento, spero veramente che Maria Serafino lo legga e si senta felice per tutto questo sostegno ricevuto. Io lo sono per lei 🙂 Chissà che anche Stefanella non prenda una decisione così importante! Come resistere di fronte a tanto incoraggiamento? Un abbraccio a te e buon anno 🙂
Marni, Nora, un caro saluto a voi carissime. Hai visto Marni quanta complicità femminile ha incoraggiato la tua Guida Sogni! Grazie per il vostro affettuoso sostegno. Ho ottimi motivi per ritenermi una donna ed una nonna fortunata.
Grazie Nora, mi piace molto il tuo suggerimento di dedicare ciascuno dei due forellini ad una nipote ed ho deciso che, nel momento in cui mi bucheranno i lobi, mi farò stringere la mano da ciascuna delle due a turno, proprio come nel sogno che fece la mia nipote più piccola raccontato pure nell’articolo.
Vi aggiornerò certamente non appena l’atto sarà compiuto. Infine saluto Stefanella e mi unisco al vostro invito ed incoraggiamento nella fiduciosa attesa di leggere un suo aggiornamento.
A presto.
Buongiorno Marni, che bella sorpresa mi hai fatto tu, andando ad aggiornare l’articolo con le ultime novità!
Sono d’accordo con te, ha davvero dell’incredibile ciò che è riuscito ad innescare un antico e disturbante incubo che mi ha accompagnata fin dall’infanzia. Anche dopo gli 80 anni la vita può ancora essere molto sorprendente. Però vorrei sottolineare che il mio sogno non avrebbe mai potuto “agire da motore” se, dopo una vita, non avessi smesso di tenerlo per me e non mi fossi decisa (con un pizzico di coraggio) a raccontarlo in tutti i suoi risvolti, condividendolo con te ed i lettori di Guida Sogni.
Grazie ancora per l’opportunità che mi hai regalato commentando il mio sogno ed evidenziando la mia esperienza in un articolo che ha stimolato sorprendenti racconti di tante altre persone, ispirando le mie care nipoti che ti mandano un saluto ed i loro auguri. Assieme a loro ricambio il tuo abbraccio.
Grazie a te, cara, per il tuo coraggio, il tuo spirito e la tua splendida energia 🙂 Marni
Salve Marni.
Ho letto la storia della vita di Maria Serafina raccontata attraverso gli orecchini e scritta stupendamente bene. Il sogno che la atterriva da bambina, quello della sua mamma che le voleva forare le orecchie armata di spillone d’oro arroventato sulla fiamma io l’ho vissuto davvero nella mia realtà. Non era l’epoca delle sorelle di Maria Serafina ma udite udite…. il 1985 e ne conservo un ricordo per niente brutto e spaventevole ma dolce e tenero nonostante il dolore patito che dopo tutti questi anni mi ricordo ancora bene
Un sabato sera è venuta a farci visita mia zia con mia cugina più grande che aveva credo 12 anni ed aveva appena fatto i buchi alle orecchie, regolari dall’orefice e con la pistola. Lei era il mio modello, io avevo 7 anni e impazzivo vedendole gli orecchini a buco proprio come quelli che portava mia mamma e le donne grandi, li volevo assolutamente e ho incominciato subito a chiederli con insistenza! Mia mamma non era contraria a farmeli fare ma avrei dovuto pazientare fino al martedì che avrebbe riaperto l’oreficeria in paese. Ma io frignavo che li volevo subito e non so che le è preso a mia mamma che a ripensarci è stata veramente una pazza mi ha detto “se proprio li vuoi subito i buchi te li faccio io ma se accetti guai a te se ti lamenti.”
Chiaro che la sua intenzione era di spaventarmi per farmi pazientare ma io ero così vogliosa di orecchini e impaziente che ho accettato senza neanche penarci e mia mamma ha davvero proceduto forandomi i lobi con lo stesso sistema con cui erano stati forati a lei da mia nonna proprio in vista della sua Prima Comunione dunque alcol rosso in abbondanza, spillone d’oro disinfettato sulla fiamma e un pezzo di patata tenuto dietro il lobo.
è una bella gara chi è stata più determinata fra me e mia mamma quella volta! io non ho cacciato un fiato anche se mi ha fatto malissimo ma la voglia di avere gli orecchini era così grande che ho sopportato contenta di farlo ed alla fine ero felicissima e orgogliosa più che mai. Invece mia mamma mi ha fatto due buchini perfetti che utilizzo ancora con immensa gioia visto che adoro gli orecchini.
Per tanti anni abbiamo riso di quel momento ricordandolo sempre con tanta tenerezza e nostalgia. Infatti ora che mia mamma non c’è più di solito quando la sogno rivivo proprio l’atto di farmi bucare le orecchie da lei ed in sogno sono adulta, non bambina, ma mi godo ed assaporo l’emozione e l’atmosfera di quel giorno. Ho anche sognato di affidare a mia mamma le orecchie di mia figlia che ha voluto anche lei mettere gli orecchini a 7 anni ma ovvio che i buchi glieli ho fatti fare in oreficeria con la pistola. però appena è stato possibile sostituirle gli orecchini da sparo con quelli d’oro le ho voluto mettere gli stessi che mia mamma aveva messo a me quel giorno e che erano gli stessi che avevano messo a lei per la Comunione. Pensa che mia figlia si è talmente affezionata a quei due minuscoli orecchini di sapore retrò che si è fatta fare apposta altri 2 buchi ai lobi dove ormai li tiene fissi e le stanno benissimo.
Auguro a te Marni e a tutti un bellissimo 2021 !
Buongiorno Cecilia, che bella storia che ci hai raccontato! E’ commovente pensare al tuo desiderio e alla tua determinazione nell’ottenere i buchi per gli orecchini! Ma, nonostante,la tua tenera età, non mi stupisce. So che ci sono bambine ancora più piccole di te che li desiderano e si sottopongono alla procedura con coraggio. Certo che anche tu e tua madre siete state coraggiose. Donne coraggiose! 🙂 E che bello che ora la tua figliola porti gli stessi orecchini! Mi sembra un bel passaggio di testimone intergenerazionale. E penso che i tuoi sogni in cui rivedi tua madre intenta a forarti le orecchie con lo spillone d’oro, abbiano lo scopo di rievocare tua madre proprio attraverso quell’immagine che per te è stata così importante ed unica. Un’immagine che è divenuta simbolo del vostro legame di sangue che continua oltre il passaggio della morte fisica. Un bel sogno dunque. Devi sentirti fortunata. Ti mando un caro saluto e ricambio di cuore gli auguri per il nuovo anno. Marni
Ciao Marni. Sono anch’io una di quelle che hanno compiuto questo passo fondamentale poco prima del matrimonio. Ovviamente parlo dei buchi alle orecchie che non mi erano stati fatti da bambina. Da ragazza non portavo gli orecchini neanche a clip ma per una sposa è diverso: capelli tirati su, desideravo una perla ai lobi per sentirmi completa con l’abito nuziale. Ricordo che non trovavo il modo di indossare gli orecchini con le clip: o stringevano come morse o scivolavano via, così ho fatto questo atto di estremo coraggio.
Anno 1976, a farmi i buchi fu il gioielliere da cui si serviva la mia famiglia e da cui abbiamo anche preso le fedi. Non c’erano le pistole per forare i lobi così mi ha fatto i buchi a mano con minuscoli orecchini d’oro a cerchietto appuntiti sull’estremo. Avevo molta paura ma ero determinata al sacrificio per beltà. Fece male, il secondo più del primo, un dolore breve ma intenso che ricordo bene, seguito da un senso di indolenzito persistente. Fece un po’ male anche quando la settimana successiva il gioielliere gentilmente mi sostituì lui stesso i cerchietti con le perle, mancavano solo 3 giorni al matrimonio e i buchini erano ancora “freschi”. Devo dire, ne valeva la pena. Non era una decisione scontata ma ne ero così soddisfatta e mi sentivo bella per me e per il mio sposo. Da allora non ho smesso più di portare gli orecchini e li ho amati.Gli orecchini hanno segnato il mio essere e sentrmi una donna sposata più ancora della fede nuziale.
Mi piacerebbe avere uno o due buchi in più alle orecchie ma non mi sono decisa quand’ero più giovane e alla mia età mi sembra tardi ormai.
Spesso io ho sognato di accompagnare una bambina a bucare le orecchie. Adoro gli orecchini sulle bambine, piccoli cerchietti d’oro o punti luce sono deliziosi. Se avessi avuto una figlia e lei fosse stata daccordo glieli avrei fatti mettere volentieri già dai 3 o 4 anni in su. Non l’ho avuta ma ho una nipotina di 8 anni che ha fatto i buchi quando ne aveva 5. Glieli hanno fatti in farmacia, ormai è quasi indolore.Ce l’ha portata la sua mamma, io non c’ero e mi è dispiaciuto. Per me avrebbe significato molto accompagnarla. Però adesso porta ai lobi i cerchietti d’oro con cui avevano fatto i buchi a me.
Mi è piaciuto leggere le altre testimonianze e mi sembrava bello aggiungere la mia.
Grazie e auguri di serenità per le Feste e l’anno che verrà.
Cara Pia grazie anche a te per le tua testimonianza. Che decisione e che forza hai avuto. Avevi un’idea molto chiara della sposa che dovevi essere! complimenti! E trovo molto bello e interessante ciò che scrivi: “Gli orecchini hanno segnato il mio essere e sentirmi una donna sposata più ancora della fede nuziale.” In effetti gli orecchini e soprattutto la foratura dei lobi ritualizzano una fase di passaggio importante per la femminilità e nel tuo caso il passaggio è stato quello del matrimonio. Mi dispiace che tu non abbia potuto accompagnare la tua nipotina, ti capisco, ma consolati pensando che oltre a portare i tuoi orecchini avrai l’occasione in futuro di regalargliene altri. 🙂 Ti mando un caro saluto e ricambio gli auguri di pace e serenità per le prossime feste.
salve gentile Marni.
il sogno di cui ti scrivo e’ recentissimo e riguarda anche nel mio caso mia madre e un paio d’orecchini.
ho sognato mia madre, che e’ morta gia’ diversi anni fa ma che nel sogno era come se fosse ancora fra noi che, per Natale mi aveva regalato un prezioso paio d’orecchini col brillante ed io passato lo stupore (mai mi ha regalato dei preziosi) mi sentivo tantissimo in colpa verso di lei perche’ essendo sprovvista dei fori ai lobi non me li potevo mettere.
io non mi sono fatta mai forare i lobi perche’ quand’ero piu’ giovane mi disgustava solo il pensiero di infilarsi un gioiello attraverso una ferita che mi faceva pensare alle raccapriccianti pratiche tribali tipo l’osso attraverso il naso o i piattelli labiali visti nei documentari sulle regioni piu’ sperdute del pianeta che quand’ero ragazza venivano proposti spesso dalla tv.
nella mia famiglia i fori alle orecchie non si erano usati piu’ per tanto tempo. mia madre quando se li e’ fatti fare era la prima ad averli dopo le mie bisnonne, era nel 77 e io avevo 16 anni, lei voleva coinvolgere anche me per farci i fori tutt’e due assieme pero’ io mi sono rifiutata categoricamente di infliggermi una cosa che a pensarla su di me mi faceva ribrezzo. mia madre invece era entusiasta dei suoi lobi forati.
ho rifiutato anche quando mio marito candidamente mi ha suggerito di pensarci a farmi i buchi dopo che mi ero tagliata i capelli corti e poverino, credo di averlo fulminato con gli occhi per quella richiesta anche se adesso che lui non c’è più (e mi manca tanto) credo che se potessi tornare indietro sarei meno drastica perche’ penso: un marito che ti vorrebbe vedere cogli orecchini significa che ha occhi per te, che ha attenzioni e ti ama.
c’è da dire che mia madre era una donna bella, molto curata e sempre elegante all’ultima moda. io l’ho sofferta e tanto perche’ da ragazza per me era un modello di femminilita’ quasi perfetto e irraggiungibile che mi faceva sentire sempre inadeguata esattamente come mi sono sentita inadeguatissima nel sogno per non essere in grado di adoperare gli orecchini che mi aveva appena regalato, cioe’…..mi sentivo in colpa!
i gioielli di mia madre ce li ho io, qualcuno anche prezioso ma i suoi orecchini me li tengo conservati gelosamente in una scatola che non apro mai pero’ anche se non ho mai sentito l’impulso di poterli indossare ci tengo ad averli io benche’ inutilizzati perche’ sono ricordi importanti.
SAlve Dorella grazie a anche a te per aver raccontato la tua esperienza di vita e per aver condiviso questo sogno così significativo. Un sogno che continua a riproporti qualcosa che hai sempre rifiutato e ancora adesso sembra un interessarti. Ma evidentemente non è del tutto così, perchè la madre del sogno che ti regala i preziosi orecchini è probabilmente il simbolo di una parte di te rinnegata, cioè un aspetto della tua personalità che non ha accesso alla coscienza, una parte che forse gli orecchini li avrebbe voluti ed amati. E che ti porta al senso di colpa per non aver ceduto ai fori a qualcosa che anche tuo marito avrebbe voluto ma forse, e soprattutto, per non essere “come tua madre”. Quindi io credo che il sogno sia legato soprattutto al senso di inadeguatezza che senti e che probabilmente riflette qualcosa di preciso che vivi in qualche ambito della tua realtà ( e della tua femminilità). Un caro saluto tanti auguri per le prossime festività e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
salve Marni, mile grazie per avermi spiegato i retroscena del mio sogno che a ben pensarci ci stanno tutti.
getto la maschera e ti dico perche’ quella parte di me che gli orecchini li avrebbe voluti ed amati esiste davvero. infatti a parte l’avversione fisica che provavo da ragazza al solo pensiero di forarmi i lobi come aveva fatto mia madre, resta il fatto che vederle indosso gli orecchini non mi disturbava affatto perche’ le donavano cosi’ come spesso mi piace osservarli alle orecchie delle altre. pero’ anche se col tempo e l’abitudine mi sono sempre piu’ pacificata con l’idea della perforazione dei lobi resta un fatto che io non mi sono mai messa nemmeno degli orecchini con clip. questo dovuto all’insicurezza sul mio aspetto inasprita dal confronto (perso) con la perfezione femminile di mia madre.
gli orecchini attirano gli sguardi altrui verso il viso ed io sono sempre stata a disagio quando vengo fissata quindi orecchini manco a parlarne. lo sguardo di mio marito su di me invece no, mi faceva piacere. per quello dico che oggi con lui sarei stata meno drastica.
nella scatola con gli orecchini di mia mamma ce ne sono di molto belli, sia quelli a buco che con clip che si metteva prima di forarsi i lobi. lei portava con gran stile ma restano legati al suo ricordo.
di nuovo grazie ed anche da me l’augurio di BUONE FESTE a te ed ai visitatori del sito.
Buongiorno Dorella, è possibile che questo sogno sia arrivato prorpio per aiutarti a far pace con te stessa? Per guarire il tuo senso di inadeguatezza? Per trovare il TUO personalissimo modo di esprimere la tua femminilità? Prova a rifletterci. Un caro saluto marni
Salve Marni, buon pomeriggio. Sono venuto sul tuo sito per il Sogno Planetario 2020 ma sono stato catturato da questo argomento e da questo articolo in particolare che mi riporta a memorie di famiglia. Ho avuto nonni gioiellieri e lo è stata anche mia madre che ne ha raccolto l’eredità portando avanti il negozio fino a 3 anni fa. Perciò ho visto innumerevoli volte mia madre forare i lobi delle sue clienti o delle loro figlie e occasionalmente anche di qualche ragazzo. Mi è stato raccontato che in precedenza se ne occupava mio nonno che forava i lobi affilando ben bene la tige ad un paio di orecchini d’oro che poi disinfettava e bucava infilandoli a mano con l’aiuto di un fondello in sughero. Mia madre invece adoperava la classica pistola che faceva meno male e negli anni di buchi così ne ha fatti moltissimi a persone di tutte le età. Proprio gli orecchini sono stati e sono ancora i gioielli prediletti da mia madre che li colleziona e ne possiede anche esemplari antichi di gran pregio e bellezza.
Sono sicurissimo che se la sig. Maria Serafina fosse passata dal negozio di mia madre ne sarebbe uscita con le orecchie forate perchè con la sua passione riusciva a persuadere anche le clienti più riluttanti e timorose che poi, dopo aver fatto i buchi, non se ne pentivano mai.
La pratica dei fori ai lobi (vista e rivista in negozio) mi ha sempre affascinato nella sua ritualità e catturato la mia attenzione più di quanto non lo volessi ammettere, credo per quel dolore implicito (inflitto e ricevuto) che però non diminuiva la gioia di scoprirsi subito più bella con gli orecchini nuovi. Mi immaginavo la soddisfazione per avere superato quella che a me sembrava una prova di coraggio (ma so che voi donne non la vivete esattamente così) specie se si trattava dei primi buchi, cioè quelli che mia madre chiamava “i due fondamentali” convinta che ogni donna ce li dovesse avere.
Ma c’era una cosa che per me era un pugno nello stomaco cioè quelle volte in cui venivano portate a fare i buchi bimbette neonate o così piccole che non erano ancora in grado di esprimersi. Questa cosa nel tempo è diventata più frequente man mano che il quartiere è diventato multietnico ma anche delle mamme italiane lo richiedevano. Io ho sempre disapprovato e mi ricordo i pianti disperati delle povere bimbe tenute ferme nel retrobottega dalle loro mamme o dalla commessa per riuscire a farle anche il secondo buco. Naturalmente ho sempre disapprovato e lo dicevo anche a mia madre, solo che lei mi rispondeva che bisognava portare rispetto per le altre culture e per le tradizioni diverse dalle nostre (a ripensarci è una bella lezione di tolleranza) e che se non glieli avesse fatti lei sarebbe finita che a queste bimbe i buchi glieli avrebbero fatti con sistemi casalinghi inadatti, facendole più male e rischiando brutte infezioni o che da grandi si ritrovassero i buchi nella posizione sbagliata. Mia madre in tutto questo riusciva a mantenere la lucidità di studiare bene il piazzamento del forellino immaginando come sarebbe potuto crescere il lobo perchè la viveva come una “missione” anche nell’interesse della stessa bambina.
Quando mia figlia era più piccola mi è successo parecchie volte di sognarla sotto le grinfie della nonna che le forava le orecchie anche se mia madre non lo avrebbe mai fatto. Era un sogno orribile in cui provavo colpa per non avere protetto abbastanza mia figlia e ricordo che delle volte mi svegliavo di soprassalto. Ho ancora rifatto questo sogno poco tempo fa’ dopo che mia moglie e mia madre le hanno proposto di mettere gli orecchini per i 6 anni (avvertendola onestamente che le avrebbe fatto un pochino di male) ma lei non se l’è sentita e ha detto che lo farà quando sarà un po’ più grande. Anche se gli orecchini sulle donne mi piacciono molto non vedo che fretta ci sia, se dipendesse da me preferirei che mia figlia li mettesse non prima dei 14-15 anni ma so che presto mi dovrò rassegnare.
Buonasera Mirko, grazie per aver raccontato la storia tua e della tua famiglia e sopratutto per aver parlato di tua madre con la sua passione contagiosa per gli orecchini capace di convincere anche le donne più riluttanti. Chissà! Forse se veramente Maria Serafina l’avesse incontrata, ora sfoggerebbe un bel paio di perle o di brillanti alle orecchie. E mi ha colpito anche la lezione di tolleranza di tua madre. Quanta saggezza e quanta intelligenza nelle sue parole! Ma capisco anche il tuo punto di vista sui fori fatti troppo presto alle bambine e lo condivido. Penso che la cosa migliore sia sempre aspettare che sia la bambina o la fanciulla a chiedere e che quindi i fori alle orecchie nascano da un desiderio preciso. Ma ci sono bambine che questo desiderio lo maturano presto. La mia primogenita a 3 anni ha voluto gli orecchini, sembra impossibile, ma è proprio così. Ed io l’ho accontentata. Quanto ai tuoi sogni riflettono i tuoi timori ed il tuo senso di protezione (legittimo) nei confronti di tua figlia. Stia tranquillo e veglia su di lei affinchè il tutto avvenga solo quando lei lo chiede. E’ sempre la cosa migliore. Un caro saluto e te e a tutte le tue donne 🙂 Grazie per il tuo MI PIACE All’articolo marni
ps. spero veramente che anche tu partecipi al rito del sogno planetario
Buona sera Marni e grazie per la tua risposta! Parteciperò certamente al rito del Sogno Planetario ed anzi approfitto della tua gentilezza per chiederti qualche delucidazione: l’email da inviare a oniros@oniros.fr deve essere tradotta in francese? In ogni caso trascriverò la mia esperienza di sogno anche nel tuo spazio commenti, giusto?
Tornando invece ai fori alle orecchie dopo averti scritto il mio commento ho letto con più attenzione quelli degli altri ed ho anche scoperto altri articoli che hai dedicato a questo argomento, davvero interessanti anche per le esperienze raccontate da lettrici e lettori. Così ho scoperto di non essere l’unico maschio affascinato in modo più o meno “segreto” da questo vero e proprio rituale così importante per voi donne indipendentemente dall’età a cui decidete di sottoporvi. Ne ho parlato con mia madre e posso dirti che si identifica quasi completamente con l’esperienza raccontata dalla sig. Jacqueline che ha forato le orecchie per tanti anni nella sua profumeria. L’unica differenza è proprio quella che mia madre accettava di fare i buchi anche a bambine molto piccole, anche se aveva valide motivazioni se era chiaro che le loro madri l’avrebbero fatto comunque.
Ci è piaciuto leggere che la sig, Jacqueline ha dovuto pazientare a lungo prima che la nipote le chiedesse di forarle i lobi ma poi è stata una gioia per entrambe. Prima o poi succederà la stessa cosa anche con mia figlia. Non tutte le bambine sono precoci come la tua che però sono sicuro fosse bellissima coi suoi orecchini così fortemente desiderati già a 3 anni. Hai fatto bene ad accontentarla ma ti dico che io e mia moglie non ce la saremmo sentita così piccola, anche se mia madre conferma per sua esperienza che a 3 anni certe bambine possono già avere le idee molto chiare.
Visto che questi commenti sono diventati l’occasione per raccogliere diverse esperienze sulla foratura delle orecchie anche al di là dei sogni spero di potere arricchire la vasta raccolta contribuendo con qualche ricordo dalla mia famiglia.
Mio nonno come detto forava i lobi affilando ben bene la tige dell’orecchino che usava direttamente per forare a mano ed era molto abile e veloce nell’operazione. La sua tecnica era un affinamento di quella usata da suo padre che invece utilizzava un grosso ago e poi inseriva l’orecchino d’oro nel foro appena fatto ma chiaramente si soffriva al momento del buco e di infilarci poi l’orecchino. Nella gioielleria di famiglia la foratura dei lobi è rimasta ancora molto richiesta fino durante gli anni 50 quando ancora moltissime bambine venivano portate a fare i buchi prima della Comunione o della Cresima ma c’erano anche ragazze a cui non erano stati fatti da bambine che sceglievano di farseli fare in vista del matrimonio. Trovo interessante che nella maggior parte dei casi si facessero coincidere i primi orecchini con una tappa (sacramento religioso) importante. Poi dalla fine degli anni 50 circa le richieste di foratura si sono fatte via via più rare e sono pure diminuite le vendite di orecchini preziosi con la preferenza delle donne verso quelli a clip di bigiotteria.
Mia madre da bambina ha implorato mio nonno di forarle i lobi ma il nonno non ne voleva sapere. Alla fine lei si è fatta fare i buchi da adulta partecipando ad una dimostrazione dell’attrezzo foralobi ad una fiera campionaria. Era la famosa “pistola” che mia madre ha deciso di acquistare per il negozio. Anche se mio nonno ci era rimasto male aveva avuto ragione lei perché grazie alla locandina in vetrina in poco tempo tantissime donne che non avevano ancora i buchi sono andate a farseli fare a pistola da mia madre e le vendite di orecchini sono decollate quasi all’improvviso grazie soprattutto alle tante ragazze che si sono appassionate agli orecchini ed hanno incominciato a farsi fare anche più di un buco per lobo. Negli ultimi anni, con le pistole di ultima generazione mia madre forava anche l’elice (cartilagine) dell’orecchio e il naso ma anche se le piaceva assecondare queste civetterie della clientela lei è rimasta con un solo foro per lobo.
Solo dopo che ci frequentavamo già da qualche tempo ho scoperto che mia moglie si era fatta bucare le orecchie proprio da mia madre quando era ragazzina ma dopo lunghe discussioni con i suoi genitori che non volevano, infatti anche per loro era “una barbara usanza”. Ma col tempo cambiano anche le convinzioni, così parecchi anni dopo anche mia suocera si è ricreduta e si è lasciata convincere da mia madre a farsi fare i buchi, apposta per potersi mettere un bel paio di orecchini al nostro matrimonio e non ha mai più smesso di portare degli orecchini.
Un caro saluto a te, arrivederci per il Sogno Planetario!
Buongiorno Mirko, che coincidenza innamorarsi proprio della ragazza a cui tua madre aveva forato le orecchie! Che bella storia, mi piace anche l’idea di tua suocera che si è forata le orecchie per il vostro matrimonio confermando che sì, molto spesso la foratura delle orecchie viene decisa in relazione a qualche evento importante della vita, una fase di passaggio che in qualche modo ci coinvolge e che inconsciamente viene ritualizzata ( ed onorata). Bello! Per il sogno planetario, puoi inserire il tuo sogno anche fra i commenti al mio articolo, ma non sei obbligato, sentiti libero di farlo oppure no. Quanto a spedire ad Oniros se conosci il francese ed hai voglia di tradurre ok, altrimenti lo invierai in italiano. E’ dal 2006 che Roger mi invia le istruzioni per il sogno planetario e non si aspetta certo che tutti conoscano il francese. Io lo manderò in italiano visto il mio francese è troppo arrugginito. Un caro saluto a te e tanti auguri per le prossime feste. 🙂 Marni
Buon pomeriggio Marni e grazie per le spiegazioni sulla partecipazione al Sogno Planetario. Ho paura che anche il mio francese (scolastico) sia piuttosto arrugginito, dunque anch’io scriverò tutto in italiano.
Sai, che mia madre avesse forato le orecchie della ragazza di cui mi sono innamorato ed ho poi sposato è una cosa molto carina ma non così improbabile visto che qui nella nostra zona (un comune della provincia di Piacenza) fra gioiellerie e profumerie non c’erano più di 4 o 5 posti in cui potevi andare a farti i buchi e mia madre era forse quella che ne eseguiva di più.
Ti sembrerà incredibile ma pensa che mia madre si divertiva a lasciare di stucco le sue clienti perché le bastava osservare i loro lobi per indovinare con quasi assoluta certezza chi era stato a forarglieli! La scelta del punto su cui andare a bucare è molto importante e ognuno ha il suo “stile di foratura” ma devo dire che mia madre eccelleva, anche nella bella spaziatura fra i fori per le donne che le richiedevano di farsene aggiungere altri.
Tantissimi auguri anche a te ma tornerò ancora per il Planetario!
A presto Mirko 🙂 marni
Buongiorno Marni!
Ero ragazzina in un’epoca – anni sessanta – in cui i buchi alle orecchie se non te li avevano fatti da bambina non li avresti mai più avuti.
Almeno così si pensava.
Mia mamma era moderna: i buchi non me li fece.
Mia nonna apparteneva a un’altra epoca e un’altra cultura: mia mamma infatti aveva i buchi!
Glieli aveva fatti la nonna stessa con le sue mani usando aghi fini da ricamo, filo di cotone, alcol e un pezzetto di patata da metter dietro per spingere meglio l’ago.
Veniva fatto passare il filo e annodato a formare un anello, poi lasciato nel lobo della povera bambina affinché si formasse il buco, per sostituirlo di lì a poco con un vero orecchino d’oro, dono per la Prima Comunione.
Mia mamma era stata bambina orgogliosa delle navicelle d’oro conquistate col sacrificio dei suoi lobi ancora teneri. Ma il dolore patito in nome di quel rituale ancestrale non l’ha mai dimenticato.
Mia mamma adulta, però, preferiva gli orecchini a molletta: quella era la moda negli anni del boom economico.
Mia mamma non rinnegava il passato: quand’ero bambina la vedevo compiere il rituale fascinoso di mantenersi aperti i buchi facendovi passare attraverso un ago da cucito infilato dalla parte della cruna. E allora mi facevo raccontare da lei perché nelle sue orecchie c’erano quei buchi e come le erano stati fatti.
La storia delle orecchie bucate di mia mamma mi inorridiva ed ancor più mi ammaliava: come aveva potuto la mia dolce nonnina aver tanto sangue freddo da perforare le orecchie della sua pargola?
E come poteva una bambina sopportare ciò che nella mia mente di bambina appariva un atroce supplizio?
Eroica, mia mamma!
Così il pensiero di quel rituale così spaventoso ma ancor più affascinante ha iniziato presto a popolare i miei sogni di fanciulla: in sogno ero il più delle volte spettatrice dell’atto ma talvolta anche protagonista!
A ripensarci ora credo che per tanti anni la mia fantasia – attraverso il sogno – sia stata come un ponte per riconnettermi ad una tradizione così potente ed impressionante – e proprio per questo affascinante – che è parte delle mie radici familiari ma che con me si era interrotta, per volere di mia mamma: illusione di modernità, effimera.
Sicché al prim’anno di Università conosco Efisio, compagno di corso arrivato dal nuorese: ne parlammo casualmente, fu lui ad offrirsi di bucarmi le orecchie, accettai.
Era esperto Efisio: in Sardegna la tradizione non era stata offuscata da mode effimere e, da fratello maggiore, aveva fatto pratica sui lobi di numerose sorelle più piccole.
Per la prima volta si sarebbe cimentato su un’adulta.
Non c’erano ancora le macchinette bucaorecchie.
Acquistai apposta un paio di anelline d’oro dall’orefice.
Procurati gli aghi, Efisio venne a casa mia. Mi massaggiò a lungo i lobi per ammorbidirli quanto possibile. Me li disinfettò con l’alcol.
Dietro, un tappo di sughero tagliato a metà, al posto della patata che usava mia nonna.
La cosa non fu cruenta ma fu dolorosa.
Ricordo perfettamente il rumore dell’ago che man mano lacerava i diversi strati di tessuto fino a trapassare l’ultimo lembo di pelle.
Sfilato l’ago, mi furono infilate subito le anelline d’oro: ahi, ahi!
Ebbi i lobi indolenziti e mal di testa per alcuni giorni.
Però mi guardavo le anelline allo specchio e camminavo sulle nuvole orgogliosa di me.
Anche mia mamma era orgogliosa di me, non me lo diceva ma lo capivo dalla sua espressione: l’avevo sorpresa.
Papà fingeva di non accorgersene.
Non ebbi infezione, solo minimo versamento di siero trasparente e un po’ di crosticina attorno ai buchetti, da togliere delicatamente.
Disinfettavo due volte al dì.
Portai le anelline d’oro per sei mesi, giorno e notte.
Poi papà e mamma mi regalarono i lobali di perla per i 21 anni e per dirmi quant’erano fieri di me: prima della famiglia all’Università.
Dopo un po’ anche mamma scelse di tornare a mettersi gli orecchini a buco.
Ma solo qualche anno dopo arrivarono le macchinette: ormai nelle gioiellerie e profumerie si pistolavano lobi a profusione.
Grazie alla rassicurante macchinetta, una dopo l’altra, anche le amiche che si erano stupite di me si fecero bucare le orecchie. Tutte eccetto Simona: lobi tutt’ora intatti non per principio, solo per pigrizia.
Dopo la laurea Efisio tornò alla natia Sardegna: non l’ho più visto, non so più niente di lui.
Gentile e a suo modo tenero, non era il principe azzurro: ragazzo tarchiato e irsuto, con folte sopracciglia. Però lo ricordo con tanto affetto.
Alle mie due figlie ho fatto bucare le orecchie quando me l’hanno chiesto loro, naturalmente con la macchinetta.
La minore lavora da quasi 10 anni come commessa in un punto vendita di una famosa catena di gioiellerie. Fra le sue mansioni c’è anche quella di forare orecchie – non soltanto sui lobi – ed anche nasi. Ovvio, con la macchinetta apposita ed ormai molto perfezionata.
Mi si dice che sia molto brava, apprezzata dalla clientela.
Apprezzata da me che sono stata la sua primissima “cliente”: ho acconsentito a che si esercitasse facendomi il secondo buchino ai lobi, istantaneo e quasi indolore.
Apprezzata anche dalla nipotina Clelia: le ha messo lei i primi orecchini l’anno scorso a neanche 4 anni e mezzo.
Li ha voluti lei, è stata accontentata: tanta gioia, nessun trauma: davvero un amore.
Così la tradizione delle donne della nostra famiglia continua, anche in questo nuovo millennio.
Un bacio a te Marni ed a tutte le donne che amano gli orecchini… anche se non si sono fatte fare i buchi!
Buongiorno Maria Pia, che bella storia di donne! che esperienze affascinanti e sempre diverse di cui mi rendete partecipe! Grazie davvero! E’ per me un grande piacere leggere del vostro passato e di questa tradizione che appare ancora così viva nei sogni ( ma non solo) e nella vita di noi donne. Anche mia figlia ha voluto gli orecchini prestissimo, a 3 anni, ed io l’ho accontentata, ho ancora le foto del suo bel visino con due minuscoli puntini luminosi ai lobi. E’ la cosa migliore attendere che sia il momento giusto a seconda dei tempi e delle volontà individuali. Leggendoti mi rendo conto che per voi questi fori alle orecchie sono veramente il gesto e l’occasione che unisce tutta la linea femminile. Un simbolo prezioso quindi. Un caro saluto a tutte voi. E grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni. Qualche giorno fa una ricerca su Google mi ha portato sul suo sito: desideravo provare a comprendere qualcosa su un sogno dove mi succedeva di veder luccicare un piccolo orecchino d’oro fra i sacchi dell’indifferenziato al momento di gettare la spazzatura nel cassone condominiale. L’orecchino che brillava davanti a me era piccino, del tipo classico a lobo e fatto a stellina. gli mancava la farfallina di chiusura e avrebbe potuto essere stato perso da una bimba, questo ho pensato. Io l’ho raccolto provando ad infilarlo subito nel mio terzo buco sul lobo sinistro e con mia grande gioia è magicamente entrato!!! Nella mia vita reale non farei mai una cosa così incurante dell’igiene ma nel sogno non ci ho pensato: immaginavo quanto stava bene quel terzo orecchino in abbinata con miei punti luce però allo stesso tempo mi spiaceva tanto per la bimba che l’aveva perso!
Il terzo buco in cui ho infilato quell’orecchino ce l’ho avuto per poco tempo ed è richiuso da anni. Io e mia mamma ce lo eravamo fatte assieme in una profumeria quasi 40 anni fa un pomeriggio che eravamo andate a Milano per shopping prenatalizio ma a tutte e due ci fece poi infezione e lo abbiamo lasciato richiudere senza rimpianto anche se era stato divertente farcelo assieme. Per me gli orecchini sono stati sempre un gioiello specialissimo che rappresenta il legame di complicità femminile specialmente con mia mamma.
Incomincio col dire che mia mamma non ce gli aveva i buchi da ragazza: non si usavano tanto e mia nonna si ricordava bene il dolore sofferto quando sua madre glieli aveva fatti lei stessa quando aveva tipo 4-5 anni con un’ago scaldato sulla fiamma (stesso di come ha raccontato Maria Serafina) infatti quei buchi mia nonna li aveva odiati e lasciati chiudere e non aveva voluto farglieli a mia mamma che invece se gli è fatti poi fare nel 1976 dalla sua parrucchiera (proprio così!!!) dopo che glieli aveva visti fare a un’altra cliente. la parrucchiera che era una signora originaria della Sardegna molto simpatica sapeva forare i lobi con ago, sughero e alcol come aveva visto fare tante volte al paese. Non esistevano ancora le pistole e fra le sue clienti era diventata una specie di “moda” farsi bucare i lobi da lei: ti compravi dall’orefice dei cerchietti d’oro e lei te li metteva. Alle clienti abituali glielo faceva volentieri senza neanche farle pagare il servizio. Vedendo mia mamma coi buchi tutta entusiasta li ho desiderati fortissimamente e l’ho implorata di portarci anche me, cosa che lei poi fece nonostante grandi perplessità di mio padre che però alla fine non si oppose. Avevo 9 anni: fiera di essere l’unica bambina nella mia classe già con i buchi alle orecchie ed orecchini…. ma non era come oggi che quasi tutte le bambine di quell’età ce gli hanno già. Quel giorno della foratura in quel negozio di parrucchiera (uno di quei negozi di provincia che non esistono più, modesti ma così ricchi di umanità) io me lo ricordo ancora come se fosse ieri tanto è stato emozionante per me anche se arrivata al dunque avevo una gran paura ma ero ben decisa ad andare in fondo con mia mamma che mi spronava ed altre donne clienti del negozio che facevano il tifo per me è stato bello anche se ho sentito dolore (ovvio) ma più per infilare ciascun’orecchino che per il foro stesso. Quella quantità di simpatia e di empatia femminile attorno a me mi ha trasmesso per la prima volta nella mia vita il senso di “sorellanza”… e che bello sentirmi parte di loro!
Questi buchi fatti con un ago da una parrucchiera volonterosa non hanno mai dato problemi nè a me nè a mia mamma al contrario del terzo che ci facemmo fare vari anni dopo con la pistola.
Gli orecchini mi hanno fatta entrare davvero nel mondo delle Donne (con la D maiuscola) e se avessi avuto delle figlie sarebbe stato bello tramandarle questa passione ma ora sono contenta di poter anch’io condividere questi miei ricordi.
Vichi
Buongiorno Vichi e grazie anche a te per aver condiviso con noi la tua bella storia di complicità femminile e sorellanza. Sono bei ricordi per te e belle esperienze da leggere per noi. Alle signore più avanti negli anni ricordano momenti del passato ed esperienze simili, mentre le più giovani vengono a conoscenza di questo passato, imparano il peso della tradizione e delle influenze culturali e le paragonano a quello che stanno vivendo ora al presente. Mi ha molto colpito il tuo sogno in cui trovi un orecchino da bimba nell’immondizia e lo metti nel tuo terzo buco che in realtà è chiuso. Penso al tuo dispiacere per la bimba che ha perso queste stelline d’oro, ma anche all’entusiasmo con cui infili l’orecchino. E penso che questo bel sogno abbia un forte significato simbolico legato alle speranze e ai desideri che la parte di te più sensibile, ingenua e dolce ha “perduto” nel corso del tempo. Speranze legate forse ai rapporti sentimentali e al bisogno di sentirsi speciali e preziose. Recuperare l’orecchino dall’immondizia significa NON volere perdere questi sogni e queste speranze, riservare loro uno spazio in te che si è chiuso nel tempo,riaprire quello spazio interiore.Trovo importante che tu trovi l’orecchino luccicante fra l’immondizia condominiale. E’ un’immagine significativa, forse il tuo inconscio ti sta dicendo che anche nella banalità e indifferenza del quotidiano c’è qualcosa di prezioso per te, qualcosa che devi solo riconoscere. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni e complimenti per la tua felice interpretazione che mi rende così chiaro il motivo per cui quel sogno mi ha colpito il profondo del cuore. Mi sembra che tu mi abbia letta nel pensiero decifrando cose di me che non ho raccontato. Vero è che la mia vita sentimentale non si è sviluppata come nelle aspettative di ragazza che forse erano ingenue ma credo come quelle di tutte le ragazze. Non sono stata fortunata in amore infatti. Chiusa l’ultima storia sbagliata tanti anni fà mi sono leccata le ferite. io mi sono convinta che il coinvolgimento sentimentale coll’altro sesso non fosse cosa per me ed ho finito di rassegnarmi. Però di esempi di “sorellanza” che nel frattempo hanno portato luce nella mia vita ne potrei elencare tanti.
Poi invece quest’anno mi sono trovata cinquantaduenne a veder crescere pian pianino una bella amicizia (per molti aspetti anche tenera! ) con un “ragazzo” gentile che ha 2 anni più di me, anch’egli deluso dall’amore. Coltivo questa bella amicizia come una piccola piantina da curare e innaffiare ogni giorno e chissà che non cresca qualcosa di veramente bello e fino a pochi mesi fà inaspettato….. ho quasi paura a parlarne ma se dovesse succedere però giuro che andrò a rifarmi il terzo buco e ci infilerò davvero una piccola stellina dorata.
Grazie Marni e buone Festività
Vichi
Cara, te lo auguro di cuore. E che la stellina del tuo sogno illumini il tuo cammino 🙂 Buona serata marni
buonasera Marni, che belli questi racconti. io ho compiuto da poco 70 anni e posso raccontare un punto di vista diverso di donna cresciuta al sud che all’età di 24 anni si è trasferita per trovare impiego come ragioniera in un’azienda del nord
per me era normale che a tutte le bambine venivano bucate le orecchie già da neonate a poche settimane o pochi giorni di vita e comunque prima del battesimo perchè così era usanza giù da noi. da ragazza mi mettevo gli orecchini a clips per moda come altre ragazze ma tutte avevamo i buchi. solo arrivata a milano mi sono stranita che le ragazze cittadine non avevano i buchi perchè ormai non si usava più farglieli e poi qualche anno dopo sono ritornati di moda e mi stupivo ancora di più che delle donne adulte andavano a farsi bucare le orecchie! da noi si facevano da neonate perchè si dice che da piccole non si sente il dolore e comunque crescendo poi non te lo ricordi più
nel frattempo mi ero sposata e avevo incominciato a mettermi i punto luce che mi aveva regalato mio marito, erano orecchini alla moda e ci voleva il buco, piacevano tanto anche a mia cognata che però non teneva il coraggio di andare a farsi bucare le orecchie così ce l’ho accompagnata io in profumeria come regalo per i 27 anni e per dare il buon esempio mi sono fatta fare il secondo buco a sinistra con la pistola. lei poi si è potuta mettere gli orecchini belli quando si è sposata (era il 1982 anno dei mondiali vinti dall’italia) ed io mi sentivo come se mi fossi riappropriata dei miei lobi perchè quando sono arrivata su mi sentivo come se i buchi fossero il marchio di terrona invece adesso che avevo 3 buchi mi sentivo finalmente orgogliosa delle mie orecchie perchè ero alla moda ed era propio una mia scelta!
a mia figlia non ho fatto fare i buchi da piccola (criticata dai miei parenti quando andavamo giù) ma solo quando l’ha voluto lei a 12 anni e quando ce l’ho portata io mi sono fatta fare il terzo a sinistra perchè mi sembrava bello fare questa cosa insieme, infatti mia figlia ancora se lo ricorda come un giorno bellissimo e poi ha ricevuto tanti orecchini per la cresima più le anelline che le avevo tenuto da parte regalate dai nonni di giù per il battesimo che però io non le avevo voluto mettere prima. queste anelline adesso ce l’ha mia nipote che ha 7 anni e ha fatto i buchi l’anno scorso perchè a scuola c’erano altre bambine con gli orecchini e l’ha voluti anche lei. è così bello accompagnare una bambina a bucare le orecchie! mi sono emozionata ancora di più che per mia figlia. la piccola dice che da grande ne vuole fare altri 2 su un orecchio propio come nonna, invece mia figlia sulle orecchie non ne ha più voluti fare altri ma si è fatta fare il pearcing nei capezzoli quando aveva 22 anni non per sfizio ma su suggerimento della ginecologa per correggere il problema che aveva dei capezzoli introflessi che le provocavano disagio non le avrebbero consentito l’allattamento. ne abbiamo parlato tantissimo in famiglia e all’inizio io ero contraria ma poi mi sono lasciata convincere e l’ho accompagnata da una professionista e so quanto male ha fatto farsi bucare in quella zona così delicata con un ago. l’unico sogno che mi ricordo collegato agli orecchini è di farmeli mettere nei capezzoli insieme a mia figlia per non lasciarla sola ad affrontare il grosso ago. l’ho fatto tante volte questo sogno perchè sono rimasta impressionata però la decisione è stata giusta e mia figlia ha potuto poi allattare al seno la prima bambina e poi anche il fratellino e i suoi capezzoli ingioiellati con due piccole palline argentate che chiudono dalle due parti la barretta che le attraversa ciascuno dei capezzoli mi piace anche da vedere e lei ne è orgogliosa. so che ho una figlia davvero coraggiosa e generosa perchè ha pensato al suo futuro di mamma con qualche anno di anticipo
Salve Silvana sono felice di conoscerti, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza di vita! Sei stata bravissima ad accompagnare figlia e nipote a bucare le orecchie e sopratutto a farti fare, per l’occasione, sempre un nuovo buco, un bel modo per essere loro vicina e ricordare quel momento particolare. Mi ha impressionato la storia di tua figlia che si è forata i capezzoli. Immagino il dolore. E’ evidente che i tuoi sogni ricorrenti hanno lo scopo di elaborare il tuo senso di impotenza materna in quella situazione, il tuo non aver potuto fare nulla per alleviare quel dolore e sopratutto non aver potuto, come nelle altre situazioni, ritualizzare il gesto facendo anche TU qualcosa (un nuovo foro). hai ragione di essere orgogliosa di tua figlia, ma come mamma sei stata altrettanto coraggiosa ad accompagnarla. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo marni
Buona sera Marni. Davvero con gli articoli sul simbolismo degli orecchini e della bucatura delle orecchie hai creato uno spazio straordinario di esperienze femminili coinvolgenti, ed anche maschili, che mi hanno catturata ed anche se non ho ancora letto proprio tutti i commenti agli articoli vorrei offrire anche il mio contributo di donna nata nel 1946 in provincia di Cuneo e poi vissuta fra Torino dove ho studiato e Vercelli dove ho insegnato Storia e Filosofia. Di cose da dire e da confessare su questo argomento ne ho molte. Ho anch’io attraversato le stesse epoche di Maria Serafina e di Nora con cui mi identifico in larga misura ma dichiaro che prima di leggere i tuoi articoli nulla sapevo sul simbolismo degli orecchini né avevo coscienza di quanto fosse radicato nel d.n.a. della nostra identità femminile.
Ti ringrazio Marni, ora che lo so mi sento in buona compagnia e meno strana di quanto pensassi di essere. Gli orecchini, in special modo quelli a buco, mi han sempre affascinata fin da quand’ero bambina. Mia mamma aveva i buchi, glieli aveva fatti una suora in quel di Boves (CN). Le bambine venivan portate a bucare le orecchie dalle suore che facevano anche questo fra i servizi di piccola infermeria. Mia mamma non si ricordava esattamente quanti anni avesse, era bambina ma già abbastanza grandetta da averne nitida memoria e quello della suora con l’ago non era affatto un bel ricordo anche se poi avere i buchi non le era dispiaciuto. A me però non li aveva fatti fare per via della moda che stava cambiando e, credo, più ancora per la presa di posizione del mio papà che si opponeva a far sottoporre anche me a tale barbarie, come si diceva allora. Devi sapere che all’epoca della mia gioventù nessuna ragazza decideva spontaneamente di farsi bucare le orecchie e quelle che avevano i buchi (cioè tutte quelle che venivano dalla campagna ma una minoranza in città) li avevano loro malgrado ricevuti da bambine per volere dei genitori . Moltissime tuttavia preferivano comunque gli orecchini a pizzico, con la clip, per dimostrarsi emancipate. Quotidianamente anche la mia mamma si metteva orecchini a clip di bigiotteria e ne aveva una discreta collezione. Però i suoi buchi se li manteneva operativi e funzionali al fine di potersi mettere, nelle occasioni e nelle uscite più eleganti, i bellissimi orecchini che papà le aveva regalato per i 10 anni di Nozze (1954) col brillante montato in platino su cestello a giorno e aggancio da infilare nel lobo a monachina (quindi leggermente pendente) chiuso sul dietro a scattino. Erano gli unici orecchini preziosi che possedeva oltre alle anelline d’oro della Cresima, lavorate e impreziosite da una piccola pietra di colore. è importante sottolineare che, avendo i buchi, mia mamma li sfruttava per gli orecchini di valore ma era fermamente persuasa che in futuro la modernità avrebbe relegato i buchi alle orecchie al dimenticatoio dei tempi passati, ed era questa un’opinione largamente condivisa. Mi diceva: quando erediterai questi orecchini te ne farai un bell’anellino e un ciondolo. Invece io ero segretamente affascinata da quegli orecchini da infilare attraverso il lobo anche se mi mancava il coraggio di dirlo apertamene. Al massimo chiedevo a mia mamma di poterglieli infilare nei lobi con le mie mani per fantasticare sulla magia di quei piccoli oggetti così affascinanti per me. Nell’occasione mi facevo raccontare per l’ennesima volta della suora con l’ago che le aveva bucato le orecchie da bambina lasciando a mia mamma l’orgoglio di avermi risparmiato la piccola tortura anche se, in fondo in fondo, c’è sempre stata una parte di me che le invidiava quell’esperienza che conservava un po’ del fascino arcano dei riti tribali.
Dalla mia postazione privilegiata di prof liceale ho subito notato nelle orecchie delle mie allieve il gran ritorno dei lobi bucati a cavallo fra la fine degli anni settanta ed i primi anni ottanta. Mi piaceva e ne parlavo con loro, mi facevo raccontare le loro motivazioni e cosa avevano provato nel sottoporsi alla pistola bucaorecchie, novità del momento. Mi colpiva l’orgoglio per il risultato e quanto l’esperienza fosse soggettiva visto che qualcuna asseriva d’aver sofferto parecchio e altre dicevano di aver sentito poco o nulla anche se i buchi venivano fatti col medesimo procedimento. A tutte faceva piacere che la loro prof avesse notato ed apprezzato la novità. Sembrerà strano ma a me faceva piacere che inaspettatamente l’usanza di bucarsi le orecchie rivivesse una nuova stagione, infatti facevo notare alle ragazze che facendosi i buchi stavano ripercorrendo la strada delle loro nonne e bisnonne, come se si risvegliasse la necessità di un ritorno alle radici. Presto qualcuna ha incominciato ad osare col doppio buco e poi con più buchi anche non simmetrici e più tardi non soltanto sui lobi. Ne apprezzavo la creatività quando c’era buon gusto, mentre invece l’orecchino portato da qualche allievo maschio non mi ha mai detto niente. Anche parecchie fra le mie colleghe e amiche andavano a farsi fare i buchi. Invece io confesso qui per la prima volta che, quando avevo fra i 35 e i 40 anni all’incirca, sono entrata talvolta in qualche gioielleria o in una di quelle profumerie attrezzate solo per provare il brivido di dire alla commessa che stavo pensando di farmi bucare le orecchie e farmi spiegare tutto il procedimento con la pistoletta. Poi dicevo che ci avrei pensato e sarei ripassata, eventualmente. Non l’ho mai fatto e le mie orecchie, pizzicate per lunghi anni da orecchini a clip, restano a tutt’oggi intatte anche se dopo la menopausa sono diventata allergica alla bigiotteria (ma non all’oro) ed ho rinunciato agli orecchini. L’orefice di fiducia mi aveva suggerito di fare i buchi per potermi mettere degli orecchini in oro senza rischio di perderli. Pure mio marito caldeggiava questa soluzione ma non me la sono sentita per rispetto alla mia adorata mamma ed alla memoria del mio amatissimo papà e perché il secondo dei miei due figli, quand’era piccolo, si addormentava stringendo i lobi delle mie orecchie con le manine. Sembra una sciocchezza ma per una mamma resta un ricordo speciale e prezioso: mi sembrava brutto fare un cambiamento su quei miei lobi che ancor oggi mi ricordano il mio bambino quando li stringo fra due dita.
A causa dell’allergia ho rinunciato agli orecchini visto che non mi sembra affatto saggio assicurare dei gioielli in oro con una semplice clip. Non me ne cruccio, convinta che gli orecchini con la clip siano diventati oggetti fuori dal tempo, che tradiscono ed impoveriscono l’essenza autentica dell’orecchino con l’eliminazione del rituale di farsi fare il buco. Oggi, a ben pensarci, credo sia persino difficile immaginare che per un periodo la scorciatoia della clip abbia riscontrato tale e tanta popolarità, infatti quando lo racconti le più giovani stentano a crederlo.
Naturalmente non ho mai trasformato in ciondolo e anello le monachine con brillante ereditate dalla mia mamma che conservo gelosamente nella loro scatolina originale in cartoncino di forma ovale e con l’ovatta all’interno. Conservo anche le anelline della Cresima di mia mamma. Questi orecchini bellissimi sono cari ricordi che di tanto in tanto mi piace guardare ripensando ai bei momenti cui mi riportano. Non li ho mai voluti regalare alle mie nuore ma a tempo debito li darò alle mie due nipoti che hanno 13 e 11 anni ed entrambe hanno già i buchi. La più piccola li ha voluti lo scorso anno per la Comunione ed è stato bello, invece sua cugina più grande li ha fatti quando aveva solo 4 anni su istigazione della madre che ci teneva ben più di lei, anche se alla fine la cosa importante è che avere gli orecchini le piace ed è sempre molto felice di riceverne in regalo.
Se avessi avuto una figlia mi sarebbe piaciuto farle fare i buchi quando e se li avesse desiderati, anche più d’uno per orecchio. Ai tempi del liceo mio figlio maggiore usciva con una ragazzina veramente carina che aveva su una delle due orecchie tutta una fila di brillantini a scalare dal lobo fin su su in alto, sull’altro orecchio una perla singola ed in più un piccolo brillantino al naso. Se non erro è stata la prima ragazza che ho conosciuto con l’orecchino al naso ma era proprio bellina nell’insieme, infatti mi ricordo che le facevo sempre i complimenti e lei arrossiva. Mi aveva raccontato che invece i suoi genitori non erano così entusiasti della sua scelta estetica che all’epoca appariva ancora fuori dagli schemi. C’era una forte simpatia reciproca e non nego che mi sarebbe piaciuto averla come nuora, mio figlio lo sa. Ho poi saputo che lavora a Milano nel settore della moda e credo sia un campo che le si addice.
Il sogno più d’impatto che coinvolge gli orecchini non so quanto sia significativo. L’ho fatto vari mesi fa ma lo ricordo bene: nel sogno sfogliavo l’album di nozze assieme a mio marito e mi soffermavo sui miei primi piani notando come mi stavano bene gli orecchini a monachina di mia mamma, quelli col brillante che ho descritto, che avevo ai lobi. Oggi sembrerà strano ma nel 1969, anno delle nostre Nozze, le spose di solito non mettevano niente alle orecchie o al massimo si mettevano delle perle pinzate a clip. In realtà io non portavo nulla alle orecchie nonostante la pettinatura raccolta ma nel sogno mi sembrava normale vedermi con gli orecchini di mia mamma, come se li avessi avuti per davvero.
Un cordiale saluto
Cara Stefanella, permettimi di aprire la mia risposta in questo modo confidenziale, perchè leggere la tua bella testimonianza mi ha emozionato, ma sopratutto mi ha permesso di ripercorrere la tua vita e la tue esperienze. Mi sento onorata e ti sono grata di avermi reso partecipe della tua storia. In particolare la descrizione degli orecchini di brillanti di tua madre mi ha veramente affascinato. Li ho visualizzati perfettamente: gioielli di classe, eleganti ed essenziali in cui si sono concentrati i ricordi, le fantasie ed i desideri di anni ed anni. Anni in cui hai desiderato dare sfogo ad una civetteria prettamente femminile, anni in cui l’hai ammirata nelle altre donne, anni in cui hai lasciato emergere la tua componente materna. Io credo che il tuo sogno raccolga ora tutte queste sfaccettature che sono parte di te. Un sogno in cui, vederti con gli orecchini di tua madre alle orecchie come fossero tuoi, forse vuole farti riflettere sulla realtà in cui, anche senza fori alle orecchie per tuo marito sei ugualmente “femminile” e seducente: sei una “sposa” che ha caratteristiche “preziose”. Oppure vuol portarti a riflettere sull’eredità materna, sugli aspetti preziosi ed unici che hai integrato da tua madre e che sono diventati parte di te. Ma questa immagine può essere un’indicazione da seguire: “rinnovare” il tuo ruolo di moglie e compagna indossando finalmente questi meravigliosi orecchini. Un sogno affascinante e ricco quanto i tuoi bellissimi orecchini. 🙂 Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Cara Marni, mi sono sentita onorata dal tono confidenziale della tua risposta che in questi ultimi giorni è diventata argomento di conversazione con mio marito a cui ho fatto leggere tutto ed anche l’articolo sul sogno di Bertina. Mio marito mi ha fatto notare che, a dispetto del tempo, i miei lobi sono ancora belli e lisci e mi sta esortando a dar seguito al tuo invito ad indossare finalmente i bellissimi orecchini col brillante di mia mamma. Potrei considerare sul serio il proposito di farmi finalmente bucare le orecchie nel nuovo anno e potrebbe essere un modo bello ed originale di festeggiare i miei 75 anni, sperando che il 2021 sia un anno più sereno di questo maledetto 2020, per tutti. Se accadrà ti farò sapere ma non avrei mai immaginato che raccontarti la mia storia con gli orecchini avrebbe avuto tale effetto.
Bello essere riuscita a descriverti con precisione gli orecchini di mia mamma che hai ben definito di classe, eleganti ed essenziali. Proprio così, oreficeria di alta qualità e gusto. Li ricordo indossati da mia mamma con lo chignon, quando l’elegante foggia a monachina li rendeva davvero belli anche osservati da dietro ed era bello vederli muovere e luccicare ad ogni suo movimento.
Mi piace la tua riflessione sugli aspetti che ho integrato da mia mamma, simboleggiati nel sogno da quei suoi orecchini che non ho mai potuto mettere. Ma è vero che nel mio essere moglie e madre è sempre stata lei la mia grande ispirazione.
Riflettevo però su mio papà che amava vedere quegli orecchini indossati dalla mamma. Glieli aveva regalati lui, riconosceva quindi la bellezza del lobo bucato! Però allo stesso tempo si opponeva a che io facessi altrettanto in quanto la riteneva una violenza alla sacralità del corpo. Come dire: a livello estetico mi piace molto ma sono contrario per principio e non lo voglio per mia figlia. Diverso per la moglie aveva già i lobi bucati, quindi tanto valeva sfruttarli. Mi ha ricordato un’amica che, divenuta vegetariana, continuava ad utilizzare scarpe, borse ed accessori in pelle che aveva acquistato prima di effettuare questa scelta.
Ma voglio pensare che a Papà e Mamma, ovunque essi siano, non dispiaccia se quei bellissimi orecchini finiranno per ornare anche i miei lobi e poi, un giorno, quelli di una delle loro pronipoti.
Un cordiale saluto ma soprattutto: grazie!
CAra Stefanella, sono molto felice all’idea che questo nostro scambio abbia indotto riflessioni condivise con tuo marito. Trovo bellissimo il suo suggerimento e bellissimo il tuo proposito di ritualizzare il nuovo anno (sperando che veramente sia migliore di questo) forando i tuoi lobi ancora lisci e giovani. E sarò felice anche se mi farai sapere quando sarà. 🙂 Quanto al fatto che tuo padre amasse i lobi forati di tua madre, ma si opponesse a che tu facessi altrettanto, io lo trovo piuttosto comprensibile. Devi pensare che nell’inconscio collettivo ( quindi a livello profondamente inconscio) la foratura dei lobi allude alla deflorazione, e si sa che i padri non amano pensare ai rapporti sessuali della propria “bambina”. Quindi mantenere “intatti” i lobi equivale a testimoniare una simbolica purezza e illibatezza. Equivale agli occhi di tuo padre al considerarti sempre la sua “bambina”. Ti mando un caro saluto e un abbraccio e… al 2021! marni
Buongiorno Marni, una mia amica tua appassionata lettrice mi ha invitata a leggere il bellissimo articolo ed altri che hai dedicato agli orecchini conoscendo la mia speciale passione per questo monile. Raccolgo l’invito a dire la mia su questo argomento condividendo la mia esperienza. Sono un’arredatrice d’interni torinese in pensione circa coetanea di Maria Serafina. La mia famiglia era d’origine calabrese, io l’unica femmina senza fori ai lobi e ne andavo fiera: mi faceva sentire più moderna e metropolitana di mia sorella di 14 anni più grande a cui mamma aveva fatto forare i lobini dall’ostetrica poco dopo la nascita. Anche mia mamma aveva ricevuto i fori da neonata come usava giù in Calabria.
Anche io ho attraversato le stesse fasi di Maria Serafina e respirato lo stesso clima culturale attraverso i cambiamenti nella moda e nel costume ma l’esito è stato diverso.
Mi illudevo di essere una ragazza moderna e anticonformista forte dei miei studi artistici. Ho incominciato a portare gli orecchini a clips fin dall’età di 16 anni: erano alla moda e mi facevano sentire più donna che ragazzina. Vedevamo gli orecchini a clips come un progresso di civiltà. Anch’io come Maria Serafina ho seguitato a lungo a portare orecchini a clips per presa di posizione ideologica anche quando poi la moda era tornata a riproporre il lobo forato con modelli di orecchini nuovi e davvero molto gradevoli. Maria Serafina l’ha definito inconfessato sentimento di attrazione/repulsione: valeva anche per me, cioè per anni ho giurato che non mi sarei mai bucata le orecchie anche se intimamente ne ero attratta senza avere coraggio di confessarlo anzitutto a me stessa, troppo coerente e orgogliosa delle mie convinzioni per accettare che nel corso della vita non è un delitto cambiare idea anche se in fondo parliamo solo di un vezzo estetico…. che però evidentemente ci coinvolge in modo più profondo.
Come Maria Serafina, credo che non mi sarei mai forata i lobi se nella seconda metà degli anni 80, a cinquant’anni suonati, non si fosse presentato l’imprevisto: un’amica giornalista a cui avevo dato una mano per la redazione di qualche articolo sulle tendenze dell’interior design ha pensato carinamente di sdebitarsi regalandomi un bel paio di orecchini in oro, a buco. Lei aveva dato per scontato che avessi anch’io i lobi forati perché in quel periodo portavo sovente alle orecchie un paio di anelle che sembravano proprio infilate ma invece erano finte, del tipo a stantuffo. Ho accettato volentieri il regalo col brivido di avere una buona scusa per farmi i buchi anche se il modello era facilmente riadattabile a clips: nella vita a volte lasciarsi andare ad un pizzico di incoerenza fa bene all’anima. Non dimenticherò mai quella mattina piovosa in cui, sola soletta, sono entrata in una gioielleria per farmi forare i lobi: esperienza davvero carina per il bel clima che s’è subito instaurato con la proprietaria che mi ha fatto i buchi a pistola con i pre-orecchini (ouch! ouch!) raccontandomi che mi si stava per aprire un mondo bellissimo che, grazie ai lobi forati, avrei scoperto un modo nuovo di valorizzarmi. Aveva ragione ed è stata così brava da farmi vivere il momento della foratura coll’emozione di un rito di passaggio e non come un fastidio da sopportare: ne valeva la pena!!, per questo anche a me leggendo è spiaciuto che Maria Serafina non si sia mai lasciata andare, son certa che non se ne sarebbe pentita. A casa la sorpresa della piccola “modifica” ai miei lobi è stata accolta favorevolmente da mio figlio e mio marito ne era veramente intrigato: pensavo fosse una cosa solo sua ma grazie ai tuoi articoli ho capito che non è così. In seguito anche mia sorella è andata nella stessa gioielleria per farsi riaprire i suoi fori.
Così per me gli orecchini sono diventati irrinunciabili: un piacere quotidiano ed un bel tocco di femminilità che illumina il viso, ravviva il trucco e l’abito del giorno e ti regala un pizzico di buonumore come nessun altro accessorio. A ripensarci non so come facessi a tollerare il fastidio dei lobi stretti dalle clips anche solo per qualche ora: quello sì era uno strumento di tortura, non farsi i fori. A quasi 70 anni ho poi ancora fatto i doppi buchi, questa volta in farmacia, dopo che mio marito mi aveva regalato punti luce di brillante luminosissimi ma troppo piccolini per “riempire” il mio lobo, ideali però da tener fissi da secondo buco: mi sembrava un piccolo tocco di classe, ho ricevuto tantissimi complimenti, e ancora fatto mio marito ne è impazzito, positivamente.
Avessi avuto una femminuccia per nipotina avrei adorato accompagnarla a farle fare il primo foro ai lobi quando l’avesse desiderato, immagino verso i 10-12 anni o forse anche un po’ prima. Ma ho solo nipoti maschi, che adoro ma hanno altri interessi.
Nelle ragazze d’oggi spesso ammiro i pircing, non tutti ma alcuni fatti con gusto e senza esagerare danno un tocco personale e un po’ esotico e audace che esprime personalità. Il gioiello che penetra ha sempre un pizzico di fascino in più e chissà come mai quand’ero ragazza cercavano di persuaderci del contrario.
Il mio sogno frequente legato agli orecchini è di averne perso uno e dispiacermi da morire perché ognuno di quelli che possiedo ha un valore affettivo. Strano perché da quando ho i fori non ho mai perduto neanche un orecchino. Di quelli a clips invece ne ho perduti, ma era solo bigiotteria.
Cari saluti Marni, elimina pure ciò che ho scritto se pensi che non sia interessante e grazie per aver letto.
P.S. se posso vorrei rivolgere un appello da quasi coetanea a Maria Serafina: se in passato avessi preso la decisione di farti forare i lobi oggi i buchi li useresti, vero? Penso che saresti contenta di averli. E allora perché non prendere la palla al balzo facendoti accompagnare dalle tue nipoti? Non pensare all’età perché non è mai troppo tardi per levarti lo sfizio. Pensaci, magari per festeggiare con le tue nipoti quando il covid darà tregua restituendoci più libertà e serenità.
Nora
Gentile Nora, mi sono scoperta a sorridere mentre leggevo della tua esperienza, sorrido perchè mi rende così felice questo scambio fra donne e queste esperienze condivise. Sorrido perchè mi fa bene al cuore accorgermi di aver creato, con questi articoli sul simbolismo dell’orecchino e della foratura dei lobi (pur senza alcun programma), uno spazio di raccolta di esperienze di vita sempre varie, interessanti, coinvolgenti, commoventi. GRAZIE! Grazie a te e a tutti gli altri che hanno scritto, perchè mi rendete partecipe della vostra storia. Mi sento onorata e sempre più coinvolta. Bella la tua storia Nora! Segue le linee tracciate da Maria Serafina per poi discostarsene con la tua decisione di forare le orecchie presa “di pancia”, incredibile come a volte la vita ci conduca dove vuole, con tanti piccoli segnali, coincidenze, deviazioni dalla rotta. Sono certa che i nuovi orecchini ti abbiano conferito ancora più fascino e sono molto felice che tu te li goda e li apprezzi. Quanto al sogno ricorrente in cui ne perdi uno, è un sogno intrigante che probabilmente è legato veramente al senso di perdita, non tanto degli orecchini in sè, quanto al timore della perdita di un equilibrio legato alla tua femminilità e alla coppia, perdita di chi apprezza e gode con te della bellezza che i tuoi orecchini creano, perdita di una felice simmetria, paura di essere destabilizzata da cambiamenti nei rapporti più importanti.Il tuo appello a Maria Serafina riflette ciò che pure io le avevo suggerito. Chissà se infine si farà convincere 🙂 Trovo che ci sia sempre tempo per tutto ciò che procura piacere, ma ognuno deve arrivarci a modo suo e deve sentirlo giusto e “buono” per sè. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni, grazie per aver letto ed ospitato il mio commento e per l’interpretazione molto illuminante che hai dato del mio sogno.
La paura per la perdita della “felice simmetria” che ritrovo con mio marito nel rapporto di coppia è un fatto che ahimè prende piede sempre di più con l’avanzare dell’età. Non avrei pensato alla coppia degli orecchini come ad un simbolo della coppia che con mio marito formiamo nella vita ma dopo aver letto la tua spiegazione è chiaro che il mio inconscio in sogno deve avere proprio lavorato in questo senso. Forse perché mio marito ama vedermi portare gli orecchini e gli piace regalarmene? Riflettendo, io ho doppi buchi ai lobi ed indosso 2 coppie di orecchini in perfetta simmetria: io e mio marito + i nostri 2 figli (e loro famiglie). Mi colpisce veramente tanto la forza simbolica degli orecchini che infatti si coglie in modi diversi dagli articoli e dalle tante esperienze raccontate da chi ha commentato.
Io credo che gli orecchini colpiscano così tanto l’immaginario perché si tratta di un monili speciali che sommano al valore ornamentale il valore di una “esperienza” che sentiamo importante, cioè della foratura dei lobi che è un bellissimo rito che accomuna noi donne (anche le poche che non vi si sono sottoposte lo hanno comunque considerato ed immaginato) ed è un evento che resta ben impresso nella memoria di ognuna. Per questo ripensandoci mi sembra incredibile che durante i miei anni giovanili erano davvero riusciti a persuaderci che il forarsi le orecchie fosse un atto sbagliato e quasi incivile. così eravamo state private di un’esperienza importante e di un pezzo di tradizione femminile di cui poi però le stesse donne si sono riappropriate come se si trattasse di un istinto che ci portavamo dentro! Sbaglio se dico che quella degli orecchini a buco è una storia diversa e molto più particolare rispetto al normale ciclo delle mode che vanno e vengono? Credo di poterlo affermare per le donne che come me (e come Maria Serafina) hanno vissuto in prima persona le due fasi opposte di rifiuto e di riscoperta del foro alle orecchie.
Un caro saluto a te e nuovamente grazie!
Buongiorno Nora, ti confesso che insieme a voi sto scoprendo sempre più l’importanza che questo gesto, ormai così comune, ha nel nostro inconscio. So che nei nostri sogni appaiono simboli archetipici e so quanto siano fondamentali e quanto ci condizionino, lo verifico giornalmente nelle sedute quando si lavora con i sogni, ma questo argomento ha un impatto più forte di altri, una risonanza più ampia e misteriosa, forse perchè legato all’unione di maschile e femminile, alla deflorazione, alla seduzione, alla sessualità e ai rituali che nel tempo hanno accompagnato questi aspetti durante la crescita. Quindi aspetti che vanno al di là delle mode e che emergono invece nelle tradizioni che vengono tramandate e che, anche quando si trasformano per adeguarsi ai tempi, conservano la energia originaria confinandola nell’inconscio. un caro saluto marni
Salve Marni che argomento interessante!! dico la mia. Ho 52 anni, sono originaria del frusinate ed anche molti dei miei sogni di bambina sono stati riempiti dalla prospettiva della foratura delle orecchie, che mi ha affascinato sin da quando ho memoria osservando mamma e le altre donne di famiglia. Solo che io sognavo che mia madre non mi forava personalmente ma mi portava a forare le orecchie, ed erano sogni pieni di trepidazione per il fatidico atto che finalmente mi aspettava. l’ho chiesto tante e tante volte facendomi raccontare da mamma come era stato quando le avevano forate a lei. Mi ha poi accontentata quando avevo gia’ quasi 10 anni, anch’io in vista della prima Comunione. non fu pero’ mia mamma ad accompagnarmi bensi’ la mia cara nonna materna. Anche se sono passati 42 anni conservo vivida memoria di quel giorno in cui finalmente mi porto’ da una vicina che era esperta nella difficile arte della foratura dei lobi , la stessa persona che aveva fatto i buchi anche a mia mamma. Nell’eccitazione del momento sentivo in me una motivazione forte che si mescolava alla paura di cio’ che mi aspettava e all’orgoglio di sentirmi finalmente protagonista di questa tappa importante. il dolore eccome se c’è stato, lo ricordo piuttosto intenso ma ero preparata e direi felice di sopportarlo e di vincere la ‘sfida’ con me stessa per sfoggiare questi orecchini. Allora mica si usava la pistola, eh? i fori venivano fatti a mano usando le cosidette ‘navicelle’, cioè orecchini a forma di cerchio, di cui la parte mobile che va infilata nel lobo dell’orecchio aveva una punta appositamente affilata proprio perché non doveva semplicemente ‘entrare’ nel foro, doveva proprio farlo! Puo’ sembrare rudimentale oggi ma quella signora possedeva sapiente manualita’ e mi ha fatto 2 buchi perfetti. E poi ne ho un ricordo bellissimo di quella giornata e di quei momenti, mi sono sentita ‘importante’ e posso dire di avere appagato il mio ‘desiderio di ritualizzare col dolore’ (v. commento di Sandro) cosa non avvenuta poi con mia figlia, accompagnata in farmacia a fare i primi buchi richiesti soltanto al termine della 3^ media, tutto si e’ risolto in una veloce procedura svolta con professionalita’ distaccata dalla dottoressa, quasi indolore ma, più’ che altro, anche emotivamente asettica e senza poesia. Mia figlia contenta degli orecchini ma la sua ‘ritualizzazione’ l’ha avuta solo l’anno scorso col piercing all’ombelico fatto con l’ago. Ho capito le sue motivazioni, l’ho sostenuta persuadendo mio marito che inizialmente non era daccordo, l’ho accompagnata a farlo in un centro serio. Sul suo pancino e’ anche grazioso e femminile……pero’ che nostalgia di quando mettere un semplice paio di orecchini bastava ad appagare la nostra voglia di sentirci piu’ grandi con un emozionante ‘rito di passaggio’ che era parte delle nostre tradizioni, quindi un’esperienza bella anche perche’ ‘univa’ idealmente diverse generazioni di donne!
Un saluto da Velia
Buonasera Velia ho letto con molto piacere la tua storia, l’esperienza così a lungo attesa e che è stata così importante per te ed anche l’esperienza di tua figlia che hai sentito così asettica e priva di emozione rispetto alla tua. Di certo è stato così, ma non dimenticare che ognuno di noi è un piccolo mondo a se stante, per cui magari anche tua figlia ha un ricordo importante di quel momento e forse la calma e la veloce procedura per lei sono state “meglio”, anche se tu le hai sentite prive di poesia. Quanto al piercing hai fatto benissimo ad accontentarla e ad accompagnarla. Forse questo rito è stato più sentito perchè “diverso” e un poco più trasgressivo. Lo so, al presente è diventata quasi una moda, ma non dimenticare che tatuaggi, fori e scarificazioni in varie parti del corpo fanno parte della storia dell’uomo in ogni cultura. Probabilmente obbediscono ad bisogno-desiderio di avere un controllo sul prorpio corpo e di segnalare con qualcosa di così evidente (e a volte doloroso) un passaggio fondamentale ed un cambiamento del corpo o del prorpio status. Mando un saluto affettuoso a te e a tua figlia. Grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni, ti ringrazio per la risposta confermandoti che ci hai azzeccato perche’ anche mia figlia (le ho fatto leggere dato che si parlava anche di lei) si porta in cuor suo un ricordo bello del giorno in cui mi ha chiesto di mettere gli orecchini e l’ho accompagnata in farmacia a fare i buchi. era cosi’ tesa che non badava all’intorno ma si ricorda bene che le ho tenuto la mano per incoraggiamento e una gran soddisfazione per il risultato. Il piercing per lei non e’ stato un gesto di trasgressione ma di ‘autostima’ e cura di se’ ed io approvo la sua scelta, ma e’ una ragazza posata e riflessiva.
A questo proposito vorremmo chiederti se anche per i piercing, in particolare per quello all’ombelico, vale la simbologia del ‘maschile e femminile’ per un gioiello che penetra in una parte appositamente forata anche se a differenza degli orecchini non e’ radicato profondamente nella nostra tradizione. del resto anche farsi piu’ buchi nell’orecchio e non solo nel lobo, e’ consuetudine relativamente recente e sconosciuta alle generazioni precedenti.
Ci tengo in ultimo a ringraziarti per gli articoli che hai dedicato agli orecchini perche’ oltre alla simbologia hai stimolato lettrici e lettori a raccontare memorie di usi e tradizioni locali sulla foratura delle orecchie, esperienze diverse e molto interessanti che cosi’ non andranno perdute, e credo che questa sia un’operazione culturale molto preziosa.
Grazie, un saluto carissimo da Velia e da Martina, mia figlia
Salve Velia, bello che partecipi anche tua figlia alla conversazione! E grazie per il tuo apprezzamento al mio lavoro. Per quanto riguarda i piercing nei sogni sono legati al bisogno di trasgressione (rifiuto delle norme e dei modi di presentarsi comuni), ma anche al proprio bisogno di unicità, di distinguersi dal gregge e di controllare e vincere il timore del dolore. Quello all’ombelico ha una valenza più erotica e di richiamo sessuale, equivale a mettere in evidenza una parte normalmente nascosta del corpo che ha grande attrattiva (la fanno solo le donne). Certo adesso tutto ciò è una sorta di moda, per cui si aderisce a certi modelli senza tanto riflettere pensando al risultato estetico o per sentirsi diversi. Non è un caso che i piercing vengono fatti più spesso in età adolescenziale quando più forte è la ricerca del senso di identità personale ed il bisogno di definire se stessi attraverso ciò che si mostra agli altri. Ricambio di cuore i vostri saluti. E’ un piacere avervi conosciute 🙂 marni
Buongiorno Marni, conoscerti e conversare con te e’ stato un grande piacere per noi! ho dimenticato di dirti che sei la prima persona ‘matura’ che ha approvato senza riserve il mio appoggio a Martina per il suo piercing.
Grazie per la tua gentilezza e competenza, sara’ bello continuare a seguirti.
Un abbraccio da Velia e da Martina
Grazie a voi 🙂 anche io ho cercato di appoggiare la mia primogenita nei suoi desideri. Lo so, non sempre è facile, le persone intorno tendono a giudicare e sono tutti ottimi educatori (con i figli altrui). Abbraccio doppio marni
Buongiorno signora Marni. Le scrivo perchè anch’io desidero raccontarle un sogno riguardante madri che forano le orecchie alle loro figlie. Si tratta nel mio caso di un sogno che in me ha lasciato una traccia profonda a distanza di anni, fatto questo più unico che raro
Prima di parlare del sogno però è necessario dire qualche parola su ciò che lo ha innescato riavvolgendo il nastro fino ad oltre un trentennio fa cioè fino a quando mio marito ed io siamo riusciti a coronare il nostro progetto di famiglia diventando genitori di una amatissima e desideratissima figlia attraverso un faticoso iter di adozione internazionale in Perù. Nostra figlia aveva quasi 3 anni quando l’abbiamo conosciuta. Una bella bambina dai grandi occhi e dai capelli nerissimi rimasta prematuramente orfana. Abbiamo però notato il buchino per gli orecchini nei suoi piccoli lobi e questo dettaglio ci ha inteneriti perchè abbiamo pensato ad un gesto di cura e d’amore della sua mamma naturale che, mettendole gli orecchini com’era tradizione locale per le bimbe, aveva certamente immaginato un futuro diverso da quello che poi il destino ha voluto. Tornati in Italia con la bimba abbiamo perciò scelto di metterle davvero gli orecchini e così le abbiamo comprato un paio di piccoli chiodini d’oro che ha tenuto per tutta l’infanzia. Per questo motivo io non ho pregiudizi negativi verso le madri che scelgono di bucare in tenera età le orecchie delle loro piccoline specie se è parte della loro tradizione culturale, anche se nella mia famiglia questa tradizione non esisteva. Mia madre non aveva i buchi e logicamente non aveva mai considerato di farli a noi figlie, ed io non ne avevo mai sentito la necessità perchè in occasioni speciali supplivo cercando modelli a clips. Con nostra figlia però era diverso perché i suoi orecchini erano un pretesto per riconnetterla alla madre naturale (sempre ricordata nelle nostre preghiere) per poterle raccontare che la sua prima mamma si era presa cura di lei, finchè ha potuto
In famiglia sono stata molto criticata per avere messo gli orecchini alla mia bambina, mia madre e molti parenti mi suggerivano di lasciarle i buchini vuoti sperando che si richiudessero ma mio marito ed io la pensavamo diversamente. Per sentirmi ancora più vicina a nostra figlia ad un certo punto ho deciso di farmi forare le orecchie anch’io. L’ho vissuto come una vera “iniziazione” per sintonizzarmi profondamente con mia figlia e con la memoria della sua mamma naturale. Devo dire che non me ne sono mai pentita anche se diversamente non credo che a forarmi le orecchie ci avrei neanche mai pensato. All’età di 12 anni ho concesso a mia figlia un secondo paio di buchi alle orecchie che lei ha vissuto con le emozioni di una “prima volta” non potendo ricordare i primi buchini che le fecero da neonata.
In epoca molto successiva, cioè quando mia figlia stava per diventare mamma ed abbiamo saputo dall’ecografia che era una femminuccia, ho fatto il sogno di cui ricordo ancora tutte le sensazioni e molti dettagli. Ho sognato che la mia nipotina era nata da poche ore, andavo in ospedale per vederla e trovavo mia figlia a letto con la bambina teneramente adagiata su di lei. Ma la neonata aveva già ai lobi i chiodini d’oro uguali a quelli che avevamo scelto per nostra figlia da bambina. sulle prime sono inorridita, ero furiosa e ho urlato a mia figlia: come hai potuto fare questo ad una bimba così piccola e indifesa?? Lei mi ha risposto che non ne poteva niente, che la piccola era già nata così e mi ha chiesto di prenderla in braccio. L’ho fatto con titubanza ma è stato subito qualcosa di dolcissimo ed in quel momento ho capito che amavo la mia nipotina così com’era e il sogno mi ha lasciato una sensazione bellissima al risveglio anche se nel ripensarci avevo le lacrime agli occhi.
Quando la nipotina è nata davvero ho chiesto a mia figlia se aveva intenzione di bucarle presto le orecchie, non sarei stata contraria. Lei ed il compagno però erano d’accordo a lasciare la decisione alla bambina una volta abbastanza grandina per scegliere. Mia nipote si interessa già agli orecchini ma per ora si accontenta ancora di quelli autoadesivi da bimba, però credo che ormai il momento dei primi buchini e degli orecchini veri sia vicino e siamo già d’accordo che quando lo chiederà sarà un mio regalo. L’anno venturo andrà a scuola, potrebbe essere un bel momento.
Grazie!
Buongiorno Lavinia, confesso che il tuo racconto mi ha commosso. Quanto amore in questa vostra decisione di mantenere i fori nelle orecchie di vostra figlia, anzi nell’enfatizzarli con il chiodino d’oro! Siete stati meravigliosi tu e tuo marito nel volere dare valore alle radici della bambina. Quanto al tuo bellissimo sogno io credo che il tuo inconscio abbia voluto mostrarti la bambina con i chiodini d’oro nata già così, quale immagine del “dono” meraviglioso che tu hai ricevuto allora con tua figlia e che sì è ripresentato con la nipotina. Un modo per farti prendere coscienza anche della tua fortuna. Grazie per avere condiviso con noi la tua storia. Sono sicura che il momento dei primi buchi per tua nipote sarà un bellissimo rito se le starete tutti vicino con il vostro affetto e per lei sarà un modo per ricordarsi di tutto come di una cosa preziosa. 🙂 Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno gentile Marni, grazie davvero per le bellissime parole spese sulla mia famiglia e per la spiegazione serena e rassicurante del sogno che ho descritto. Non volevo influenzare la lettura del sogno perciò ho volutamente evitato di scrivere quale tipo di interpretazione gli avevo poi dato io, ma si tratta di un’interpretazione che tuttora mi inquieta nonostante il bellissimo senso di dolcezza con cui il sogno si concludeva
Ciò che temo è che la sfuriata che faccio a mia figlia nel sogno nonappena vedo la piccolina nata con orecchie già forate da quei piccoli chiodini d’oro, sia stata una brutta scenata di gelosia perchè avendo partorito una bimba così lei mi stava dimostrando che il legame di sangue è più forte dell’amore per una madre adottiva. Questa rivalità con la sua mamma naturale però mi ripugna dato che abbiam passato una vita, fin da quando c’era ancora mio marito, a fare in modo che nostra figlia crescesse consapevole delle sue origini ed amorevole e grata anche verso la mamma naturale, ed in coscienza ritengo che ci siamo riusciti, però sono sincera: il pensiero di quel sogno mi inquieta ancora
Invece per i primi buchi che desidero regalare a mia nipote vorrei creare un momento speciale con mamma e nonna accanto: lo faremo solo quando la bambina si sentirà davvero pronta, non prima. vorrei proprio “scegliere” la persona che glieli farà e mi piacerebbe che fosse come la Jacqueline dell’articolo che ho letto su questo sito cioè capace di “partecipare”, non limitarsi ad eseguire la foratura come una banale pratica di rutine
Mille grazie ancora
Buongiorno Lavina, quello che tu pensi del tuo sogno ha un senso che può coesistere con quello che ti ho detto io. Molto probabilmente questo aspetto di gelosia e rivalità esiste dentro di te in forma rinnegata, cioè costantemente repressa (prorpio per il tuo/vostro far crescere vostra figlia con la consapevolezza delle sue radici). Ti spiego meglio: dentro di noi esiste tutto e il contrario di tutto, ci sono parti della nostra personalità integrate e che noi mostriamo agli altri, ci sono parti rinnegate, cioè parti di noi di cui ci vergogniamo, che sono contrarie ai nostri valori e che, nella vita cosciente, reprimiamo costantemente. Quindi la rivalità e la gelosia per la madre biologica di tua figlia è assolutamente normale che esista, ma questo non pregiudica il buon lavoro che hai fatto con lei e l’amore che lei ti porta. Devi solo accettare che dentro di te esiste questa vulnerabilità, vulnerabilità che sarà legata alla tua storia personale e che il sogno ti ha mostrato. Auguro a te, tua figlia e tua nipote uno splendido momento da vivere insieme in occasione dei suoi primi buchi alle orecchie. Ci renderai partecipi quando sarà 🙂 Un caro saluto Marni
Buongiorno Marni, ti ringrazio per la chiarezza della spiegazione e per gli interessanti approfondimenti suggeriti, che mi hanno permesso di inquadrare l’ambivalenza di quel sogno accettandola finalmente con serenità.
Ti prometto che quando arriverà il momento per i primi buchi di mia nipote tornerò qui a raccontare l’esperienza
Anche io ti rivolgo un caro saluto e un arrivederci!
Salve Marni, buona sera. Curioso, sono un uomo ormai quasi cinquantenne ed anche io ho sognato varie volte mia madre che vuol forarmi le orecchie. Era questo un sogno molto ricorrente in fase adolescenziale che poi come per la signora Serafina si è rarefatto nel tempo ma non mi ha mai abbandonato e s’è trasformato in età adulta in un sogno che mi riporta nostalgicamente alle atmosfere della gioventù nel cuore degli anni 80.
Apparte questo il mio è un sogno diverso da quello raccontato nell’articolo. Mia madre non armata di spillone rovente ma di apposita rivoltella sparabuchi, io non spaventato ma desideroso di sottopormi a quel rituale.
A mia madre piaceva proprio fare i buchi alle orecchie. La sua amica più intima e cara (per noi figli era più che una zia) aveva la gioielleria e imprestava a mia madre la pistoletta e tutto l’occorrente per fare i buchi. Si poteva scegliere il colore del brillantino dei primi orecchini da sparare, erano in confezioni sigillate a due a due e la pistoletta faceva uno scatto secco e rumoroso (anche un po doloroso) quando veniva premuta la levetta di sparo. Mia madre ha bucato le orecchie alle mie 3 sorelle, alle zie ed a tutte le cugine, alle mie due nonne (quella materna li ha fatti per la prima volta a 60 anni, quella paterna ce li aveva da ragazza ma poi se li era lasciati richiudere), a svariate amiche, conoscenti, vicine di casa e loro figlie, persino a due ragazze con cui flirtavo ma non a mia moglie che aveva lobi già forati quando ci siamo conosciuti e non ha mai desiderato farsi fare degli altri fori in più oltre al paio di base.
Nei miei sogni la cosa bella era che pareva che non ci fosse distinzione di sesso, come se mettersi i primi orecchini fosse una cosa tradizionalmente attesa anche per un maschio come me ed era bello immedesimarmi a vivere il momento proprio come facevano le ragazze. Di solito però il sogno si limitava all’eccitazione della fase preparatoria svegliandomi prima del fatidico momento.
Io ero davvero affascinato e incuriosito dal rituale del bucare le orecchie e non facevo niente per nasconderlo infatti poi tempestavo di domande la persona appena trattata da mia madre. Mi incuriosiva la gioia del risultato ma allo stesso tempo l’ammissione che aveva fatto “un po male” ed in qualche caso “molto male”.
In due o tre occasioni mia madre mi ha offerto di farmi il buco per l’orecchino che era all’ultima moda ma ho sempre rifiutato, non ero il tipo. Per le ragazze poi i primi buchi alle orecchie sono proprio una cosa “socialmente attesa” e quasi sempre suggerita ed incoraggiata dalle loro stesse madri, invece per i ragazzi è molto diverso e non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Qualche anno fa ho accompagnato assieme a mia moglie nostra figlia dodicenne a fare i primi buchi sperando in fondo di rivivere quelle emozioni ma sono rimasto un po deluso. L’attrezzo non è più la pistoletta di una volta ed è quasi silenzioso: all’inserzione fa un brutto rumorino plasticoso. Come papà mi ha sollevato constatare che ora farsi i buchi è pressochè indolore, confermato da mia figlia ed anche dalla farmacista che glieli ha fatti. Però mi domando se è il desiderio di “ritualizzare col dolore” che spinge tantissime ragazze d’oggi a non accontentarsi più degli orecchini e spingersi verso altri piercings. Mia figlia lo sta già meditando in vista dei 18 anni ma fra le sue amiche ce ne sono che non si sono nemmeno forate i lobi (troppo “banali”?) ma hanno piercings in altri posti qualche volta carini ma non sempre.
Buongiorno Sandro, grazie per il tuo commento in cui racconti la tua esperienza ed i tuoi sogni. Grazie davvero è molto bella la tua sotria! Anche questo è un punto di vista diverso e molto interessante: desiderare di farti forare i lobi da tua madre ( che li forava a tutti) a mio avviso ha un significato simbolico molto importante che ti richiama, prima di tutto al passato vissuto con tua madre, al contatto con lei, ma sopratutto al contatto con il mondo femminile all’eccitazione dell’attesa, alla varietà e al piacere del corollario di oggetti, colori e sensazioni che facevano parte di questo momento rituale. Trovo bellissimo che allora tu t sia sentito coinvolto in tutto ciò e questo non abbia provocato reazioni di rifiuto o di critica, ma solo una grande dolcezza che emerge dal tuo racconto. hai fatto bene ad accompagnare tua figlia per i primi buchi e se te lo chiede accompagnala anche per un possibile piercing. E’ interessante anche la riflessione sulla “ritualizzazione col dolore” che spinge parecchi giovani ( non solo) ad accettare il dolore pur di mostrarsi diversi ed obbedire ad un desiderio, che a livello razionale appare non motivato, ma che ha radici antiche, archetipiche oserei dire e che richiama i riti di passaggio e anche il bisogno di segnalare con un cambiamento fisico un cambiamento dentro di sè, che può essere una nuova maturità, la ribellione ad uno stato di cose o il bisogno di sentirsi diversi. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo marni
Buongiorno cara Marni, pure io ho da raccontare qualcosa su questo argomento. Mia mamma i buchi non me li ha fatti fare da piccola perchè nemmeno lei li aveva (e non li ha) in quanto per mio nonno era una barbarie inutile.
Poi, a 19 anni, sono andata a farmeli in oreficeria accompagnata dalle amiche (che ce li avevano già tutte), e devo dire che, personalmente, non è stata per niente una bella esperienza fare i buchi da grande. Tanto male sul momento dello sparo, dolore e fastidio nei primi giorni di cura dei buchi e pure per riuscire a dormire di lato.
A mia nonna invece glieli hanno fatti da neonata , così non si è mai ricordata del male sentito!
Per mia figlia quando ho saputo che era una femmunuccia, già da prima che nascesse, ci ho pensato e ho deciso di farglieli già da piccolina perchè se li trovasse senza ricordare. Ho chiesto consiglio alla pediatra e mi ha detto che, se volevo, glieli poteva fare lei stessa ma dopo la prima serie di vaccinazioni. Mio marito era daccordo ma sapevo che mia mamma me ne avrebbe detto di tutti i colori, e cosi’ è stato. Anche veder fare i buchi alla mia bambina a 8 mesi non è stata per niente una bella esperienza. La pediatra ha usava un ago e la bambina piangeva disperata (ma di più che per i vaccini) mentre io dovevo collaborare tenendole ben ferma la testa.
La notte seguente, mi ricordo, ho sognato che la tenevo ferma mentre le facevano un piercing nell’ombellico con un agone grosso, e questa volta sanguinava anche! Forse quel sogno è stato provocato dai rimproveri di mia mamma che era fuori di se’ per la mia scelta però mi ha fatto sentire ancora più in colpa e terribilmente egoista infatti, in seguito, alla seconda figlia i buchi non glieli ho voluti fare e aspetto che prima sia lei a chiederli, poi si vedrà. Questo anche se la figlia grande ormai ha 7 anni, felice dei suoi orecchini che adora e piace anche a me come le stanno.
Non so, per quasi tutte quella di fare i buchi è una bella esperienza ma non per me. Forse l’ho sempre affrontata in un modo sbagliato ??
Anche se amo gli orecchini penso che non ha tutti i torti mia madre e mio nonno prima di lei.
Salve Donatella, grazie per aver condiviso la tua esperienza, anche se sgradevole, con gli orecchini. Io penso che il parere di tua mamma abbia influito molto su questa sgradevolezza, se ci fosse stata partecipazione e avessi vissuto tutto come qualcosa di bello e festoso, avresti sofferto meno e avresti sopportato meglio il fastidio, ti saresti sentita importante e supportata e ammirata. Forarsi le orecchie non è obbligatorio, ed è vero che per tante persone è una barbarie perchè legata al fatto di perforare una parte del corpo, una pratica primitiva che l’uomo ha sempre compiuto. Ma è vero che la femminilità che viene esaltata dall’indossare gli orecchini infilati, ha un grande fascino su noi donne ( e anche sugli uomini). Tuttavia io ritengo che ogni scelta debba essere rispettata e che ci sia il momento giusto per ogni cosa. Trovo prematuro forare le orecchie ad una neonata e, anche se ora tua figlia porta i suoi orecchini tranquillamente, pensa a quanto hai sofferto tu allora nell’assistere, mentre la pediatra le forava i lobi. E anche il sogno che ti è arrivato in seguito è un segnale della tua insicurezza e dei tuoi timori e dell’impressione vissuta. Penso che tu faccia bene ad aspettare con la tua seconda figlia. Lascia che sia lei a decidere. E quando e se deciderà crea un’atmosfera di festa e se non ci riesci perchè il tuo passato ha condizionato falla accompagnare da qualcuno che approvo la sua scelta e che la sostenga. Un caro saluto a te e alle tue bimbe 🙂 marni
Buonasera Marni, io ho fatto un sogno ribaltato rispetto a quello di M.Serafina e preciso che non è un sogno ricorrente ma che l’ho sognato una volta sola alcune notti fa però non si è cancellato e mi è rimasto presente il ricordo. Ero io la madre che con un ago che sembrava un ago di siringa si accingeva a forare i lobi della figlia per poterle infilare dei piccoli orecchini d’oro che nel sogno non vedevo l’ora di vederle addosso. La bambina però non sembrava spavenata.
Mia figlia ha solo 3 anni, delle volte le piace giocherellare con i miei orecchini quando la prendo in braccio ma è ancora troppo piccola, non mi sognerei mai di farle bucare le orecchie e comunque lo farò solo se e solo quando sarà lei stessa a chiederlo. Però non nego che mi sono sempre piaciute le bimbe di quell’età con dei piccoli orecchini fin da quando io stessa ero bambina e invidiavo quelle bambine a cui le loro mamme avevano già fatto bucare le orecchie in ancor tenera età e si erano ritrovate quelle piccole bellezze luccicanti ai lobi che invece a me mancavano. Mia madre invece era proprio contraria ai buchi per un fatto di principio e quindi inutile chiederle il permesso di farmeli fare anche quando ero già più grandicella perché la risposta era sempre un NO così sdegnato che mi faceva provare quasi vergogna di averglielo chiesto. Per tanti anni ho rinunciato agli orecchini per non dispiacerle e mi sono decisa a fare i buchi un giorno di punto in bianco a 27 anni, circa un anno dopo la laurea ed un anno prima del matrimonio. Sembra una cosa da nulla ma per me è stato un momento elettrizzante che ho assaporato in tutto e per tutto, compreso il dolore comunque molto inferiore alle aspettative. Ricordo che, forse per incoraggiarmi il gioielliere, un signore anziano ed assai garbato nei modi, mi ha detto di ritenere il foro ai lobi essenziale in una donna elegante perché ne completa la femminilità (mi sono sentita lusingata perché mi è sembrato un complimento). Ho apprezzato molto la sua cura nell’individuare il punto ottimale per collocare il foro ed assicurarsi della perfetta simmetria e infatti ritengo abbia fatto un lavoro superbo. Niente aghi e nemmeno la classica pistola ma un apparecchio simile ad una spillatrice. Avevo messo in conto che poi mia madre si sarebbe arrabbiata invece ha persino detto che mi stavano bene e mi ha fatto dono degli orecchini della bisnonna, bellissimi dei quali ignoravo l’esistenza. Dopo due generazioni sono stata la prima a poterli indossare ed ho poi scelto di metterli alle orecchie quando mi sono sposata. Farmi bucare le orecchie mi ha fatta sentire diversa in un momento di stallo in cui avevo bisogno di percepire un cambiamento, però mi è rimasto il rimpianto di non avere portato con me una persona cara, ad esempio un’amica, per condividere con lei il momento. L’anno seguente ho voluto tornare col futuro marito dallo stesso gioielliere che mi aveva bucato le orecchie per scegliere le nostre fedi nuziali e di sicuro mi rivolgerei ancora a lui il giorno che mia figlia dovesse chiedermi davvero i buchi. Anche io so già che quel giorno mi emozionerò proprio come la nuora di M.Serafina. Non so se tutti questi dettagli hanno a che fare con il sogno ma forse possono interessare.
Complimenti per tutti gli articoli sul tema degli orecchini che ho letto scoprendo parecchie cose interessanti.
Salve Emily, che bella storia che ci hai raccontato! Un’esperienza diversa, in cui alla fine ha prevalso il tuo desiderio di avere le orecchie forate per poter portare quelle “piccole bellezze luccicanti”. Ed è bello e significativo che tu abbia preso l’iniziativa a 27 anni dopo la laurea e prima del matrimonio. Il tuo inconscio deve averti guidato perchè quella era una fase di passaggio importante che segnalava la fine della tua vita da figlia e studentessa, per iniziare quella da donna adulta e moglie. Quindi una fase che andava ritualizzata per onorare la tua femminilità. E sono molto felice che tu abbia trovato la persona giusta che ti ha forato le orecchie, una figura paterna e gentile che ha saputo guidarti e confermare la tua decisione. Ed anche il fatto che tua madre infine abbia apprezzato e ti abbia fatto dono degli orecchini della bisnonna, è un ulteriore segno del momento perfetto scelto. Non ho dubbi sul fatto che tu, a tua volta, saprai cogliere il desiderio di tua figlia lasciandola libera di scegliere ed accompagnandola in questo bellissimo rito. Quanto al tuo sogno può riferirsi proprio a questo, al tuo desiderio di vedere gli orecchini ai lobi della tua bimba e di essere tu ad creare e favorire la situazione giusta. Ma questa bimba vista in sogno può essere il simbolo anche della parte di te “bambina” ( della tua bambina interiore) che ha tanto desiderato gli orecchini. E tu ora come madre amorevole, nel sogno, la accontenti, cioè compi ora da adulta e madre quello che avresti voluto facesse tua madre allora. E’ un piccolo gesto di connessione con questa energia sensibile e piccola, e che ha lo scopo di modificare e completare in modo positivo quello che è successo allora. Un modo per soddisfare il desiderio. Un bel sogno! Un caro saluto e grazie ancora per aver condiviso la tua bella esperienza. Grazie anche per il tuo MI PIACE all’articolo Marni